Animali notturni


Non c'è cosa peggiore, soprattutto per chi, anche nel suo piccolo, scrive, di non riuscire a farsi un'idea di un film spontaneamente, o, peggio ancora, farsela sulla base di ciò che legge sulle varie piattaforme. Per quanto uno voglia rimanere obiettivo e andare a vedere un film particolarmente atteso, l'influenza del pubblico bene o male ti raggiunge, e se poi per questo stesso motivo fai di tutto per andarlo a vedere in sala il prima possibile, stai pur certo che per qualche ragione finirai col vederlo con giorni di ritardo. 
E con Animali notturni è successo proprio questo; il pubblico (quello perlomeno che lo attendeva e che lo ha preso in considerazione, vista l'uscita quasi contemporanea di Animali fantastici) lo ha accolto molto bene, talmente bene che io ne sono rimasta folgorata e se già prima esplodevo di curiosità, dopo la situazione è solo peggiorata alzando spropositatamente anche le mie aspettative.



Susan è una donna infelice, sia sul lavoro, che nella vita privata. Sposata con un uomo dalla bellezza fredda e sconvolgente, che non perde tempo per tradirla e lasciarla sola nei momenti più delicati, Susan, in questo momento di depressione, riceve il primo manoscritto del suo ex marito con cui non parla da 19 anni e che aveva lasciato in circostanze parecchio struggenti.

Premettendo di non aver visto l'opera prima del regista e che quindi mi riprometto di recuperare, fin dalle prime immagini, ma, anche molto banalmente, dal trailer, si scorge in ogni inquadratura ed in ogni primo piano l'innato senso dell'arte e del gusto che l'io stilista di Tom Ford non riesce e giustamente non vuole sopprimere. Questo, a mio avviso, cattura molto l'attenzione dello spettatore, senza però distoglierla completamente dalla trama. 
Credo che la bellezza di un film possa e debba variare, ed il cinema autoriale ha questo grande vantaggio di possederla quasi sempre. In questo caso si parla di una bellezza fredda, statica, molto simile a quella che mi fece innamorare in The Neon Demon, fatta di giochi di luci ed ombre, luci al neon, la bellezza che sfiora la perfezione di Amy Adams, le scenografie minimaliste e spente, tutto questo ha un fascino unico e chi meglio di uno stilista avrebbe potuto rappresentarle.


La struttura del film è qualcosa di geniale, probabilmente non rivoluzionario, ma geniale; si suddivide  in modo molto sottile tra la realtà e quindi il presente, dove la protagonista inizia a leggere il libro dell'ex marito, e la sua immaginazione che percorre il racconto del libro. Il salto tra le due dimensioni è altalenante e suddiviso da un velo sottilissimo, tanto che il punto cruciale sta proprio nel come reagisce Susan alla violenza del racconto e dal quale partono mille domande a cui non riesce a trovare risposta.
Ancora una volta ci troviamo davanti ad un'analisi psicologica della protagonista tanto complessa da non riuscire a capire completamente ogni singolo comportamento ed ogni singolo sguardo, Ford è andato oltre a ciò che noi possiamo vedere, si vede chiaramente che c'è dell'altro, ma non è a noi dato sapere cosa sia, cosa stia effettivamente balenando nella testa di Susan, noi riusciamo solamente a percepire un'immenso tormento dettato da più aspetti della sua vita che vede improvvisamente sgretolarsi e da una terribile sensazione.


E' sicuramente un'opera molto complessa, che probabilmente necessita di una seconda visione per riuscire a captare ogni singola emozione che questo magnifico cast è riuscito a regalarci. Tra l'altro, ma questo penso sia solo un fattore soggettivo, io ho trovato Gyllenhaal nettamente superiore ad Amy Adams, comunque molto brava anche lei, ma Gyllenhaal ha una dote innata nel recitare questo tipo di personaggio che mi ha ricordato molto la sua magnifica interpretazione in quel gran film di Prisoners.
Per non parlare poi delle parti secondarie di Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson che pare aver avuto una crescita spaventosa con questa prova e magari ha anche trovato il suo posto, ed una piccola comparsa di Jena Malone. Insomma, Ford se li è scelti proprio bene, ma non si può negare che ci abbia messo anche del suo.
Detto tutto questo, però, devo ammettere che lo scherzetto dell'aspettativa si è fatto sentire; non so se per colpa dell'aspettativa stessa o per un fatto di contenuti, ma non ne sono rimasta sconvolta quanto i commenti che ho letto di recente. Dal punto di vista sentimentale non ha avuto quella presa su di me che mi sarei aspettata da un film di questa portata, emozionandomi quindi abbastanza poco. Questo però va ad influire fino ad un certo punto sul giudizio finale, perché è chiaro che sia un film che ha avuto alle spalle molto studio e molta passione, la quale non guasta mai.

Commenti

  1. Di questo film ho adorato sopra ogni cosa lo scarto stilistico (soprattutto per quel che riguarda la fotografia) tra realtà e racconto e il modo in cui le percezioni vengano ribaltate. Uno si aspetterebbe che la "realtà" venga riprodotta per l'appunto nel modo più realistico possibile e invece Ford utilizza una fotografia patinata, chiariscuri, abbondanza di luci artificiali mentre il Texas "di finzione" viene riproposto con colori saturi, vividi e violenti, ben più ricchi di emozione. Indubbiamente, Animali notturni è stato uno dei film più belli dell'anno, almeno per me. Non vedo l'ora di riguardarlo!

    P.S. Non volermene ma quelle mostrate nel film sono emozioni "da anziani" e tu sei ancora giovine per fortuna!! :D A me sulla scena finale s'è spezzato il cuore sia per Susan che per Edward, entrambi crudelmente sconfitti dalla vita.

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    1. Hai proprio ragione, non ci avevo fatto molto caso allo scarto di cui parli tu ed effettivamente è geniale!
      Comunque sia capisco perfettamente l'emozione a cui si riferisce, anche se non l'ho mai provata sulla mia pelle una cosa tanto straziante, provo ad immaginarmela perlomeno, però non mi ha emozionata quanto immaginavo, il che non vuol dire che non mi abbia emozionata affatto, intendiamoci.
      E poi tu non sei affatto vecchia xD smettila!!

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  2. Recupera A Single Man: è glaciale, ma splendido. Di solito preferisco la sostanza alla forma, ma Ford ha dimostrato già di avere l'una e l'altra.
    Non vedo l'ora di vederlo, questo. :)

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  3. Per me Michael Shannon se li mangia tutti a colazione: è un attore fantastico!
    Io, devo dire la verità, ho apprezzato moltissimo il film ma non al punto da rimanerne "estasiato"... era la cosiddetta "prova della maturità" per Ford, che ha passato l'esame alla grande. Però sono riuscito a vederci il capolavoro o le emozioni che in molti gli attribuite. Ma forse può influire il fatto di averlo visto a Venezia, in un contesto particolare, dove vedendoti 4-5 film al giorno fai fatica a "sedimentare" le emozioni. Ad ogni modo è sicuramente una pellicola da vedere, con una grande regia e attori sublimi. Anch'io ti consiglio di recuperare "A single man", perchè capirai quanto è maturato il talento artistico di Ford: se il film d'esordio era molto personale e introspettivo, questo invece è un gioiello di tecnica e regia.

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    1. Ma infatti io l'ho percepito esattamente come te, infatti ho proprio scritto che non mi sono emozionata più di tanto, però l'ho apprezzato sotto altri aspetti, questo è certo. D'altronde, non tutti i film possono colpire allo stesso modo tutti quanti.
      Recupererò il primo appena riesco, di certo ^^

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  4. Dal giorno in cui l'ho visto,non riesco a togliermelo dalla testa. Insieme a the neon demon, il che mi ha colpito maggiormente quest'anno.

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    1. A me proprio no, ma di sicuro lo trovo ben girato, ideato e confezionato.

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  5. anche a me è piaciuto molto. ottimo thrillerone psicologico e adoro i finali aperti.. :-)

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    1. Non l'ho trovato un finale aperto più di molti altri, ma comunque ho apprezzato altre caratteristiche.

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  6. Te l'avevo detto che era una bomba ;) e pure io ti consiglio "A single man", peraltro molto fedele al libro.
    La Adams però ha una grazia innaturale, dimostra tutti i suoi anni ma fa sfigurare le ventenni. Unico cruccio, Jena Malone (che io adoro) ridotta a una misera comparsata - peccato che come attrice non abbia mai sfondato.

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    1. Comunque credevo che mi sarebbe piaciuto molto di più, ad essere sinceri.
      Recupererò di sicuro anche il suo primo allora ^^
      Jena purtroppo è sottovalutatissima, ma io confido in un suo colpaccio, prima o poi.

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