This must be the place


Cheyenne è un musicista gothic rock in declino, ormai ritiratosi dalla scena da 20 anni ed arricchitosi abbastanza per poter non fare niente dalla mattina alla sera, in un'enorme casa insieme alla sua amata moglie. In questa quotidianità lenta e silenziosamente problematica, Cheyenne perde se stesso, ed è sul punto di mollare quando riceve una telefonata; suo padre, con il quale non parlava da 30 anni, stava per morire di vecchiaia.

Iniziamo con l'ammettere le proprie colpe, che male non fa. Non avevo mai visto un film di Sorrentino prima d'ora, bè, non che ne abbia fatti migliaia, però questo era il mio primo. Perciò in realtà non sarei nemmeno la persona più adatta per scriverci un commento, ma da qualche parte bisognerà pur iniziare. Ne ho sentite di tutti i colori su questo film; gente che lo disprezzava per le scelte di Sorrentino, altri che lo acclamavano, per quelle stesse scelte e per mille altri motivi. Finalmente potrò dire la mai.
Non me ne vergogno ancora oggi. Nel mio "periodo di transizione" non mi sentivo appartenente a quel gruppetto di ragazzetti fighi della scuola, perciò ci provavo a truccarmi di nero, ad ascoltare rock (e pure altro), ad indossare lo smalto nero o vestiti strani e...neri. Peccato che avessi due genitori che non me lo hanno permesso molto a lungo. Ma non è che lo facessi solo perchè non volevo essere come gli altri, piuttosto perchè sentivo di pensare come quelle altre persone che vedevo su internet e conciate in quel modo. E mi piacevano, le trovavo affascinanti. La cosa buffa è che ancora oggi, avendo abbandonato quasi tutte quelle abitudini, quelle persone mi affascinano, continuo ad avere qualcosa dentro di me che mi fa sentire come loro, e penso sia a livello psicologico, piuttosto che legato al modo di vestirsi.


Cheyenne è uno dei miei personaggi ideali. Sorrentino di sicuro mi ha studiata prima di girare questo film, ma senza dubbi proprio. Adoro tutto di questo personaggio, dall'approccio che ha con le persone, alla sua risata, fino al modo in cui si soffia sul ciuffo per spostarlo dagli occhi. Su questo fronte, di sicuro, ha fatto centro, e devo più di tutti ringraziare Sean Penn.
La trama del film non è di certo una novità; un uomo alla fine della sua carriera che per ritrovare se stesso parte per un viaggio, mollando tutto e tutti. Io però ci ho visto molto di più, ho visto non solo il profilo di un personaggio crescere attraverso un viaggio come tanti, ma puttosto un enorme esercizio di stile. 
Sono sicura che il principale obiettivo di Sorrentino non fosse quello di proporre un film rivoluzionario per i suoi contenuti, quanto invece un film che nella sua varietà di situazioni mettesse il protagonista davanti ad un ampio spettro di emozioni e a contatto con molte tipologie di persone diverse tanto da intrattenere dialoghi quasi filosofici, proprio come piacciono a me, e degni di un personaggio come quello di Cheyenne. 


Dialoghi e argomenti spaziali, fotografia splendida, colonna sonora perfetta, un mix di personaggi che fanno al caso suo, This must be the place mi ha ricordato tanto i miei amati lavori di Wes Anderson e qualcosa anche del vecchio Tim Burton, registi che, come saprete, amo molto. E in mezzo si trova qualcosa anche del dolce Forrest Gump, con la sua consapevolezza di essere diverso, Cheyenne capisce di essere rimasto un bambino, ed esce dalla sua situazione grazie al viaggio che affronta.
Delicato, si prende i suoi tempi e tratta le tematiche azzeccate. Si, diventa un on the road in un modo magari un po' brusco e insensato, in un mondo in cui tutti aprono la porta al primo che passa, con scene dislegate l'una dall'altra ma perfette nell'insieme e mai fuoriluogo. 
Paolo non ha resistito ad inserire il suo amore per la sua città, cosa che a molti occhi può sembrare lagnosa (come un po' anche a me, ne avrei fatto anche a meno di tutto questo egocentrismo e del suo nome sparso in giro), ma tutte le altre scelte io proprio non riesco a bocciargliele. Questo film è immerso in un'atmosfera sublime, ciò che io penso sia arte. Mi ha emozionata sinceramente e profondamente, facendomi accostare molto al suo modo di pensare, stralunato, sulle nuvole ma incredibilmente schietto.
Se fossero tutti così i suoi film, sono sicura che li amerei tutti, ma il mio fiuto mi dice di no, purtroppo. 

Commenti

  1. Anche per me This Must Be the Place è stato il primo Sorrentino e da allora non l'ho più mollato, con grande soddisfazione :)
    Adorabile Cheyenne, con quel modo tutto suo di affrontare la vita e la depressione...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. *.* allora qualcuno come me c'è ancora! Me lo hanno criticato in molti questo film!!
      Adorabile davvero!! <3

      Elimina
  2. Sinceramente forse uno dei pochi film buoni di Sorrentino...un grande Sean Penn e una storia delicata e interessante

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prima o poi pubblicheró anche sui suoi altri film! Sean Penn non lo avevo mai preso troppo in considerazione data la sua poca attività degli ultimi anni, ma devo dire che non mi dispiace affatto xD

      Elimina
  3. Non è il film di Sorrentino che preferisco in assoluto, ma è davvero molto bello!
    Sono sempre più convinto che "This must be Place" sia stato la spinta definitiva per arrivare a "La Grande Bellezza".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei uno dei pochi che ho sentito parlare così de "La Grande Bellezza", sono sempre più incuriosita a questo punto xD

      Elimina
  4. Io sono fra quelli a cui non è piaciuto... ma più che brutto, ho trovato tutti i vari step abbastanza slegati fra loro, anche se il personaggio di Cheyenne aveva fatto abbastanza presa su di me.
    Comunque, ti vestivi da darkettona alle superiori? *.* vogliamo le foto! XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ricordo che non ti era piaciuto! Io invece l'ho trovato proprio bello, pensa te. E Cheyenne è un capolavoro per quanto mi riguarda.
      Comunque si xD per quanto mi fosse possibile, se trovo qualcosa tra i reperti poi te le mando, ma tutto in privato, non sia mai!

      Elimina
  5. This Must Be The Place è uno dei miei film preferiti!
    L'ho adorato fin da subito, Sean Penn è davvero perfetto per quel ruolo e anche visto in lingua originale, il film non perde la sua atmosfera.
    Super consigliato per chi ancora non l'avesse visto! ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti ci pensavo alla lingua originale e appena potró lo guarderó, il suo personaggio dev'essere ancora meglio! ^^

      Elimina
  6. Un film bellissimo, anche se non lo ritengo il migliore di Sorrentino. Regia, musiche, fotografia, interpretazioni, tutto a livello altissimi. Ce ne vorrebbero altri di registi così, nel nostro paese.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Soul - E si torna a vivere

Notte Horror 2017: La zona morta

Le novità al cinema di aprile 2015