Sully


Siamo giunti anche alla 34esima edizione del Torino Film Festival e, per un'accozzaglia di impegni vari, riuscirò a vedere solo due film anche quest'anno. Uno di questi due non poteva non essere Sully, il che in realtà non ha molto senso se pensate che uscirà nelle sale italiane tra meno di un mese, ma non sono riuscita ad ignorare la mia curiosità e perciò ho scelto la proiezione aperta da un ospite molto speciale; dopo le parole di apertura della dirigente della manifestazione, ha fatto capolino Chesley Sullenberger, il vero eroe di questa sfiorata tragedia, che molto timidamente e dal sorriso amichevole e rassicurante, ha risposto alle domande di circostanza per poi sedersi in prima fila.


Per tutti coloro che si sono persi di cosa tratta il film, o per coloro che come me proprio non si ricordano dell'accaduto, si tratta della trasposizione cinematografica dell'autobiografia dello stesso Chesley "Highest Duty: My Search for What Really Matters", ovvero il racconto di cosa accadde il 15 gennaio 2009 quando, subito dopo il decollo dall'aeroporto di La Guardia di New York, il capitano si è trovato accerchiato da uno stormo di uccelli, senza poter ovviamente evitare un disastroso bird strike che ha portato alla distruzione dei due motori e ad un atterraggio d'emergenza nel fiume Hutson.

Vi ricordate di Flight? Il film di Robert Zemeckis con Denzel Washington? Se purtroppo lo avete visto e ancora lo ricordate è normale iniziare a fare paragoni, pensare che, essendo la struttura della trama molto simile, il film di Eastwood possa somigliargli, ebbene posso dire che i due film in comune fortunatamente non hanno nulla se non la somiglianza di cui parlavo prima. Mentre Flight non vedevo l'ora che finisse perché più che raccontare il calvario di quest'uomo, il calvario lo fa passare a chi guarda il film, Sully sembra un angelo mandato dal cielo per sollazzare menti ed occhi di noi cinefili.
Qui è stato compiuto un mezzo miracolo. Sono andata a vederlo anche perché non riuscivo a credere che sarebbe potuto essere molto diverso da Flight, mentre invece mi sbagliavo. Pur conoscendo l'andamento degli eventi e sapendo che Sully fosse riuscito a salvare tutti i passeggeri del volo, rimani immerso in 96 minuti di pura tensione, pur galleggiando solamente nella psicologia di un Tom Hanks come sempre straordinario.
La successione degli eventi non è raccontata come tutti si potrebbero immaginare, e questo è uno dei grandissimi punti di sviluppo e a favore di un così straordinario risultato finale che, anche per i giorni successivi, sembra vivere insieme a te.


Emoziona in un modo particolare, è pieno di sfumature comiche che sdrammatizzano la tensione continua personalizzate dal solito fare bonaccione di Tom Hanks, e i suoi fans sanno a cosa mi riferisco, ma ci sono anche altre emozioni più profonde e complesse perché per quanto il profilo psicologico sia stato ricostruito al meglio, nessuno mai saprà dal momento dell'impatto con gli uccelli, come si è potuto sentire veramente quest'uomo.
Ed è proprio il fattore umano che ha fatto la differenza. Come tutti sappiamo già (sono nozioni di dominio pubblico quindi non azzardatevi a parlare di spoiler) dopo aver salvato passeggeri ed equipaggio, Sully è stato indagato per non aver rispettato il protocollo e per la manovra avventata che avrebbe potuto mettere a repentaglio tutte le vite su quell'aereo. Ed è proprio intorno a questo che si svolgerà il film ed è su questo punto che Clint è riuscito a creare un'atmosfera magica, per niente asettica come il genere biografico potrebbe farci pensare, ma al contrario la sua, almeno per quanto mi riguarda, è di sicuro una delle opere più belle dell'anno.


Alla fine della proiezione Sully è stato sorpreso da un enorme boato, un applauso durato interi minuti. Clint è riuscito a farci sentire veramente l'uomo al centro della vicenda, la sua professionalità e la sua tenerezza nei confronti della famiglia e delle persone coinvolte nell'incidente. Clint ci ha fatto conoscere questa persona, prima d'ora completamente estranea, come se l'avessimo conosciuta di persona.
Ciò che secondo me tendiamo sempre a dimenticare, è che dietro a queste tragedie o quasi-tragedie e dietro ancora a film come questo, ci sono delle persone che in un momento di puro terrore cercano comunque di fare del proprio meglio per salvare la situazione nel limite del possibile. Volendo si può anche fare un discorso relativo alla macchina, inteso come il demonio della tecnologia, del progresso, al quale noi facciamo sempre più affidamento, ma in casi come questo non è la tecnologia a salvarci, ma anzi ci mette in pericolo perché tendiamo a fidarci troppo di essa. Dietro alla tecnologia, c'è "solo" un uomo. Il punto è, avresti potuto fare meglio di lui?

Take a look in the mirror
And what do you see
Do you see it clearer
Or are you deceived
In what you believe
‘Cause I’m only human after all
You’re only human after all
Don’t put the blame on me
Don’t put your blame on me

                                     
Human - Rag'n'Bone Man


Commenti

  1. Se c'è Tom Hanks di sicuro lo vedrò e molto probabilmente mi piacerà ;)

    RispondiElimina
  2. Sono felicissimo di sapere che sia stato accolto così bene.
    Del resto, Clint è sempre Clint.
    Non vedo l'ora di vederlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, è andato ben oltre le mie aspettative pur essendo Clint!
      Se anche in questo campo non ha fatto qualcosa di mediocre, deve per forza significare qualcosa!

      Elimina
  3. A Eastwood posso perdonare anche Trump.

    RispondiElimina
  4. Dopo la delusione American Sniper, Eastwood può fare solo meglio. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, concordo alla grande! Peró questo è davvero bello nella sua semplicità.

      Elimina
  5. io ad Eastwood do fiducia...
    e anche se non vedo benissimo Hanks, come suo attore protagonista, tanto più che in "Inferno", mi è parso veramente imbolsito, andrò a vedere il film con criticità, senza nessun pregiudizio esterno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È giusto cosí. Io Inferno non l'ho visto, peró qui Tom è proprio nel suo habitat naturale.

      Elimina
  6. Quando ho letto la trama di "Sully" ho pensato che questo fosse un soggetto tipicamente eastwoodiano: c'è l'eroe che salva un centinaio di persone e viene messo sotto accusa, c'è la demistificazione del sogno americano, c'è la disillusione di una nazione che si scopre una volta di più bisognosa di eroi. In questa storia c'è tutto il cinema di Clint: non vedo l'ora di vederlo!

    p.s. prima o poi vorrei venire anch'io al TFF, sono curioso... dai, l'anno prossimo ci facciamo Venezia e Torino, ok? ;)

    p.p.s. a me "Flight" non era parso così terribile...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai proprio ragione!! Ci sono il classico Clint ed il classico Tom, e forse proprio perchè qui fanno ció che sanno fare meglio è nato qualcosa di notevole.

      Guarda, qui a Torino ogni anno riesco sempre a vedere molto meno del previsto per un motivo o per un altro, peró sono qui, quindi si puó assolutamente combinare! Per quanto riguarda Venezia, il prossimo anno in quel periodo se tutto va bene daró gli ultimi ritocchi alla tesi, perció mi sa che dovrà slittare al prossimo anno come minimo ;(

      Io "Flight" l'ho odiato!! Talmente tanto che ne ho rimosso la maggior parte, ma mi ricordo che non vedevo l'ora che finisse.

      Elimina
  7. Ne stanno parlando tutti benissimo, tanto che mi sta quasi facendo dimenticare che Clint ha votato per Trump.
    Se la mia recensitrice di fiducia lo promuove così bene, allora devo fiondarmi a vederlo appena posso :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uff, la politica, quant'è pallosa!! Clint magari avrà avuto le sue ragioni, chi lo sa!!
      Però se mi dici così arrossisco xD

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Soul - E si torna a vivere

Notte Horror 2017: La zona morta

Le novità al cinema di aprile 2015