Brooklyn


1952. Eillis è una ragazza irlandese che riesce ad ottenere un contatto oltreoceano, un lavoro ed una sistemazione a Brooklyn. Inizialmente la nostalgia per la sua terra ha la meglio, ma Eillis non ci mette molto a trovare un proprio equilibrio, il vero dilemma arriverà alla morte prematura della sorella, rimasta in Irlanda con la madre, e la decisione da prendere se rimanere in America o tornare in Irlanda per sempre.

Il "nuovo mondo", il fascino di una vita oltreoceano nell'America piena di opportunità, una vita nuova, lontana dai paesi dalla mentalità chiusa in cui cresci col titolo sotto il quale nasci. E' questo che Eillis sognava che ci fosse per lei in America, come tutti i giovani negli anni cinquanta.
Il fenomeno migratorio di quel periodo sta proprio al centro della trama del film candidato all'Oscar lo scorso anno e completamente snobbato, sia come miglior film, per la sceneggiatura e sia per la miglior attrice protagonista per Saoirse Ronan.


E' un melodramma a tutti gli effetti che spesso mi ha ricordato Carol, ambientato nello stesso identico anno, perciò ne riprende moltissimo i colori tenui, le atmosfere calde e patinate e, cosa che mi emoziona sempre molto, l'eleganza di un tempo.
Brooklyn è un buon film; ha dalla sua parte il fatto di non essere per niente pretenzioso, non si inventa niente di nuovo e non è questa la sensazione che vuole dare al pubblico, semplicemente racconta una storia che credo colpisca solo una parte di pubblico.
La nostalgia è la chiave, tutto gira intorno ad essa, Eillis non riesce a farne a meno, ma questo è per lei motivo di crescita. Ci troviamo infatti alla crescita di un personaggio che lascia il posto in cui è nato, verso un luogo in cui non conosce niente e nessuno. Eillis, inizialmente molto introversa e timida, dovrà prendere delle scelte dettate dal cuore che la faranno diventare una donna indipendente.


Perfetta e completamente calata nella parte Saoirse Ronan, anche se, effettivamente, non fino al punto di vincere l'Oscar, ma comunque molto piacevole ed azzeccata. Altrettanto piacevoli Domhnaall Gleeson ed Emory Cohen, anche se non particolarmente memorabili per i corrispettivi ruoli. Anche se recuperato un po' in ritardo, il film si è rivelato una visione molto piacevole e negli standard dei film che ogni anno vengono nominati e poi snobbati, appunto, piacevoli ma non indispensabili.
Brooklyn non fa eccezione, anche se lo consiglio per un piantino sincero a tutti i sentimentali.

Commenti

  1. L'avevo visto proprio in occasione degli ultimi Oscar e più o meno la penso come te: ben fatto, ottima la Rohan, un po' meno gli altri interpreti che vengono eclissati dal carisma della protagonista.

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    1. Si concordo, diciamo che lei è tanto perfetta che gli altri due proprio scompaiono xD per quando Domhnaall mi piaccia!

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  2. Questo titolo mi ha sempre incuriosita e spero di poterlo recuperare al più presto!
    Purtroppo Carol non mi era piaciuto, anche se l'ambientazione e i colori li ho trovati stupendi. Spero che con questo vada meglio, grazie per la recensione ❤

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    1. Carol non era piaciuto nemmeno a me, ma questo me lo ricorda solo per l'atmosfera. Sono sicura che ti piacerà ^^

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  3. Saoirse Ronan bravissima e bellissima.
    Per il resto, il film mi è sembrato un po' troppo "perfettino" e gli avevo preferito il da te citato Carol.

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    1. Non mi ha dato affatto quella impressione. Sicuramente è molto attento ai dettagli, ma secondo me è una caratteristica che in campo di ricostruzione storica è indispensabile.

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  4. Dovrei vederlo a giorni, è in attesa da settimane, ma non sono molto entusiasta, vedremo ;)

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  5. e' piaciuto anche a me che di solito non bazzico questo genere ...

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    1. Pare proprio il classico film che bene o male mette d'accordo tutti.

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  6. Lo vidi lo scorso anno e non ne ho propriamente un buon ricordo. Sicuramente di ottima fattura e bravissima la Rohan, ma la storia mi è interessata quasi meno di zero purtroppo.

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    1. A me non è dispiaciuta, ogni tanto trovo che faccia bene guardare qualcosa del genere, per coloro a cui piacicchia il genere, naturalmente.

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