American Horror Story: Asylum


Nel giro di due settimane sono riuscita a divorarmi prima e seconda stagione, cosa di cui non vado molto fiera dato che sono in piena preparazione esami, ma pazienza, le serie tv esistono principalmente per mandarti all'aria i tuoi piani universitari...

Per leggere di nuovo tutto lo spiegone di cos'è AHS e com'è strutturato, perché non siete stati abbastanza attenti, potete tranquillamente andarvelo a leggere nel post della prima, mentre invece salteremo subito alla trama di questa entusiasmante seconda stagione.
Questo girone dell'inferno si svolge tutto nell'istituto Briarcliff, un ospedale psichiatrico degli anni '60 presieduto da Timothy Howard e diretto con estrema durezza da suor Jude. Tutto inizia con la presentazione del caso di un famosissimo pluriomicida soprannominato "Bloody Face", famoso per aver ucciso violentemente una serie di donne, si presume che sia un giovane di nome Kit Walker e che sia stato rinchiuso nella struttura. Interessata al mistero e alle voci di corridoio spargono nel paese su questo istituto e sulla storia del killer psicopatico, la giovane giornalista Lana Winters si avventura nel manicomio per cercare lo scoop che l'avrebbe resa famosa.
Ma non tutti i presunti santi che stanno a capo di questo istituto sono poi in fondo davvero puri, e gli orrori che vengono commessi senza alcun ritegno ai pazienti saranno solo una parte delle torture che verranno inflitte ai protagonisti.


Ben poche sono state le serie tv che hanno saputo rapirmi come questa; la prima stagione, col senno di poi, per quanto divertente sia stata, aveva una lista infinita di difetti e a giudicare dalla seconda stagione era solamente l'antrèe di un lungo buffet che mi si è presentato all'inizio del primo episodio.
Qui si respira un'aria diversa, più matura. Sembra che Murphy abbia fatto cinema e non serie tv, ma non quel cinema horror che fa paura come tutti si aspettano, quel cinema che ti tiene attaccato alla poltrona dalla curiosità e per quanto mi riguarda, se ad ogni episodio la curiosità sale significa che il gioco è fatto, e che il suo dovere lo ha portato a termine in modo più che dignitoso.
Ma voi direte si, non esiste solo la curiosità in una serie tv, ci vuole anche ben altro. Per esempio? Gli attori fanno gran parte del lavoro in un film, e qua anche, sono riusciti a superare loro stessi, di sicuro dalla prima stagione e a portare sullo schermo dei nuovi personaggi intriganti e a scavare nelle loro luride vite. 
Quindi gli attori ci sono, e cos'altro? Non manca una moderata dose di blasfemia, che negli horror non sta mai male, "riferimenti" al sesso come se piovesse, paranormale, una piccola ma se non altro apprezzata comparsa di Adam Levine, rimorsi del proprio passato, killer super organizzati, e sangue, ovviamente, e tanto.
A completare il tutto c'è anche una storia coi controfiocchi. Ogni episodio lascia andare una piccola verità, rivelando il marciume che si annida dietro ciascun crocifisso, in una giostra di intrecci e pazzia.


Come non amare poi i risvolti comici della situazione? Non penso di essere l'unica ad aver avuto "The name game" che ronzava in testa per una settimana, e se dovete ancora vederlo, presto capirete a cosa mi riferisco.
Ciò che più mi ha colpito di questa stagione sono stati i profili psicologici talmente ben pensati da sembrare perfetti, sotto ogni punto di vista, alla fine della stagione non lascia dubbi, chiarisce ogni legame e ogni sfumatura dando la sensazione di aver appena finito di guardare un film.
Poi, il fatto che in ogni stagione gli attori rimangano gli stessi penso sia un enorme vantaggio, non fai in tempo a finire il primo episodio che già ti sei innamorato, si donne e uomini, non fa differenza, ma entri nel loro mondo perverso.
Un difettuccio però l'ho trovato. Posso farmi andar bene il fatto che non faccia paura, ma non credevo che fosse così buonista. Il finale della prima stagione è quasi alla "e vissero tutti felici e contenti", non da meno quello della seconda. Mi aspettavo un po' più di sfrontatezza e di pazzia, mentre è fin troppo organizzata e quadrata per avere nel titolo la parola "horror". 
Detto questo, credo che abbiano una fan in più; non si può resistere al fascino del mistero.

Commenti

  1. Già sai, per me è la stagione più bella.
    La Paulson, tra l'altro, qui è di una bravura fuori dall'ordinario, mamma mia.

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    1. E verissimo!! Anche la Lange però è stata molto brava trovo.

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  2. L'unica cosa che non ho apprezzato della serie è stato il risvolto "alieno", che notoriamente mi è inviso. Per il resto, chapeau: credo che la sequenza The Name Game sia ancora oggi una delle più belle viste in TV!

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    1. Si, più che altro è stata abbastanza superflua ed è l'unico aspetto un po' abbozzato, ma nel totale penso ci stia xD chiudo un occhio vista la situazione.
      Ah non stento a crederci! Mi fa morire la Paulson quando fa la smorfia da "non so cosa stia succedendo" e intanto si unisce alla coreografia *.* Muoio

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  3. Al momento la miglior stagione...e la canzone spaccaorecchie (cantata in italiano da Orietta Berti) era troppo bella XD

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  4. Che bello, mi hai fatto rivivere la seconda stagione di AHS - la mia preferita!
    Il casto scelto da Ryan ha decisamente il suo perché e lo dimostrano interpretando ogni anno personaggi dal carattere completamente diverso. "The name game" è un momento che rimarrà nel proprio animo per sempre :) io e mia sorella ancora oggi andiamo a rivedere il video!
    A questo punto, non vedo l'ora di leggere le recensioni delle altre stagioni. :)

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    1. Hahaha grazie ^^ Piano piano guarderò anche le altre.

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  5. QUesta seconda stagione è stata enorme sotto ogni punto di vista!

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