Ave, Cesare!


Eddie Mannix di professione è un fixer, ovvero la figura che, all'interno di uno studio cinematografico, pone rimedio alle situazioni più incresciose che coinvolgono le star dello Studio stesso, come le gravidanze fuori dal matrimonio o foto osè, che ne rovinerebbero l'immagine.
Accade però che un giorno viene rapito il protagonista di un film in produzione sulla vita di Gesù da un gruppo di comunisti.

Una delle coppie più famose di tutto il mondo cinematografico sono proprio i Coen, registi (e maestri) navigati che, come se fosse un intimo gioco, hanno tastato tutti i generi, riuscendo piuttosto bene in quasi tutti ma risultando più a loro agio in tutto il mondo nella commedia nera, facendone anche la storia.
Ave, Cesare! non è una commedia nera, è una commedia ma non una di quelle banali, viste e riviste. Si può dire con molta sicurezza che è una di quelle commedie "intellettuali", ricercate, elevate ad un livello di conoscenza superiore che richiede molta attenzione ai minimi dettagli. Di conseguenza, questo fa del prodotto finale qualcosa che tutti possono vedere, ma che pochi possono apprezzare nella sua interezza.


Quello che i due registi hanno rappresentato è (da una parte molto banalmente, dall'altra con estremo rigore) il mondo di Hollywood visto dall'interno, molto dall'interno, creandone una parodia allo stesso tempo ironica e molto seria.
Tutti, bene o male, conosciamo la realtà di quel mondo se vogliamo un po' malato, esasperato, e magari facciamo finta per la maggior parte del tempo che non sia così, che sia tutto rosa e fiori, mentre la fetta più grande pensa che in realtà il "fare dell'arte" sia tutta una copertura, che le persone che lavorano in quel settore si raccontino quella fiaba ogni giorno, mentre la realtà è che è un lavoro come un altro nella macchina per soldi che è oggi il mondo. Sotto sotto magari, i Coen esorcizzano questa triste verità, sperando nel fatto che qualcuno di fiducioso nel mondo continui a crederci veramente e che continui a fare e a guardare cinema con occhi appassionati. L'egoismo è il vero protagonista del film, che non risparmia nessuno e mangia tutti dall'interno, colpevole della profonda perdita di valori che attanaglia la società di oggi.


Vari sottotemi poi che incorniciano la trama principale, e che dal mio punto di vista danno al film quella particolarità degna del cinema dei Coen, senza i quali sarebbe emersa solo una trama molto inconsistente. Brevi e lunghe scene, quindi, lo impreziosiscono, come Scarlett Johansson che, non appena finisce di girare una scena, mostra la sua vera natura non proprio da sirena, i luoghi comuni (pieni di verità) che si celano dietro la provenienza dei vari attori e li rendono incompatibili l'uno all'altro, la meravigliosa scena del dibattito tra i quattro rappresentanti delle religioni o ancora il personaggio di Frances McDormand, che, con una reazione del tutto glaciale, sfugge ad una morte quasi comica, forse unico sprazzo di quella comicità nera che tanto amano.
Sono le parole scelte ed utilizzate per i vari attori a fare la differenza; facendo attenzione ai dialoghi vengono a galla piccole perfezioni nascoste, messe lì dai registi e che aspettano solo di essere notate, veloci ed quasi impercettibili, ma dense di significato.
Parallelamente a tutto questo però, io non ho potuto non patire una certa debolezza in tutto l'insieme, ad iniziare dal fatto che ho trovato superfluo l'utilizzo di tanti attori di rilievo nel cast che non sono stati utilizzati correttamente, molte comparse, un po' a mo di sorpresa, ma poche di loro ben messe a fuoco e giustificate.
Il loro cinema è sempre stato al di sopra di molti, ed in questo caso particolare hanno deciso di uscire talmente tanto dagli schemi che penso di non essere assolutamente in grado di apprezzarlo fino in fondo, almeno per il momento. E la cosa strana è che la nota (per me) stonante, è talmente inconcepibile da non essere individuabile, per questo non sono capace di spiegare con parole cosa davvero non ho apprezzato del film, se non dicendo che nell'insieme qualcosa con me non ha funzionato, e non metto in dubbio che fosse esattamente l'intento dei registi, ovvero quello di creare qualcosa per una parte di pubblico più conscia ed elevata.



Commenti

  1. Carino, simpatico, elegante...
    Ma boh? Mi è sembrato un po' (tanto) fine a sé stesso. :/

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    1. Secondo me tutti i loro film lo sono, sono arte fatta e finita, pura e la maggior parte delle volte fine a se stessa.
      Ci sta anche quello.

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  2. di certo il film e americanocentrico e hollywoodcentrico, ma si può benissimo apprezzare, pur senza cogliere alcune citazioni più "colte". Detto questo il cast è usato magnificamente, ognuno col suo peso e la sua importanza, senza che nessuno sovrasti gli altri (se qualcuno sta meno sullo schermo è di certo più incisivo).
    a me è piaciuto molto, ma per me pure (ma non credo) facessero la pubblicità del mulino bianco con banderas piacerebbero loro, quindi forse non faccio testo...

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    1. Anche secondo me sono bravi, non c'è che dire, però in questo caso non penso di essere abbastanza all'altezza del film.
      Per quanto riguarda il cast, a me non è proprio piaciuto, la maggior parte dei personaggi li ho trovati troppo abbozzati.

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    2. erano molto stereotipati (in maniera diversa dal solito), ma bastavano 2 inquadrature e già lo conoscevi, è stata una scelta di sbozzarli appena...

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    3. Allora non ho saputo apprezzare nemmeno quello.

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  3. mi è piaciuto, adoro il loro nichilismo circolare :-) :-) ....

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    1. È piaciuto a molte persone, e a me non è dispiaciuto però, come dicevo, non fino in fondo.

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  4. A me è piaciuto davvero molto, è un piccolo film in una carriera enorme, ma l'ho trovato un giocattolo quasi perfetto

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  5. Uno dei loro film 'minori' (e sticazzi, surclassa mezze produzioni di quest'anno), che alla lunga gira su se stesso, ma che imbastisce un tema metacinematografico grandioso.

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    1. Averne, senza dubbio. Mi spiace non averlo apprezzato fino in fondo.

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  6. Ave Cesare è uno dei pochi film che quest'anno mi ha rilassato al cinema.
    E' stata una bella visione. Attualmente è presente nella mia top5 2016

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    1. Io non ho ancora minimamente pensato ad una top ;( sinceramente non saprei.

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