Room


Finalmente sono riuscita anche a recuperare questo discussissimo titolo che (mannaggia a me!) mi ero persa in preparazione agli Oscar. Ma, iniziando senza tanti giri di parole, il film, come molti sapranno, parla di una giovane donna che viene rapita e che vive per 7 anni in una minuscola stanza. Suo figlio, che non è mai uscito dalla quella stanza, conosce solo quella piccola realtà e non si preoccupa di cosa possa esserci "fuori". Tutto si complica quando, a 5 anni, Jack inizia a fare molte domande sulla stanza e su questo misterioso altro lato del muro che lui non conosce e Ma' (come la chiama Jack) non ha più voglia di nascondergli la verità.

E' stato snervante non poterne dare la mia interpretazione quando era il momento, tutti ne parlavano e lo volevo fare pure io, ma ormai ci ho fatto l'abitudine perchè finisco sempre per posticipare le cose più belle.
Comunque sia, come spesso accade in queste situazioni, mi sono fatta un'idea megagigante di questo film, come se fosse un semidio che finalmente scende in Terra e mette tutti d'accordo.
Ed effettivamente è un film molto bello, tratto dal romanzo "Stanza, letto, armadio, specchio" di Emma Donoghue di cui, ovviamente, non conoscevo nemmeno l'esistenza ed il cui titolo riesce con quattro parole a trarre l'essenza del film (chi l'ha visto sa a cosa mi riferisco).
E' una storia straziante e che senza ombra di dubbio fa riflettere molto sulla mostruosità di alcune persone, se così si possono definire, e purtroppo è anche tratta da un episodio realmente accaduto, uno dei tanti, troppi episodi simili nel mondo o di cui noi non conosciamo ancora l'esistenza.
Dopo questo senso di disgusto che inevitabilmente il film fa provare con le prime scene, si apre una prima parte del film; Jack (4-5 anni) è convinto che quello sia il suo mondo, e sta "bene" nella sua piccola e finta realtà, mentre è palese la sofferenza continua di una donna che conosce perfettamente la verità e che si spinge giorno dopo giorno avanti solo per il suo bambino, il suo tesoro ed il motivo per cui rimanere in vita.


Poi, come è ovvio da ogni trama e ogni trailer che possiate vedere, tra la prima e la seconda parte c'è la fuga, momento cruciale e di grande intensità seppur conoscendo la vicenda a grandi linee. E' questo infatti il momento culminante anche per quanto riguarda le interpretazioni dei due fantastici attori, Brie Larson (meritato premio Oscar proprio per questa parte) ed il piccolo ma promettente Jacob Tremblay, di cui sono diventata grande fan da quando agli Oscar si è presentato con calze e gemelli in stile Star Wars. Scherzi a parte, tutti e due, ma soprattutto Jacob, hanno creato la coppia più emozionante, appassionata e tenera degli Oscar, facendomi del tutto dimenticare Redmayne-Vikander e Blanchett-Mara che sembravano essere le coppie più quotate.
Ma, ritornando a noi, da qui si apre la seconda parte ed avviene qualcosa di assolutamente sbagliato; l'atmosfera che si era creata nella prima svanisce completamente. E' naturale, il dramma si sposta su altre tematiche che se vogliamo non sono nemmeno mai state toccate da film che trattano di sventure simili a questa, e c'è da dargli il merito di aver deciso di andare oltre al raccontare strettamente gli anni di prigionia, ma anche di provare a trasmettere il disagio di ciò che viene dopo. Ma questa seconda parte perde davvero molto di ciò che aveva creato fin dall'inizio, come se il regista si fosse focalizzato soprattutto sulla loro vita in quel tugurio e avesse lavorato con estrema noncuranza sulla seconda parte.
Il merito di scoprire cosa avviene dopo, però, è un altro motivo per cui riflettere e puntare l'attenzione su un rapporto madre-figlio che, nonostante la tremenda sventura e le terribili conseguenze, con il solo aiuto dell'amore trova il coraggio e la forza di andare avanti.

Malgrado questo passaggio non molto a fuoco, che comunque gli fa perdere molti punti, il risultato complessivo del film di sicuro lascia il segno, per un motivo o per un altro. E' inutile dire che, per i miei gusti personali ma anche per come stanno le cose nella realtà, l'Oscar come miglior film a Spotlight è stata davvero una pessima scelta, anche se non avevo bisogno di questa visione per pensarlo.



Commenti

  1. Per me, meraviglioso. Potrebbe rimanere il mio film dell'anno.
    Tremblay è un prodigio. L'Oscar a lui, doveva andà, non al barcollante e muto DiCaprio. ;)

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    1. Concordo, nonostante tutto anche per me è uno dei migliori dell'anno!

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  2. A me è piaciuta parecchio, e pure di più, anche la seconda parte.
    Comunque felice che nel complesso hai apprezzato. ;)

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    1. Sisi nel complesso è notevole, solo che manca giusto quel qualcosa da renderlo indimenticabile.

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  3. Bellissimo, mi è piaciuto un sacco :)

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    1. Infatti è bello! Forse non quanto dice la gente ma bello di sicuro!

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  4. In effetti pure io ho apprezzato la claustrofobia della prima parte, anche se la seconda ha il pregio non indifferente di cadere in melensaggini di sorta.
    Davvero un bel film.

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    1. Esattamente! Quello è tutto meritato, solo che non è molto coinvolgente.
      Ma per il resto è notevole, con due interpreti pazzeschi!

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  5. Bellissimo film, mi ha dato un senso di claustrofobia... Ma ottimo film!

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    1. Quella è una sua caratteristica che lo rende particolare secondo me.

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  6. Probabilmente il film più emozionante dell'anno. A me è piaciuta tantissimo anche la seconda parte!

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    1. Concordo per l'emozione ma la seconda parte a me non ha proprio convinto del tutto, pur apprezzando la scelta!

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  7. Ahah, sei un'esperta di Oscar eh? ;)

    Guarda, io non solo sono una mosca bianca, ma direi quasi bianchissima, albina, visto che ho trovato la seconda parte bellissima, forse anche psicologicaemte più interessante.
    Certo, il film è la prima, non se ne esce, è quella che rimane impressa (anche a me), quella la più emozionante ed incredibile.
    Ma il regista ha avuto il coraggio di uscir fuori presto e affrontare il post.
    E, secondo me, quasi solo secondo me, l'ha fatto benissimo.
    Rece chiarissima, esaustiva e bilanciata.

    Ah, vedi, proprio mentre stavo per pubblicà leggo che Michele la pensa come me, bene ;)

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