Blade Runner 2049


Sono passati trent'anni da quando l'agente Deckart era operativo. Adesso i replicanti di vecchia generazione sono ritenuti illegali e l'agente K, blade runner di nuova generazione, ha l'ordine di scovare i vecchi replicanti e consegnarli alla casa produttrice. Durante una spedizione ordinaria, però, l'agente K scopre qualcosa che potrebbe compromettere il fragile equilibrio creatosi tra i replicanti e gli umani e così Wallace, il creatore dei replicanti di nuova generazione, si metterà sulle sue tracce.


Ma quanto è figo Gosling?
Così, tanto per ripeterlo l'ennesima volta e per sdrammatizzare l'atmosfera antipatica che si è venuta a creare attorno all'ennesimo titolo atteso del 2017.
Ne ho sentite davvero di tutti i colori, tanto che avevo paura di entrare in sala con dei preconcetti o di uscirne più confusa di prima, invece, fortunatamente, il film mi ha chiarito le idee se non altro sulla mia posizione a riguardo.
Non guasta mai ripetere ancora una volta che Blade Runner è uscito nel 1982, un film per l'epoca perfetto che ha fatto la storia della fantascienza, un film rivoluzionario, visionario, immortale, che ha creato un intero universo con un solo film, con sole due ore di film. Questo sequel aveva una responsabilità enorme perché essere all’altezza di un film come quello è un’impresa praticamente impossibile. A provarci comunque è stato un fantastico Denis Villeneuve, regista che anno dopo anno si sta rivelando uno dei più versatili e stabili registi “emergenti”, almeno sul panorama mondiale, affiancato da niente popò di meno che Ridley Scott nei panni di produttore esecutivo, affinché potesse in qualche modo controllarne l’operato. 
Adesso la grande domanda è: sarà riuscito a creare un film all’altezza oppure ha deluso i fan del grande cult?


Non è affatto semplice giudicare un film di questa portata perché ci sono molteplici fattori da considerare. Soprattutto è molto particolare il fatto che se non fosse esistito Blade Runner sarebbe stato giudicato in maniera completamente diversa, questo perché il paragone viene spontaneo, anche se non bisognerebbe farlo, e non bisognerebbe farlo perché il cinema in trentacinque anni ha fatto passi da gigante (anche se a volte non lo diremmo). Il modo di fare cinema è cambiato, la tecnologia applicata al cinema è anni luce rispetto a quella dell’82, ma attenzione, Villeneuve doveva creare un film che fosse anche il più fedele possibile al precedente. Quindi in pratica stavamo chiedendo un film come Blade Runner ma che non fosse Blade Runner, se possibile anche meglio. Già, e Villeneuve chi è? Il genio della lampada? Sono entrata in sala consapevole del fatto che mai più avrei visto qualcosa come Blade Runner, e grazie al cielo è stato così, perché 2049 non è Blade Runner, ma è un suo buon sequel. 


Per ciò che mi aspettavo Villeneuve è riuscito a fare un miracolo, è riuscito a farci entrare in quella stessa atmosfera, come se trentacinque anni non fossero effettivamente passati, come se il primo fosse uscito ieri, utilizzando le (immense) risorse a sua disposizione ma senza eccedere, limitandole al solo scopo di rendere il contesto credibile. Per questo motivo mi ha ricordato Spectre che, allo stesso modo, deve sì tenere il passo con il presente, il progresso, ma deve essere fedele ad un filone, quello di 007, con i suoi tempi cinematografici. Allo stesso modo 2049, nella sua imperfezione, è il perfetto sequel di Blade Runner.
Il fatto che sia imperfetto lo rende credibile, e di errori ne ha, nella sceneggiatura ha intere voragini, magari volute, magari no, per non parlare della durata eccessiva per la trama che pretende di raccontare, quasi eterna, ma funziona bene.


Abbastanza inutile infine, ma un accenno lo voglio fare ugualmente, alla fotografia, con cui Villeneuve si è sempre distinto e che qui più che in altre sue opere pavoneggia con orgoglio, una maestria impressionante che lascia facilmente senza parole.
Quindi 2049 a mio avviso non è assolutamente il capolavoro che in molti si aspettavano e che in molti hanno osannato, ma tantomeno rispecchia lo sfacelo che ho letto nelle ultime due settimane. 


Commenti

  1. Fa ridere effettivamente che senza Blade Runner non sarebbe esistito uno dei film visivamente più belli del 2017. Comunque, per più di due ore (pesate pochissimo) a me è sembrato di stare in un mondo altro. Starò invecchiando, oppure cominciando a dare più peso a quello che si vede sullo schermo rispetto a quel che viene raccontato?

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    1. Ma infatti compie il suo compito in maniera egregia e tecnicamente è sbalorditivo, più di così sinceramente non penso che avrebbero potuto fare.

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  2. Sono rimasto soddisfatto, non potevo chiedere di meglio.
    Peccato solo che è uscito in un periodo pieno di film...

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    1. È uscito giusto giusto per i prossimi Oscar, che vedo già nelle categorie tecniche, pronto a fare stragi.

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  3. Concordo. Splendido nelle sue imperfezioni! Appena uscita dal cinema, mi ha lasciato perplessa per alcuni aspetti: quei suggerimenti finali sul (possibile) futuro della saga(?), quella durata inusuale e un Jared Leto che ha un po' penalizzato le riflessioni sulla tematica creatore-creazione. Tuttavia, rimane un buon sequel che ha rispetto il suo illustre e amato predecessore cercando comunque una sua anima. Bravo Denis! :)

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    1. Concordo sulle perplessità, soprattutto il personaggio di Leto è stato inutilmente ben costruito anche se poco d’impatto, è veramente inutile. La durata l’ho un po’ patita, sinceramente, ma alla fine nonostante tutto mi è piaciuto, mi incantavo a guardarne le immagini praticamente ipnotiche.

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  4. Sarà il tempo a dirci se abbiamo assistito a un capolavoro o "solo " a un buon film. A me ha affascinato ed emozionato, anche perchè è un chiaro omaggio a una fantascienza adulta e riflessiva che oggi non si vede più, e che invece era molto di moda negli anni '80 (quelli della mia giovinezza). E' chiaro che Villeneuve non poteva girare un film con la stessa forza dirompente e rivoluzionaria di quell'epoca, ma giustamente gli ha reso omaggio. Mi è piaciuto parecchio e non ho trovato difetti evidenti (la sceneggiatura è molto semplice, non mi pare ci siano "buchi") nemmeno la durata, che in questo caso fa parte della confezione stessa. L'aspetto tecnico poi è semplicemente spettacolare (fotografia e scenografia sublimi).

    p.s. e poi, considerazione tipicamente maschile :) ma quanto è bella Ana De Armas? :)

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    1. È proprio parte della fantascienza adulta, come dici tu, e non c’è termine più adatto. Io ho trovato che a livello di sceneggiatura ci fossero molti punti lasciati in sospeso e creati per mettere altra carne al fuoco secondo me inutilmente. Non penso che con il tempo per me diventerà un capolavoro, ma sicuramente rimarrà un buon film completamente in linea con il precedente. Per me era difficile creare un film come questo, e infatti avevo veramente paura che questa idea del sequel, come nella maggior parte dei casi, non fosse una buona idea. Adesso ho solamente paura che ne facciano un franchise alla 007, quello sarebbe veramente un peccato.
      Per quanto riguarda l’Ana De Armas devo dire che io, essendo dell’altra sponda, non mi soffermo mai troppo sui profili femminili, ma in questo caso devo dire che nelle due scene più “hot” Armas ha facilmente oscurato Gosling, che ai miei occhi è praticamente impossibile, e la sua elegante sensualità ha veramente bucato lo schermo.

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  5. Come saprai già, più o meno, concordiamo. Blade Runner 2049 è visivamente uno dei più bei film di quest'anno. Avrà pure qualche difetto nella sceneggiatura, ma passa sicuramente in secondo piano.

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    1. Devo confessare che un paio di volte mi sono chiesta "...ma che..?" però sì, è talmente bello che ci si può passare sopra.

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  6. Se c'è Villeneuve di mezzo il risultato non può che essere eccellente, almeno spero sia così ;)

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    1. Vedrai anche tu ma secondo me con questo film ha davvero dimostrato di saperci fare. Sono proprio curiosa di vedere cosa ci propone in futuro.

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  7. Al di là dei difetti, un film che mi ha convinto. Certe immagini le ho ancora impresse negli occhi.

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  8. Ho visto un po' di dati e in fondo non è stato quell'immenso flop... comunque per poterlo godere il requisito essenziale è abbandonare ogni pretesa che potesse misurarsi con il film del 1982.

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