Lo chiamavano Jeeg Robot: la rinascita del cinema italiano?




Era da ben due anni che il cinema italiano non toccava questo argomento. Si parla di "argomento" e non di genere perché i due film di cui si parla nascono dallo stesso filone ma sono generi completamente diversi. Si tratta infatti de Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores del 2014, film che era parso come un faro in mezzo al mare durante una tempesta per il panorama cinematografico italiano, ma che si è rivelato molto più debole del previsto, quasi un prodotto "teen" anche se le basi avevano i più buoni propositi.
L'Italia ci riprova, questa volta con un po' di grinta e molto più coraggio.

Enzo Ceccotti è un ragazzo romano che per campare commette piccoli furti, vive di yogurt e senza un'apparente morale. Un giorno, provando a scappare dalla polizia che lo inseguiva, si tuffa nel Tevere e finisce per sbaglio in un barile di materiale radioattivo. Si ritrova inspiegabilmente investito di poteri straordinari che utilizza in un primo momento per commettere i suoi furti, ma sulla sua strada irrompe un piccolo criminale convinto di voler diventare il più famoso di Roma e che inizia ad interessarsi ai suoi strani poteri.


Ero scettica, ma non è una novità che lo sia per un film italiano. La sua fama lo ha preceduto, e a convincermi del tutto è stata la presenza di Claudio Santamaria, uno degli attori italiani (e pure bellocci) più interessanti al momento sulla piazza.
Dimenticatevi lo stampo dei film buonisti sui supereroi della Marvel o DC Comics, questa volta sembra proprio che l'Italia sia riuscita a prendere dall'estero il meglio senza dimenticare le nostre caratteristiche. Lo chiamavano Jeeg Robot vede tutto il disagio della malavita di Roma e, ciò che lo rende divertente e particolare, è la scelta di mettere insieme più generi; si passa da un'amara commedia all'azione, al thriller per finire con un irresistibile mix di noir e trash (più trash che noir). La commedia non vi farà sbellicare dal ridere, ma è uno dei suoi punti forti, fa ghignare di una realtà amara di cui siamo a conoscenza e che più spesso facciamo finta di dimenticare. I personaggi sono stati creati cinici e scontrosi ma al tempo stesso buffi e determinati con interpretazioni di livelli una spanna superiori alla media italiana di oggi.
E' tutto molto a fuoco; il protagonista cinico che trova un suo scopo nella vita, il cattivo psicopatico e megalomane interpretato da Luca Marinelli, a dir poco perfetto, ed un personaggio femminile che sfodera tutto l'erotismo un po' buffo e romano di Ilenia Pastorelli e senza la quale il film avrebbe perso una parte della sua dolce stranezza.


Nemmeno a farlo apposta, contemporaneamente in America e in Italia sono usciti due film sui supereroi vietati ai minori, perchè, come Deadpool, Enzo Ceccotti non nasce come salvatore della patria, quanto più della propria pelle. L'egocentrismo oggi è sexy e di moda, e forse è passato il periodo del supereroe "alla Captain America", tutto d'un pezzo e pronto a salvare il prossimo, con i suoi denti splendenti e i capelli curati, oggi il pubblico italiano ha apprezzato Enzo con la barba incolta, il classico burino che vive alla giornata e alle spalle del mondo intero.
Lo chiamavano Jeeg Robot scivola fino alla fine senza chiedere il permesso e svolge il suo compito nel migliore dei modi. E' la prova del fatto che gli italiani hanno ancora delle buone iniziative, ma che stagna un po' di pigrizia o magari di poca autostima.
Viene spontaneo chiedersi se questo è il massimo che possiamo fare, non saprei rispondere, so solo che questo è stato un ottimo modo per spiegare a italiani e stranieri che abbiamo molte possibilità di rinascita.

Commenti

  1. Non vedo l'ora di vederlo! Ma per me il cinema italiano, da qualche anno a questa parte, se la cava già bene comunque. Anche Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese, è una piacevolissima sorpresa.

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    1. Quello non l'ho ancora visto e lo vedrò perchè ne sto sentendo parlare bene.
      Io non adoro il cinema italiano, quindi tendo sempre ad essere un po' pessimista.

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  2. La penso esattamente come te :)
    Mi ha davvero galvanizzato... Spero che "Lo Chiamavano Jeeg Robot" possa essere un esempio per il cinema italiano. Che sul piano del drammatico va benissimo (vedi Sorrentino e company), ma sul piano degli altri generi si è arenato da anni..

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  3. Mah speriamo sia meglio de Il ragazzo invisibile perché altrimenti invece di migliorare peggioriamo, il cinema italiano certe volte mi mette tristezza..

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  4. Penso di andarlo a vedere nel weekend e devo dire che è da un paio di mesi che lo attendo con ansia, perchè già dal trailer odorava di capolavoro!

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    1. Si, forse capolavoro è fin troppo, ma ne vale la pena eccome!!

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    2. capolavoro è decisamente troppo, però a paragone del resto dei film italiani, soprattutto "di genere" è una spanna sopra gli altri, e vince a man basse contro il film invisibile dell'invisibile Salvadores. Grande regia, grandi attori, bella roma (finalmente non satinata e oversaturata come pure, putroppo, nella grande bellezza), fantastico supereroe normale (come in super o kickass), e meraviglioso il superpotere dell'amore altrui (fine ma molto emozionante).

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    3. Esatto, è decisamente qualcosa di nuovo ai nostri occhi.

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    4. e finalmente fatta in italia....pare ci si stia smuovendo un pò....rispetto a parenti, zalone e soliti idioti

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    5. Parole sante! Aspettavo una cosa di questo genere da anni!

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  5. si lo so...
    ne parlate tutti bene, ma io non sono ancora del tutto persuasa...

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  6. Ma come, dai del belloccio a Santamaria e nemmeno un rigo sul buon Marinelli, ben più sgnoccolo? :P
    Scherzi a parte, film adorabile, esaltante come neanche un film Marvel!

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    1. Ma a me Marinelli non piace un granchè fisicamente, sono più il tipo da Santamaria.
      Comunque si, davvero molto carino, concordo ^^

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