Will Hunting - Genio Ribelle


Era l'anno scorso e stavo tornando dall'aeroporto dopo una bellissima settimana di sole a Londra, quando, sulla strada per tornare a casa, decisi di riconnettermi al mondo e leggere le ultime sul cinema ed in generale. 
La prima, sconvolgente notizia che ho letto è stata sentire del suicidio di Robin Williams
Quando ero piccola guardavo spesso film dove c'era lui, nel pomeriggio, alla televisione, magari senza capirci niente. Film come Jumanji, L'uomo bicentenario e Mrs. Doubtfire.
Il suo volto mi pareva familiare, e mi piaceva. Col tempo, crescendo ed appassionandomi al cinema, capii che dietro quel volto sorridente doveva esserci un gran brav'uomo, oltre che un bravissimo attore. 
Perciò tutto mi aspettavo, ma non la sua morte. 

In occasione del primo anniversario della sua dipartita, quindi, anche io ho pensato fosse più che doveroso dedicargli un piccolo spazio, forse non nel film per il quale è più famoso, ma...questo passava al convegno.

Un luminare matematico del Massachussets nota un ragazzo dalle incredibili qualità, l'unico problema è che è un ragazzo con cui non è semplice trattare: Will Hunting. È violento, aggressivo e anarchico, è stato affidato a molti psicologi ma questi si rifiutavano di lavorarci insieme. 
Infine, Will viene affidato ad uno psicologo rintracciato dallo stesso professore, il quale, con fatica, troverà la via giusta per iniziare a comunicare con lui.


Di sicuro l'ho fatto solamente per Robin, per vedere lui nel suo ruolo, perchè se fosse stato per me un film con Ben Affleck e Matt Damon insieme non sarebbe nemmeno dovuto esistere. 
Non li posso vedere, e non ci posso fare niente. L'unica cosa che davvero devo sono i complimenti per aver scritto un film di questo spessore, una storia semplice ma funzionale e dolce, inoltre da così giovani, non è da tutti. 
Mi costa ma lo ammetto, Matt Damon in questo lavoro era in piena forma, lo preferivo da giovane piuttosto che adesso, poco ma sicuro.
E' vero, la trama è bella, il cast tutto sommato anche, ma l'unica parte che ho davvero trovato emozionante e coinvolgente è stato in generale lo scontro tra le teste di Will e del personaggio di Williams, ma in particolare il discorso che fa a Will ad un certo punto, e chi lo ha visto sa a cosa mi riferisco. 
Tutto il resto penso fermamente che sia parecchio insipido e lento, noioso, si sofferma in modo ossessivo senza alcuno svolgimento per un bel po' sul personaggio di Damon fino all'arrivo dello psicologo giusto, dove finalmente la situazione di anima, ma dall'inizio fino a quel punto assistiamo ad un'interminabile presentazione del protagonista.

La vera bellezza di questa pellicola a mio parere è nascosta nei messaggi dall'immenso valore del personaggio interpretato da Robin Williams. Con il solo utilizzo delle parole, riesce a smascherare completamente il ragazzo impaurito e perso che sta dietro alla facciata del bullo, un giovane uomo che pensa di conoscere tutto dalla vita avendo vissuto appena 20 anni. 
 Solo quello scontro verbale, se visto in lingua originale, vale per capire lo spessore dell'attore che è stato Robin Williams. 
Non penso che il cinema si dimenticherà mai di lui. 

Commenti

  1. Un film allo stesso tempo semplice e profondo.
    E un grandissimo Williams.
    Hai fatto benissimo a recuperarlo.

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  2. Un film che in tv hanno passato così tante volte che ormai sono stufo di vederlo. Comunque, come ha già detto il Ford, una pellicola semplice e profonda.
    Cacchio, ora che mi hai ricordato della dipartita di Robin passerò il sabato sera a piangere T.T

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    1. Sorry xD Sky in quei giorni era monotematico, non ho potuto far altro.

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  3. Ben scritto e ben recitato, ma per fortuna Ben ha il ruolo più marginale (il gioco di parole non era voluto XD)
    e il grande robin wlliams...

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    1. Uuh si concordo, per Ben abbiamo davvero marginato il problema! Fortunatamente, aggiungerei.

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