Stranger Things - Prima stagione


Ci siamo. E' finalmente arrivata.
Non sto parlando del titolo di per sé, perché non ne conoscevo l'esistenza prima di vedere i social impazzire ed un rapido passaparola l'ha portato alla mia attenzione un mesetto fa quando, ovviamente, non avevo modo di vederla. Ma non appena possibile ho accantonato per un attimo la mia scrittrice preferita e qualche giorno fa l'ho iniziata. 
E' andata via come il pane, i suoi otto episodi mi hanno travolta con una forza che mi pareva di aver dimenticato, o che forse non avevo ancora mai provato. E quindi è arrivata, dicevo, la serie tv rivelazione dell'anno, almeno per quanto riguarda il mio piccolo universo.

Siamo ad Hawkins, in Indiana, nel 1983. La realtà è quella monotona e giornaliera di un gruppo di quattro ragazzini e delle loro ordinarie famiglie che però viene stravolta dalla scomparsa di Will, uno di loro. L'intero paese si mobilita quindi nella sua ricerca disperata, e appena la polizia esclude la possibilità di una semplice bravata di un ragazzino, forse misteriose iniziano ad emergere nel paese ed i tre protagonisti, imperterriti, continuano le ricerche del loro amico.


Io, come già detto anche in passato, gli anni '80 non li ho vissuti per ovvie ragioni, perciò non starò qui a farvi lo spiegone di quanta attenzione abbiano prestato per ricostruire minuziosamente l'atmosfera nostalgica di quegli anni (anche se non metto in dubbio che sia così). Molto più semplicemente però posso dire che pur non avendoli vissuti, gli anni '80 rivivono attraverso questi otto episodi (45-50 min l'uno) e già partendo dai primi secondi, e poi dalla sigla a seguire, si percepisce aria di cult. Un cult istantaneo, esplosivo, viscerale, semplice e pulito.
La sua forza sta proprio nella semplicità, una semplicità apparente che però nasconde una lavorazione molto dettagliata e studiata nei minimi dettagli proprio per permettere questa fluidità quasi unica. In nessun'altra serie tv infatti ho mai trovato un così perfetto equilibrio tra gli episodi; non ce n'è uno che si distingue dall'altro per contenuti o per ritmi diversi, tutti sono indispensabili e magnifici. 


Iniziamo dalla sigla; la grafica è ispirata a Richard Greenberg, il grafico che sta dietro i titoli di testa di Alien, La zona morta e Dirty Dancing mentre la musica riprende un bit tipicamente in stile anni '80 (e che ha me non ha caso ha ricordato le canzoni di Cliff Martinez).
Con il suo asso nella manica, ovvero quello di raccontare la storia di ragazzini presi di mira dai bulli a scuola e ossessionati da Dungeons & Dragons, è naturale che arrivare al cuore del pubblico di qualsiasi età sia quasi un gioco da ragazzi, e lo si capisce dalla velocità con la quale ciò avvenga. Non fai nemmeno in tempo a guardare la prima mezz'ora che il suo ritmo incalzante, i personaggi ben costruiti ed il suo piccolo mondo ti hanno già inghiottito. 
Penso che non mi stancherò mai di ripetere che questa serie, più di qualsiasi altra motivazione, ha il mio totale rispetto principalmente per il grande vanto di non aver fatto pesare nemmeno per un secondo il tempo trascorso a guardarla. Il suo è un equilibrio che definirei unico, ma non riuscirei comunque a spiegare a parole quella sensazione di confort che provavo all'inizio di ogni episodio, era come se pensassi "si, torno finalmente nelle loro vite", nemmeno fossi una me tredicenne che guarda i seguiti di Twilight al cinema.
E, per finire, è dovere spendere due parole sul cast. Si assiste al grande ritorno di Winona Ryder (più conosciuta per i ruoli in Beetlejuice ed Edward mani di forbice all'inizio della sua carriera), ma soprattutto sono da segnarsi i nomi di Millie Bobby Brown, Flinn Wolfhard e Gaten Matarazzo, ovvero i protagonisti indiscussi della serie e che hanno sbalordito il mondo intero con delle interpretazioni memorabili.

E' indiscutibile che io stia già aspettando la seconda stagione che è stata da poco confermata per il 2017, anche perché questa prima stagione ci ha lasciati con un sacco di domande e dubbi che il pubblico è impaziente di chiarire.
Per il momento, non trovo nemmeno mezza motivazione per non poterla ritenere una delle serie tv più belle viste fino ad ora.

Commenti

  1. un revival di cose già viste, già girate, già fatte....buh a me ste opere che scopiazzano da altre opere non mi fanno impazzire: carina e ben girata, ma basta guardare ET, Standbyme, Goonies e roba simile per sapere già come e dove andrà a parare

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    1. Capisco cosa intendi e infatti non penso che avessero intenzione di proporre qualcosa di rivoluzionario o mai visto prima, semplicemente ciò che hanno fatto lo hanno fatto nel migliore dei modi e hanno proprio giocato su questo piccolo punto debole. D'altronde oggi ce ne sono di cose che si distinguono, ma chi non ha mai scopiazzato da altri del passato?

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    2. Buh: citare e prendere spunto è una cosa, qua, a mio avviso, si scopiazza senza remore (il tutto rimane ben fatto, senza ombra di dubbio); ma perché usare personaggi e situazioni già viste e non provare qualcosa di nuovo?

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    3. Perchè è più semplice, però in passato ho visto scopiazzature che mi hanno dato ben più fastidio di questa.
      Comunque sia rispetto in pieno il tuo pensiero.

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    4. ah ovvio, ripeto: questo è ben fatto, mi spaventa solo che questo revival continuo, questo richiamare sempre gli altri porti a poco di nuovo, a non sperimentare, a non generare uno stile riconoscibile per gli anni '10 o '20 o '30...tutto qua

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    5. Ma secondo me, anche se prendendo spunto dal passato, il 2000 ha avuto, ha e avrà cose nuove e caratteristiche. Ovvio che quelle davvero memorabili non sono molte, e proprio qui mi viene anche in mente che la maggior parte di ciò che di nuovo provano a proporre fa veramente pena. Perciò questa in particolare, anche se non propone nulla di nuovo, è molto piacevole e non può che essere positiva. Ogni tanto una strizzata d'occhio al passato ci sta, solrattutto quando è di questi livelli.

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  2. Non un Capolavoro, ma senza dubbio un cult. Molto, molto bella.

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    1. Il mio entusiasmo è dovuto dall'eccitazione del momento, quindi capitemi xD

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  3. Omg, 5 robottini :O Condivido il tuo entusiasmo: mi ero innamorato di questa serie già dalla sigla, il resto non ha fatto che suggellare il sentimento. Molto semplice, ma che carattere! E i personaggi sono davvero ben scritti. Sulla seconda stagione nutro dei dubbi, però. Sul nulla, lo ammetto, è solo che non penso sia possibile ricreare lo slancio di questa prima stagione soprattutto senza proporre una trama stavolta interessante di per sé. Spero di ricredermi ^^

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    1. Sulla seconda stagione condivido la tua paura, un paio di idee mi sono venute ma non mi sembrano comunque all'altezza di questa prima. Solo il tempo ci dirà xD

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  4. Anche io l'ho appena finita e concordo con la definizione di cult! E' una serie che mette tutti gli ingredienti giusti nel modo giusto :)

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  5. L'avrò detto un miliardo di volte... Io non guardo telefilm.
    Ma a Strangers Things faccio l'eccezione!

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    1. Quando è giusto, é giusto!
      Comunque ti perdi un sacco di cose interessanti, è un peccato.

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