Veloce come il vento

Giulia De Martino ha diciassette anni e la passione per le corse automobilistiche che il padre le ha trasmesso. Dopo la morte del padre si ritrova, in assenza di una figura materna, a dover badare da sola al fratello minore Nico nella cascina in campagna. Ed è qui che arriva Loris, il fratello maggiore ex campione di rally e neo tossicodipendente che tenta di riavvicinarsi a modo sua alla sorella che conosce a malapena, attratto dall'eredità paterna. Ma la casa, unica vera eredità del defunto padre, si scopre essere stata messa in palio dallo stesso sulla vincita del campionato e la responsabilità è tutta sulle spalle di Giulia. E siamo di nuovo qui, davanti a ciò che per la critica è uno dei pochi film italiani veramente memorabili dell'anno in corso, e io sono sempre qui, forse un po' suggestionata da questa loro entusiasta reputazione. Se ne sono sentite molte su questo film, ed è inevitabile dato che succede raramente di vedere il cinema italiano in un così flori...