Regali da uno sconosciuto - The Gift


Simon e Robyn si sono trasferiti a Chicago in una nuova casa per il lavoro di Simon e hanno in mente di provare a mettere su famiglia. Un giorno, in un centro commerciale, incontrano un ex compagno di scuola di Simon, Gordon, il quale viene invitato a cena da loro e da lì inizia a manifestare strani atteggiamenti, presentandosi sempre a casa della coppia soprattutto quando Robyn è sola.

Joel Edgerton è stato davvero una scoperta piacevole, se si considera che sono pochissime le menti che oggi lavorano e nel loro piccolo cercano di emergere singolarmente.
Fino ad oggi è stato uno di quegli attori che riconosci in ruoli (principalmente) secondari di vari film e che è sempre piacevole ritrovare, me lo ricordo con affetto in Warrior, che mi piacque molto, come anche in due episodi di Star Wars e in Il grande Gatsby, con la differenza che lui non è da blockbuster, ma i suoi sono un volto ed un cinema più intimi, indipendenti.
Con Regali da uno sconosciuto ha fatto il suo esordio come regista di un lungometraggio, dove è anche sceneggiatore e attore. Questo film ha caratteristiche di cui discuterò dopo, ma per tutta la sua durata si respira un'atmosfera particolare, carica di mistero, di noir e di novità. Che sia proprio la firma di Edgerton?


The Gift è un thriller di quelli ambientati tra le mura domestiche, dal retrogusto palese del thriller classico con il terribile dubbio che la tua casa, luogo nel quale ti sentivi al sicuro, possa essere invece facilmente corruttibile. Questo è un tema molto caro perchè la casa è per molte persone, me compresa, quasi un luogo sacro, nel quale ti senti invincibile, completamente al sicuro, e quando capisci che un estraneo con molta facilità può profanare quel luogo ci si sente colpiti nel proprio intimo, non ci si sente più al sicuro. E questa non è una novità nel mondo del cinema, ci sono moltissimi esempi di thriller o horror che hanno come ambientazioni principali le case. Edgerton ha preso questo concetto di sacralità e lo ha esteso, affibiando questo senso di insicurezza ai due protagonisti ovunque loro andassero, trasformando quella che sembrava una vita perfetta in un pozzo di incertezze.
Anche Gordon, il personaggio di Edgerton nonché guastafeste, è una figura vista e rivista; il classico losco figuro che riemerge dal passato della coppia con dubbie intenzioni, e presenta una situazione mutevole secondo dopo secondo, presentando al pubblico varie soluzioni che smentisce poco dopo. E' un po' un gioco ad incastro, pedina dopo pedina il pubblico si costruisce la trama ed è qua che esce il fattore psicologico del genere cinematografico; Joel è riuscito a creare confusione anche nella testa del pubblico, ispirandosi ai film che hanno fatto la storia e aggiungendo un senso di paranoia tale da renderlo un thriller decisamente riuscito con una semplicità unica.


Tutte le premesse sono da manuale, è vero, ma anche se non posso dire troppo perchè se no sprofonderei negli spoiler, posso solo far notare come la conclusione del film sia anticonvenzionale. Joel ha lasciato un finale del tutto aperto, sotto ogni punto di vista, di un film indipendente di cui mai (si spera) vedremo un seguito, e qui, ancora una volta, l'idea che il pubblico si era fatta cambia in un enorme punto di domanda.
Io sono per il fare tesoro del cinema di un tempo, riferito ad ogni genere, e prenderne spunto per creare nuovo cinema, perchè è a quello che serve dopotutto, ma detto questo credo che da Edgerton possiamo aspettarci molto di più. Questo è un ottimo film per iniziare una carriera da regista, davvero molto promettente, un thriller inaspettatamente divertente e pieno di suspance ma che effettivamente pecca un po' di originalità, per quanto io l'abbia apprezzato.

Commenti

  1. buona opera prima... può ancora migliorare ma i presupposti ci sono... :-)

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  2. Pure secondo me, speriamo sfrutti questa occasione!

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  3. Sono quei classici film che a un certo punto ti fanno pensare: e tu cosa faresti al suo posto? tu che l'hai visto, sinceramente se uno sconosciuto ti regalasse qualcosa, che faresti?

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    1. È una situazione molto strana perchè oggi non c'è nessuno che ti regala qualcosa per il gusto di farlo, tantomeno uno sconosciuto!
      Comunque sia, scherzi a parte, accetterei perchè è buona educazione, ringrazio ma non do piú di tanto corda, questa lo fa entrare in casa!! Dai!!

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  4. Eh, ma in "the warrior" te avevi occhi solo per Hardy :-P
    Mi incuriosisce molto, anche se non ho ancora avuto modo di vederlo.

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    1. Ahahahah eh, quel che è vero è vero, avevo occhi solo per lui ed i suoi muscoli triangolari xD
      Comunque se ti capita dagliela un'occhiata, non delude.

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  5. Io sono una delle poche che non è rimasta entusiasta, forse perché di thriller simili a questo ne ho visti sin troppi. A Edgerton servirebbe giusto un po' di coraggio in più! :D

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    1. Io non sono rimasta affatto entusiasta, solo che mi ha piacevolmente colpita, non ci speravo molto e invece mi ha divertita. Ma finisce qui, e hai ragione, in futuro potrebbe osare molto di più!

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