Mommy


Non mi sono mai trovata con i film francesi, senza nemmeno qualche motivazione precisa, semplicemente non mi hanno mai emozionata come hanno emozionato molte altre persone. L'ultima delusione è stata Due giorni, una notte di cui avevo letto pareri molto positivi ma che a me invece non ha fatto lo stesso effetto, anche se poi ci sono i pochissimi casi in cui invece devo ricredermi come in Quasi amici o in quest'altro film. Che poi Xavier Dolan non è francese ma canadese, per essere precisi, ma lo stile cinematografico finisce per somigliarsi molto anche nella scelta delle tematiche.

Diane è una madre single, sboccata e poco ben disposta verso il prossimo e, come se non bastasse, con un lavoro precario e che a stento la mantiene. Suo figlio, Steve, ha invece dei seri problemi di concentrazione e autocontrollo a livelli patologici che spesso sfociano in raptus violenti e incontrollabili che lo fanno passare da un istituto all'altro.
Nella loro vita poi entra anche la vicina di casa, Kyle, balbuziente e sottomessa alla propria famiglia, la quale trova in Diane e Steve una sorta di rinascita.


La situazione è drammatica; fin dalla prima scena si capisce che si ha a che fare con due soggetti ben poco semplici, insomma, questo ragazzo da qualcuno dovrà pur aver preso. Diane infatti non ha mezzi termini e dice tutto quello che pensa affrontandone poi le conseguenze. La situazione che ci viene presentata quindi è molto scomoda, lo spettatore stesso si sente quasi un intruso nella povera vita di queste due persone che si amano a modo loro e, sempre a modo loro, cercano di sopravvivere.
Il dramma è tangibile ed entrando nella loro vita, in quella casa piena di urla e infelicità, il pubblico non può che commuoversi e venire coinvolto, è una delle trame più toccanti che abbia visto nell'ultimo periodo con dei personaggi perfetti e delle interpretazioni favolose.
In tutto questo, pur non conoscendo prima Dolan, guardando Mommy capisci subito di che pasta è fatto. La sua è una regia davvero fuori dagli schemi, con un'utilizzo del formato che varia a seconda dei momenti lieti o più drammatici della loro vita, dove i primi sono di gran lunga più rari dei secondi. In quei momenti in cui il formato diventa il classico 16:9, tu ti rilassi momentaneamente insieme a loro, le cui vite sembrano vedere una fine all'oblio anche se purtroppo il soffocante e approssimato 4:3 torna sempre più inquietante di prima a riprendere una persona alla volta, il dramma del viso di una persona alla volta, quasi come per sottolineare il loro dolore.


Il dramma, se raccontato nel modo giusto, ha un enorme potere sul pubblico. E' uno dei generi più semplici da trattare ma più complessi da realizzare nel migliore dei modi. Dolan, regista tra le altre cose del video di "Hello" di Adele ed interprete in più film anche molto conosciuti, è riuscito davvero a stupirmi.
Mommy non è esente da errori, è imperfetto ed adatto alla giovane età di Dolan, per i miei gusti troppo lungo anche se non riuscirei a tagliare nemmeno una scena del film per quanto essenziali non nella trama ma nello specificare la situazione sentimentale dei due, con un finale aperto ma dall'immenso significato. Il messaggio che Dolan si sente di dare è che spesso vengono prese le decisioni meno semplici, quelle più dolorose ma giuste che ti permettono di sperare in una vita migliore e in un futuro più roseo.
Sono rimasta colpita dalla carica passionale che ha Antoine-Olivier Pilon, interprete di Steve, una delle interpretazioni più belle che abbia visto nel 2015 e nell'inizio di quest'anno, ma anche quelle della madre Diane e di Kyle, dei personaggi perfetti per un film quasi perfetto.

Commenti

  1. Un piccolo capolavoro, senza se e senza ma.
    Potentissimo, originale: ha tutto. Recupero doveroso. :)

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  2. E' in programmazione su Sky ma non ancora riuscito a vederlo, comunque film interessante, anche se non lo reputo un capolavoro..chissà se il mio giudizio cambierà ;)

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    1. Non ho capito se lo hai già visto oppure no xD

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    2. Ho saltato una parola 'non *sono* ancora riuscito a vederlo'
      Non l'ho visto, dovrei prossimamente ;)

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    3. Allora non mi torna come tu creda che non sia un capolavoro, cosa che per altro non ho mai detto xD ma comunque verrò a leggere molto volentieri quando lo avrai visto.

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  3. Ancora mi manca.
    Ma prima o poi mi deciderò.

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    1. Ne vale davvero la pena! L'unica cosa è che bisogna vederlo in un momento in cui non si è depressi, perchè se no finisce male...

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  4. lo devo vedere questo film, ahimè, non ho ancora avuto modo di vederlo ^_^

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  5. A me è piaciuto molto: Dolan è un "enfant-prodige" e sa benissimo di esserlo, e quindi il film in certi punti è parecchio ruffiano, però è fatto meravigliosamente bene... la scena, ormai famosa, di Steve che "allarga" i lati dello schermo con le mani mentre suonano le note di "Wonderwall" è un cult, ha fatto il giro del mondo. Gran talento e gran film, niente da dire.

    p.s. anzi, forse sì... una cosina la dico: Dolan è canadese e il suo stile, a mio avviso, con la Francia non c'entra poi molto. La lingua non ha importanza, il cinema francese ha stili, tendenze e sfumature ben diverse. Gli è molto più vicino "Due giorni, una notte", non fosse altro che per ragioni geografiche. Ma anche in questo si parla di una pellicola belga.

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    1. Io, per quel che conosco nel mio piccolo, l'ho trovato molto in linea con ció che ho visto di francese, e altrettanto vicino a ció che ho visto di belga come ad esempio Alabama Monroe. Ma è solo un paragone che ho fatto nella mia testa, poi magari come dici tu non centrano niente.

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  6. l'hanno recentemente passato in un cinema di paese qui vicino...
    però me lo sono lasciata sfuggire, perché anche io non ho grande stima dei film francesi... vuoi vedere che ho proprio preso un granchio!?

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    1. Recuperalo in streaming, mi sa che ovunque ne valga la pena ^^

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  7. A sorpresa, mi ha davvero colpito. E mi ha fatto scoprire Ludovico Einaudi, quindi mi fa volere ancora più bene a questa pellicola ^^'

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    1. Eh si, bravo pure lui!! Adesso recupero gli altri lavori di Dolan!!

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