Rogue One: A Star Wars Story


Stiamo cavalcando l'onda dei sequel, dei prequel, degli spin-off e dei remake, Disney più di chiunque altro. Qui il fattore economico è indiscutibile, ed è diventato anche inutile parlarne dato che è chiaro per tutti, ma bisogna provare ad andare oltre.
Con me Il risveglio della Forza aveva fallito miseramente, non tanto sul risultato finale, comunque godibile, quanto sulla mancanza di coinvolgimento, insomma, di "Star Wars" lì io ne avevo visto poco o niente, essendo fan di quelli originali. Perciò, ad essere sinceri, non avevo voglia e motivazioni per vedere quest altro film, che veniva presentato come spin-off. Non essendomi informata molto bene sulla sua collocazione dell'universo Star Wars, né avendo letto più di tanto trame e commenti, mi ero convinta che avrebbe raccontato sì di qualcosa inerente a quel mondo che tanto amiamo, ma di "distante" e parallelo dalla storia che noi tutti conosciamo, dato che di inerente ad essa c'era già l'Episodio VII. Ebbene, questa volta mi sbagliavo e si è rivelato esattamente l'opposto.

Galen Erso è un ingegnere scientifico ribelle che, costretto dall'Impero a lavorare ad un'arma dall'enorme potere chiamata Morte Nera, abbandona la figlia tentando di darle una possibilità diversa dalla sua. Jyn Erso, la figlia di Galen, cresce con l'aiuto di un ribelle ma in un senso di rancore nei confronti del padre che non riesce a dimenticare, fino a quando un pilota disertore non le consegna un messaggio segreto, proveniente da Galen stesso.
Insieme ad una squadra poco probabile, Jyn partirà alla ricerca del padre e cercherà di capire come impedire all'Imperatore di attuare i suoi piani malvagi.


Se, come me, l'Episodio VII non lo avete digerito perché siete fan delle atmosfere di un tempo, dei personaggi di un tempo, ma soprattutto dei valori di un tempo, allora andate al cinema a vedere Rogue One.
Qui c'è tutto ciò che J.J. si era dimenticato; tanto per iniziare, finalmente, una bella sceneggiatura, il film non è scritto con i piedi e, sia per scrittura che per regia, è anni luce superiore al precedente per non parlare poi degli effetti speciali, a dir poco perfetti. 
Seconda cosa di cui io personalmente ho sentito molto la mancanza sono dei personaggi convincenti; qualcuno dovrebbe dire a J.J. che se il suo tentativo era dare al pubblico dei punti di riferimento nuovi, e quindi una nuova generazione targata Star Wars, non è riuscito manco a fare quello, qui, pur avendo mantenuto la scelta della donna protagonista (scelta per altro discutibile), è una donna simile per molti punti di vista a Rey ma diversa per molti altri. Una tra tutte le caratteristiche che mancano a Rey, sempre secondo il mio giudizio, è la credibilità, che invece contro ogni preconcetto, Felicity Jones ha saputo ricreare perfettamente essendo completamente all'altezza dell'ingrato compito. Accennando qualcosa sugli altri personaggi in generale si può dire che non ce n'è uno che non abbiano azzeccato e che il pubblico non abbia amato, ad iniziare dal coprotagonista, passando per il nuovo robot di turno (ironico e spassosissimo), concludendo con l'orientale nonvedente per il quale mi sono ovviamente presa una cotta. 


Ho pensato a lungo su cosa potrebbe avere di sbagliato questo film, ma mi riesce davvero molto difficile trovargli anche solo un difetto, e questa cosa mi spiazza. Forse, provando ad essere proprio pistini, posso dire di non aver amato la scenografia del quartier generale del Consiglio dei ribelli. Ovvio, si parla di trovare il pelo nell'uovo, ma è davvero l'unico punto a suo sfavore.
La storia inizia come una novità e finisce riagganciandosi perfettamente con la storia che conosciamo, e da questo punto di vista ha molto più a che fare con Star Wars questo spin-off dell'Episodio VII che doveva esserne il sequel. Quello non era un sequel, e non era nemmeno il tentativo di presentarci una nuova generazione, era solo la scopiazzatura dell'Episodio I con qualche nesso instabile, melenso e poco coinvolgente. Se non fosse per BB-8, per me quel film sarebbe potuto non esistere.
Capisco sia sbagliato, ma fare paragoni con l'Episodio VII viene automatico. Rogue One è stato quello che ha creato un mondo parallelo ben strutturato, quello che dietro ha uno studio particolare, scrupoloso ed una sceneggiatura accattivante, e, come se non bastasse, qui manca del tutto anche l'aspetto patetico dei personaggi (nessun riferimento a Kylo Ren, ovviamente o alla stessa Rey, che sembra la raccomandata di turno). In Rogue One vigono passione, sacrificio, lealtà e fratellanza, non era questo ciò che dovevamo vedere fin dall'inizio?


A migliorare ulteriormente la situazione ci sono alcuni nomi niente male tra cui l'impareggiabile Mads Mikkelsen, che si sta dando allegramente ai blockbuster, non se ne fa mancare uno, Forest Whitaker e Ben Mendelsohn, che mi piace proprio tanto.
Ma insomma, si può sapere cosa volete di più? Io tutto mi sarei aspettata meno che uscire dalla sala con le lacrime per la commozione, qui si respira veramente l'aria del vecchio Star Wars, questo è ciò che dovevamo avere fin dall'inizio. Che J.J. Abrams sia un po' sopravvalutato? Io dico di si.



Commenti

  1. Visione fissata per il prossimo weekend, non posso perdermelo! :)

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  2. Sono tra quelli che non ha digerito episodio VII, questi film mi ha fatto fare pace con "Star Wars", Gareth Edwards sa il fatto suo, e qui si è confermato, mi ha mandato a casa davvero contento ;-) Cheers

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  3. Non mi aspettavo di rimanere sbalordito. Sono rimasto estasiato davvero!

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