Love & Mercy


Melinda lavora in una concessionaria di auto e un giorno incontra un uomo scortato da tre uomini che le si presenta come il frontman dei Beach Boys, Brian Wilson. Iniziano a frequentarsi e Melinda scopre i problemi che assillano Brian e l'ossessione che il suo psichiatra e amico ha nei suoi confronti.

E' complicato riuscire ad immedesimarsi in un'epoca, in una band, che non hai vissuto. I biopic ti influenzano se sono fatti molto bene o se quella vicenda ti ha particolarmente interessato.
Come naturale per una persona della mia età, i Beach Boys li conoscevo solo per la fama, magari ho sentito e conosco un paio di canzoni, ma non potrò mai avere un rapporto di alcun genere con loro senza potermi immaginare l'atmosfera degli anni '40/'50.


Si saltella tra gli anni di giovinezza di Brian, dove si scopre il rapporto conflittuale con il padre, e quelli di maturità, in cui si scoprono invece gli effetti di un'adolescenza complicata e la continua presenza di una persona che condiziona la sua vita. 
Senza conoscerli, una persona guarda l'immagine di questi ragazzi sempre in camicia, sulle spiagge assolate della California, sorridenti, e non immaginerebbe mai la storia travagliata che potrebbe nascondersi dietro le loro canzoni che parlano d'amore. Questo è un particolare che mi ha toccata; John Cusack, per quanto proprio non mi piaccia, è riuscito ad interpretare una persona per cui non puoi che provare una compassione immensa, soffocato dal suo passato, dal suo psichiatra, e dal quantitativo di medicinali che è costretto ad assumere.


Dall'altro lato, Paul Dano, unica ragione che mi ha spinta a guardare questo film, è riuscito perfettamente nel ruolo di un giovane visionario e incompreso già da giovane assillato da una malattia mentale con cui avrebbe dovuto fare i conti per il resto della sua vita.
Un bilancio piuttosto drammatico.
Elizabeth Banks, quasi irriconoscibile senza il trucco alla Capitol City style, è colei che salverà Brian dallo spiacevole futuro che l'amico psichiatra aveva in serbo per lui, trasformandosi agli occhi di Brian in una sorta di angelo biondo pronta a rimetterci la faccia pur di salvarlo.
Ne ho viste moltissime di biografie fatte con i piedi. Questa, per quanto non sia il film più leggero e riuscito della storia, si fa guardare e ti attrae in una realtà inaspettata. 
Le interpretazione di Cusack e Dano sono davvero molto buone, anche se c'è da dire che questa sia proprio la loro confort zone.
Una cosa è certa, da oggi, quel gruppo che continuo a conoscere poco o niente, lo guarderò con occhi diversi.

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