Il racconto dei racconti - Tale of Tales


Era già l'anno scorso che, ai David di Donatello, Il racconto dei racconti si portava a casa sette riconoscimenti tra cui Miglior regista a Garrone, e questi solo per i premi dei David, senza contare Nastri d'oro e Golden Globes, ed io vidi questa stella italiana passarmi davanti agli occhi, con poco o niente fascino e attrazione su di me. Così mi ritrovo, più di un anno dopo la sua uscita, a recuperarlo con una visione ciabattosa e casalinga.

Tratto dalle fiabe napoletane Il cunto de li cunti di Gianbattista Basile, il film si svolge ad episodi e racconta di tre delle cinquanta storie originarie, tra loro collegate da una visione d'insieme, tutte e tre vedono soggetti tre famiglie reali di tre reami distinti.
La cerva, la prima delle storie che viene raccontata, parla di una coppia, Re e Regina, che non riescono ad avere figli in quanto lei è sterile. Al loro cospetto si presenta un negromante che indica loro la via da percorrere per avere finalmente il figlio tanto desiderato.
La pulce racconta del rapporto padre-figlia tra il Re di Altomonte e sua figlia Viola. La ragazza, ormai in età matura, vorrebbe trovare marito e lasciare il castello del padre, ma questo sembra troppo dedito alle cure di un piccolo insetto al quale si è affezionato.
La vecchia scorticata, infine, racconta del Re di Roccaforte, un uomo dall'insaziabile appetito sessuale, che un giorno si infatuisce della voce melodiosa di una donna del reame che lui crede una giovane dalla bellezza sopraffina, mentre invece è un'anziana signora.


Ciò che ad una prima occhiata può sembrare una banale rappresentazione di storie tra di loro scollegate, senza fondamento, scritte tra il 1500 ed il 1600, altro non è che un grande lavoro di studio e rappresentazione.
Oggi quando si pensa al fantasy ci vengono in mente storie straordinarie di supereroi in calzamaglia, maghetti occhialuti, creature magiche e della mitologia alla ricerca di anelli dall'oscuro ed immenso potere, ed è per questo che nel vedere una storia ambientata nel 1600 e con pochissimi (e non di grande importanza) di questi elementi, si storce il naso. Non è quello a cui siamo abituati, non è la classica storia che ti rapisce per ricchezza di battute tormentone o per case produttrici/agenzie multimiliardarie, questo è cinema d'autore, indipendente, qualcosa di un po' più profondo di un blockbuster (con rispetto e stima parlando).
In più ricordiamoci che è cinema italiano, e non si è mai visto come negli ultimi anni una così grande produzione di cinema "moderno" nostrano.


Il racconto dei racconti vanta una delle scenografie e fotografie più belle del cinema italiano che io abbia mai visto, e forse anche tra le più belle in generale degli ultimi due anni. Sono stata affascinata dai dettagli dei costumi, del trucco (a cui spesso non si fa caso) e da un utilizzo così dosato e ben utilizzato degli effetti speciali (a parte la scena sui fondali marini, mal gestita anche dalla regia forse volutamente, non so). E' comunque a lui che dobbiamo alcune delle fotografie più belle dello scorso anno, e ne riporterò nel post alcune tra quelle che più mi hanno colpito.
Dopo la visione più artistica e scenografica, vengono di sicuro i contenuti; la regina della prima fiaba non si rassegna al volere della natura e va in contro ad una sempre più pericolosa ossessione di diventare madre, rasentando la pazzia. Un padre che, un po' distratto da un altro tipo di ossessione, e un po' spaventato dall'idea di perdere il proprio potere sul regno, non ascolta il volere della sua unica figlia. Ed infine un uomo profondamente disturbato che si fa cullare dalla mera e superficiale apparenza.


Tutto questo avrebbe avuto le carte in regola, aiutato anche da un cast internazionale mica da ridere, per diventare un prodotto di tutto rispetto, se non fosse che viene rallentato dalla scelta di dilungarsi troppo su alcune sequenze, il film in sé è troppo lungo per ciò che deve raccontare e finisce per annoiare il pubblico soprattutto nella parte finale.
Forse c'è troppa carne al fuoco, il progetto era di una portata troppo grande per un regista giovane che con questo progetto si è trovato per la prima volta a doversi misurare con qualcosa fuori dalla propria confort zone. E' comunque su questa strada, sperimentando, che si cresce, e se questo significa anche portare in Italia qualcosa di ancora abbastanza inesplorato, allora io non posso che essere d'accordo.








Commenti

  1. Un film davvero splendido, ingiustamente sottovalutato, che mi ha fatto tornare l'orgoglio di essere italiana, perlomeno cinematograficamente parlando!

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    1. Si concordo, solo che avrei preferito che l'esperimento fosse fatto con qualche attore italiano in più, essendo italiano il progetto.

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  2. L'ho adorato e, qualche settimana fa, studiando (e capendo) il Barocco, a distanza, l'ho trovato ancora più perfetto. Sprizza meraviglia da ogni fotogramma, che piaccia o meno. Di certo, tra l'orrorifico e il grottesco, indifferenti non lascia.
    Felice ti sia piaciuto. :)

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    1. È sempre tutto molto più bello quando lo si conosce, è vero. Di sicuro è abbastanza il mio genere, quindi non mi è dispiaciuto.

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  3. L'anno scorso quando lo vidi ricordo mi piacque abbastanza, per me della triade dei film italiani in concorso a Cannes il migliore, migliore anche di quello che poi ha vinto, almeno secondo me.

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    1. Il film di Moretti non l'ho visto, ma io Youth lo adoro, molto più di questo.

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  4. Mi manca, ma ce l'ho pronto da vedere sul Mysky. Ti farò sapere. :-)

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  5. Come sai non mi ha entusiasmato tantissimo, ma è comunque un buon prodotto italiano di qualità ;)

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  6. E' stata una piacevole sorpresa. E' la dimostrazione che si può sperimentare.

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  7. Ti dirò, fotografia splendida ma regia davvero televisiva. Da quel punto di vista, mi ha deluso profondamente. In compenso però mi sono innamorato dell'attrice che fa la figlia del re ne "La pulce" *.*
    Il neo più grande è proprio il non confluire dei tre racconti, per me, che con questo intreccio rimangono davvero confusi - e quello delle due vecchie è tronco di un finale vero e proprio.

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    1. Penso ti piaccia la figlia del re della pulce perchè somiglia alla Kazan, ci ho pensato anche io quando l'ho vista xD
      Concordo sulla mancanza di una scena conclusiva per le vecchie, credo che si siano dedicati maggiormente alla storia della regina con il figlio, ed è questo che intendo quando dico che forse era un progetto troppo grande da gestire per bene.

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