Mine


Mike, tiratore scelto dei marines, viene spedito insieme a Tommy, amico e compagno, nel deserto in missione per eliminare un terrorista. La missione però non va secondo i piani e i due soldati si perdono durante una tempesta di sabbia rimanendo isolati dalle comunicazioni con il comando. Tentando di raggiungere il villaggio più vicino e trovare rifugio, i due soldati si troveranno nel mezzo di un campo minato a loro insaputa e, mentre Tommy perde qui la vita, Mike rimarrà bloccato aspettando i soccorsi, conscio di aver innescato una mina.

Mine è l'esempio del fatto che l'Italia ha molte menti brillanti, diamanti grezzi che devono ancora crescere e che, per farlo, devono spesso appoggiarsi all'estero, magari soffocati dalla mentalità chiusa che rallenta la cinematografia italiana, o magari per una semplice questione di preferenza. 
Questi due registi si sono cimentati, per la loro prima volta alla regia, con un film tutto meno che semplice. L'idea di fondo era quella di creare un'atmosfera claustrofobica che ricordasse quella di Buried - Sepolto (film a mio parere non troppo riuscito e dello stesso produttore) ma nello spazio più aperto che la nostra Terra possa donarci: il deserto. 


La cosa più bella è che per una buona metà del film tutto procede nel migliore dei modi; Armie Hammer nei panni di Mike è quanto mai azzeccato e preciso, le circostanze sono del tutto credibili e semplici, la psicologia di Mike viene fuori un passo alla volta, lasciandosi ogni tanto scappare qualche indizio su come sarebbe stata la seconda e finale parte del film, incentrata sullo studio approfondito del personaggio. Insomma, per essere il primo film da registi dei due ironici Fabio, è davvero il caso di fargli i complimenti per il livello elevatissimo di qualità ad un costo decisamente basso per gli standard di genere.
E qui arriva il mio solito "ma". Dico "ma", e mi arrabbio anche un po', perché questa prima parte molto promettente viene distrutta dall'ultima mezz'ora del film, e per "distrutta" intendo rischiando di far svanire tutti i commenti positivi che avete letto fino ad ora.


Non so perché i colleghi blogger, ma anche i critici (di cui sono riuscita a leggere qualcosa in più) non abbiano quasi detto una parola su questo enorme problema, ma Mine trova il suo più grande nemico nella fase di chiusura, ovvero quando Mike si trova a dover fare i conti con i suoi fantasmi di passato, presente e futuro, e non dico di più per problemi di spoiler anche se vorrei essere più specifica. Ed il problema è che questo pareggio di conti con se stesso, non diventa un fluido susseguirsi di flashback, ma una (passatemi il termine) supercazzola allucinante senza una fine, e non sto parlando degli ultimi minuti finali che alzano il pathos prima della conclusione, ma parlo di mezz'ora buona di flashback da delirio nel quale, giustamente, il povero Mike si trova.
Con questo io ovviamente non voglio frenare gli entusiasmi proprio dopo un weekend spettacolare ai botteghini (dove ha sorpassato sia Pets che Deepwater Horizon a mani basse), ma vorrei solo ricordare a coloro che hanno gridato al miracolo che un miracolo questo non è e che è del tutto normale, visto che stiamo parlando dell'opera prima dei due registi. Il problema c'è, bello grande, e io l'ho accusato fino ad arrivare a sbuffare durante la proiezione, cosa che penso mi sia capitata con pochissimi altri film in sala.
Detto questo, tirate giù i forconi perché anche io sono del parere che sia comunque un grande risultato e sono fiera che sia firmato da due nomi italiani che di certo vedremo ancora in futuro.

Commenti

  1. Il tuo, è l'unico parere freddino che ho sentito.
    Comunque sembra interessante, anche se non penso correrò in sala.
    Hammer lo aspetto anche con Guadagnino, in Call me by your name. Si è affezionato all'italia, eh! :)

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Come dargli torto d'altronde xD
      Comunque sia vorrei che fosse chiaro che il mio commento vuole solo essere giusto, perchè quello che ho letto in giro mi è sembrato esagerato.

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    3. Ho capito perfettamente. :)
      Per me, forse, è stato così con Veloce come il vento.
      Che non ho trovato un film bello in senso assoluto, ma essendo italiano...

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    4. Ti capisco, a me era piaciuto molto sul momento, Accorsi è decisamente stato bravissimo, ma dopo un po' realizzi che non è nulla di rivoluzionario.

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  2. Il tuo è l'unico parere che ho sentito, invece, me lo stavo proprio perdendo XD
    Comunque manco so chi siano questi due Fabi :/

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    1. Sono nuovi vuovi, ma per quanto riguarda i commenti infatti io ho letto solo pareri di critici entusiasti in giro, e non riuscivo troppo a spiegarmi questa cosa.

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  3. Veramente intrigante, mi piacerebbe riuscire a vederlo al cinema... il risultato al botteghino è un piccolo miracolo per un film così

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    1. Si, assolutamente, e anche questo mi ha stupita! Con tutti questi colossal molti hanno ripiegato su questo, che non sa di produzione italiana.

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  4. interessante la tua disamina, anche perchè i blog e i vlog che ho visto ne erano entusiasti più per il fatto che è "italiano" che per il film...

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    1. E questo per me non dovrebbe essere un fattore determinante, e in realtà non lo è affatto. Poi è ovvio che se dei nostri connazionali fanno qualcosa di eccellente a maggior ragione bisogna lodarlo, ma sempre sottolineando gli errori, non c'è niente di offensivo in questo.

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  5. Ti dico la verità: non sapendo che fosse di registi italiani, partendo con abbastanza scetticismo... Alla fine mi sono ricreduto!
    Non è perfetto, ma comunque abbastanza intenso.

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  6. A me è piaciuto un sacco e mi sono accodato ai blogger/critici entusiasti. ^_^

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