Il Capitale Umano


Quando uscì questo film, ovvero nemmeno un anno fa, non lo volevo vedere e mi vergogno di questo. 
Sono pigra parlando di cinematografia italiana perché non la amo e sono sicura del fatto che anche le cose belle che i registi italiani riescono a produrre (e mi riferisco a qualcosa di diverso dalle solite ****** comiche senza senso) non vengono presentate con giustizia, facendo immaginare al pubblico delle trame che non sono quelle reali e quindi perdendo ascolti e popolarità.
Questo è il caso de Il Capitale Umano. Stiamo parlando di un film pluripremiato anche all'estero ma noi italiani non andiamo fieri di quel poco che ci spetta.
Avevo fatto l'errore di alimentare la mia pigrizia con l'idea che il trailer non mi desse un'idea concreta, il che è la verità. O il regista, Paolo Virzì, ha pensato di puntare la pubblicità sull'incoerenza totale, oppure, siccome poco importa, hanno montato il trailer con le prime immagini e frasi che venivano.
Ergo...
È vero. Il Capitale Umano è un capolavoro, esattamente come dicono la maggior parte delle persone, per essere un film italiano. MA non fatevi incartare dal trailer perché vi passerebbe la voglia di vederlo.
Voi potreste inoltre dirmi "ma cosa ci interessa che il trailer non renda l'idea se il film è ben riuscito?" Ebbene, in un mercato cinematografico spietato come quello di oggi e soprattutto in quello italiano (abbastanza scadente) perché limitarci a fare bene una parte sola quando finalmente abbiamo tra le mani qualcosa che brilla? Il trailer è ciò che spinge il pubblico a pagare per vedere un certo film!


Adesso provo a spiegarvi la trama senza spoilerare nulla e far chiarezza.
In una notte fredda in Brianza, un signore in bicicletta viene investito su un tornante da una macchina che, noncurante, continua per la sua strada. Il film continua con la presentazione dislocata dei vari personaggi, ognuno che fa vedere la sua versione dei fatti; Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio) immobiliarista alla ricerca dell'ascesa sociale, il desiderio di combinare qualcosa nella propria vita della stralunata Carla Bernaschi (Valeria Bruni), l'angoscia di Serena e Massimiliano (Matilde Gioli e Guglielmo Pinelli) due ragazzi oppressi dai desideri soffocanti dei genitori.
Sommate l'incidente misterioso e viene fuori un bel pasticcio.


Il primo soggetto della pellicola sono forse la finzione e la cattiveria del genere umano. Faremmo di tutto pur di stare meglio noi stessi e, alcune volte, far star bene chi amiamo.
Questa storia è proprio basata su questo. Diventiamo spietati quando si parla della propria stabilità economica e mentale, tanto da mettersi contro le persone care.
Il cinismo dell'uomo non ha fine e Virzí ha toccato le corde giuste. 
La pressione dei personaggi arriva alla fine della pellicola sull'orlo di esplodere.
Non c'è un'interpretazione altalenante all'interno del cast; Bentivoglio è uno degli attori italiani che stimo di più e sono impaziente di vederlo ne Il Ragazzo Invisibile, Valeria Bruni non la conosco molto bene perciò non riesco a capire se è pazza di suo o se faceva parte del personaggio ma in alcuni momenti devo dire che mi ha dato parecchio fastidio il suo modo di parlare, troviamo anche Valeria Golino, Giovanni Anzaldo che ho apprezzato molto e Fabrizio Gifuni devo dire molto bravo.
Detto questo Virzì ha fatto la differenza, e su questo non ci sono dubbi.

Se non l'avete ancora visto guardatevi questo odioso trailer dalla colonna sonora completamente sbagliata e al prossimo post ;)



Valutazione:

Commenti

  1. Lo sai che anch'io non amo particolarmente il cinema italiano, però alcuni film "invisibili" o mal gestiti (pubblicità), sono fatti bene! A me non è dispiaciuto per niente "Benvenuto Presidente!"...

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    Risposte
    1. "Benvenuto Presidente" non è nemmeno lontanamente paragonabile a questo film! Ti prego! È un insulto a Virzí!
      Guarda questo e poi dimmi

      Elimina

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