Il giovane favoloso


I fratelli Leopardi crescono a Recanati, in una casa maestosa e ricca, con una madre molto devota ed un padre severo il quale sostiene che il destino dei suoi figli sia nello "studio matto e disperatissimo", nella biblioteca di famiglia all'interno della casa, senza mai confronto col mondo esterno.
Crescendo, però, il padre si rende conto che Giacomo è diverso dai suoi fratelli, lo studio diventa la sua unica via di fuga da un paese che gli sta troppo stretto.

Chi di noi non conosce la storia di Leopardi? È uno dei pochi poeti che mi sia mai fermata a leggere con attenzione.
Al liceo la poesia mi piaceva, era noiosa come il resto delle materie, ovviamente, ma meno di matematica e, se non altro, dentro di essa c'erano dei sentimenti. Ascoltare il professore che, immerso nel personaggio e completamente impettito, leggeva i versi dei poeti italiani più illustri era quasi come evadere dalla classe per qualche minuto.
La scuola però quella magia te la toglie a forza, e ti ritrovi a studiare il contenuto delle poesie con la stessa enfasi di quando provi a capire le equazioni. Diventava come tutte le altre, noiosa e senza vita.
Leopardi, Pascoli e D'Annunzio però mi rimasero in testa, non so perchè, per il loro pessimismo forse, per la rabbia contenuta in quelle parole e per la bellezza che trovavo invece in altre.


Leggendo la vita di un personaggio storico su un libro di testo non ti apparirà mai molto interessante. E' un dato di fatto, la scuola è fatta per rinsecchire qualsiasi valore che la cultura ci ha lasciato nei secoli, almeno per la mia esperienza.
Per questo ho sempre trovato nei film anche un enorme veicolo di istruzione, oltre che di intrattenimento. Nei film talvolta si racconta più o meno di quello che avvenne in verità ma quel poco che raccontano, anche per motivi di tempo, lo assimili, lo comprendi, a qualsiasi età. E' in poche parole, un veicolo immediato.
La vita di Leopardi la imparai, come molti, a cucchiaiate forzate, senza mai poterla immaginare nella realtà. Qui invece diventa realtà, e non è la semplice rappresentazione ma un vero e proprio viaggio nell'intimo di Giacomo, nei suoi pensieri, nella sua malattia e nelle sue pene d'amore. Senti in maniera chiara tutto il dolore che ha dovuto sopportare, giorno dopo giorno, di una vita che gli ha dato molto meno di ciò che si sarebbe meritato.
Quante volte duante la proiezione pensai "Ma mai na gioia!!", la sua vita è questo, mai una soddisfazione, mai un motivo per cui sorridere e continuare ad andare avanti. E non mi stupisco che la sua poesia sia stata soprannominata "del pessimismo cosmico", nei suoi panni non so nemmeno se ci sarei arrivata a 39 anni. Eppure lui lo trovava un motivo per cui alzarsi la mattina, per cui continuare a vivere: lo studio.


La prima cosa che salta all'occhio è la fotografia; erano mesi che non vedevo un film tanto spettacolare dal punto di vista scenografico. Tutto era perfetto, scenografia, costumi, tutto curato nei minimi dettagli, quasi perfetto, impeccabile. 
Il punto meno forte è non tanto la trama, che non può di certo sbalordire per gli effetti speciali, ma piuttosto la durata. Hanno sia ragione che torto da questo punto di vista; non si può rappresentare la vita di un personaggio di tanto spessore in un'ora e mezza di film, ma dall'altro canto due ore e venti di un film di questo spessore non può che risultare pesante ai molti. 
Io sono una di quelle, me ne rendo conto perfettamente, non sarebbe stato possibile in altri modi. Hanno voluto creare qualcosa di sublime, per chi se ne intende, e pur non essendo una delle persone che se ne intende sono stata in grado di capire che è di grande spessore letteralmente parlando. Hanno voluto mettere in evidenza il rapporto tra la sua vita e la stesura delle opere più importanti, dandole vita.
Per il livello generale dei film italiani, questo è di gran lunga superiore alla media. E' un'opera completa, con i piedi a terra e contemporaneamente anche sopra le righe. La vita di Giacomo, il suo strazio ed il suo dolore spremuti in due ore e venti di pellicola.
Impegnativo, di sicuro, ma vale la pena di vederlo.

Commenti

  1. C'ho pensato eh, ma Leopardi è un po' troppo pesante per i miei gusti :D

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    1. E allora se trovi pesante Leopardi troveresti questo film pesanterrimo xD

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  2. Pensa che a scuola sto proprio studiando Leopardi!
    Ho registrato il film su Sky e presto lo guarderò, perché trovo un'ottima cosa capire la realtà di quei personaggi che si studiano sui noiosi libri di scuola. Grazie mille per la recensione, sempre utilissima! ^^

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    1. Ti ringrazio Silvia, come sempre ^^
      A maggior ragione ti consiglio di guardarlo, perchè sarebbe davvero di grande aiuto, e magari aiuta a memorizzare il tutto.

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  3. Ecco, la poesia invece è un mio grandissimo limite, cosa di cui mi pento spesso...
    Questo film poi lo devo ancora recuperare. Mea culpa!

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    1. Ma cavolo Jean! Tu già sei bravo a scrivere, non puoi mica essere bravo in tutti i campi xD
      Comunque recuperalo, potrebbe essere interessante ^^

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  4. "Hanno sia ragione che torto da questo punto di vista" lo cambierei, detto va bene, ma scritto è illeggibile... ;)

    ho avuto il piacere di vedere questo film con una scolaresca, invitato in via ufficiosa dalla prof per "spiegarlo" ai ragazzi: quello che ho notato, da parte di molti è stato il piacere di scoprire come Leopardi non fosse una sorta di vecchio triste che stava a casa a non fare nulla, ma quanto un giovane sfigato che stava a casa a non far nulla, invidiando però chi gli stava intorno e poteva fare tutto. Questo credo sia l'unico pregio del film.
    La fotografia è irreale (seppur meravigliosa); i luoghi (Essendo veri) danno quel tocco in più che non spiace; gli attori mi son piaciuti tutti ecetto Germano.
    Spiace non aver trovato nessuna citazione ad Anna Maria Ortense per il titolo. Rimane un ottimo titolo per una visione scolastica, avvicinando molto i ragazzi alla persona e meno al personaggio, ma non mi ha stupito/sconvolto.

    E la durata è davverp eccessiva

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    1. Ti ringrazio per il consiglio, Pietro ^^ ne farò tesoro.
      Io l'ho interpretato diversamente, oltre a raffigurare questo giovane davvero un po' impossibilitato, ho trovato anche una fortissima intimità, e per questo motivo mi ha fatto quasi ripercorrere il cammino del liceo e sentire nuovamente le parole del mio professore.
      La fotografia è esagerata, è verissimo, però non ci ho nemmeno fatto caso perchè mi ha davvero stregata; avercene di film con questa fotografia, e anche Germano mi è piaciuto molto, e sono curiosa di vederlo in "Alaska".
      Non concordo con te, invece, quando dici che è adatto per una visione scolastica, l'ho trovato davvero troppo complesso, lungo e filosofico da poter essere interpretato da dei ragazzini.

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    2. vabbè la lunghezza lo rende insostenibile per chiunque, quello che intendevo io è che sembra più un film tv da mostrare nelle scuole piuttosto che da presentare ad un concorso, non so perché ma mi ha dato questa sensazione (senza nulla togliere al fatto che la fotografia sia esagerata, ma meravigliosa..); voglio vedere Germano pure io, ancora, per capire se è stato questo film a non convincermi o proprio lui...

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    3. Capisco, qui si entra in una sfera prettamente soggettiva.
      Mi ha dato una sensazione troppo filosofica per poter essere adatto alle scuole, ma appunto, qui si parla di gusti personali ^^ Germano, per esempio, mi è sembrato davvero molto calato nella parte.

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    4. un pò forse "pesante" o filosofico come dici tu. Elio non mi ha convinto, calato nella parte si, ma forse era la parte sbagliata per lui...

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    5. Sarà, se così fosse io non me ne sono proprio accorta, mi è sembrato molto credibile come Leopardi.

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