IT


Nella cittadina di Derry nel 1988, Georgie si presta ad uscire in strada in una giornata di pioggia per provare la barchetta di carta costruita dal fratello maggiore Billy. La barchetta funziona bene, forse fin troppo, e inizia a correre sui rigagnoli per strada, finché Georgie non la vede cadere dentro ad un canale di scolo che conduce alle fogne. Il bambino si inginocchia e cerca di scorgerla nel buio ma al posto della barchetta trova Pennywise, il clown ballerino, che lo intrattiene e, con il pretesto di restituirgli la barchetta, lo cattura e trascinandolo con lui nell'oscurità.
Un anno dopo Billy ed i suoi compagni di scuola vivono questo clima di tensione, tra le continue scomparse dei bambini e le vessazioni dei bulli.


Partiamo dal presupposto che il mio commento riguarderà solamente il film, dato che non ho ancora avuto l'onore di leggere il libro, ma rimedierò presto, né tantomeno di vedere la serie degli anni '90, se questo si può definire un onore. 
Credo che su IT se ne siano dette di tutti i colori, molte volte anche a priori, prima ancora che uscisse questo adattamento. Il primo punto che sento il bisogno di chiarire sulla mia versione dei fatti è l'entità del film. Sono entrata in sala non cosciente di cosa avrei visto, ciò che mi aspettavo di vedere era sicuramente un bel film, viste le premesse e le lodi oltreoceano. Sono uscita dalla sala con le idee chiarissime, cosa che non mi è mai quasi capitata. Si tende troppo spesso, nel cinema, ad etichettare quelle che poi, a volte, sono vere e proprie opere, attribuendogli banalmente un genere cinematografico in quanto un semplice e veloce metodo per catalogarle i film, ma che non è sempre applicabile. Secondo me questo IT è prima di tutto un gran bel film e, solo in un secondo momento, un horror.


Qui sta la fregatura, è per questo che in moltissimi si sono lasciati trasportare dall'etichetta "horror" e dalla figaggine di vedere IT sul grande schermo non curanti del fatto che questo non è un horror come gli altri. Come dicevo, prima di un film su Pennywise, IT è un film che parla del profondo legame che unisce i fratelli Georgie e Billy, dell'insicurezza che sta alla base della balbuzie di Billy, della timidezza di Richie cammuffata dalle parolacce a sproposito, delle false voci che pesano su Beverly o ancora delle forzature delle famiglie di Mike e Stan sui loro stili di vita, ma c'è molto di più, primo tra tutti il tema del bullismo, pesante come un macigno su un pubblico debole come me per certe tematiche, non per niente ho sofferto di più per alcune scene di bullismo piuttosto che per altre sanguinolente, e non scherzo, tremavo dal nervoso. Quindi se state cercando il solito filmetto horror leggero, "spensierato", "facile", IT non fa per voi, piuttosto che andare al cinema e poi, annoiati, passare il tempo ad accecare il pubblico col vostro smartphone, state a casa.


Mi sono trovata all'intervallo (maledetto) con il cuore pieno di gioia perché alla base di questo stupendo film, con una regia straordinaria, c'è tanto amore per il cinema, tanta dedizione, tanto studio e tanta tecnica, ma soprattutto tantissimo cuore, e se lo leggete in ogni singola recensione, significare che è vero e lo si percepisce fin dalla prima scena in cui, anche se è ben noto ciò che sta per succedere, una parte di te non riesce a lasciar andare Georgie. Questo significa che nei pochissimi minuti d'apertura il film è riuscito a farti affezionare a quel bambino, magari anche a fartici immedesimare un pochino. E quella è solo la prima scena.
Siamo al cospetto di un film horror fatto bene quando, durante le scene di attacco del mostro o dei vari mostri, è tutto molto chiaro, nitido, quando invece nelle scene in cui sale la tensione la macchina balla e voi non capite più niente (vedi un qualsiasi found footage e jumpscare) è perché si ha da nascondere qualcosa. IT invece mostra tutto chiaramente, ha tutto alla luce del sole perché possiede degli effetti speciali usati con criterio ma soprattutto ben fatti. Questo aspetto cristallino, quasi a far sembrare facili le riprese di alcune scene, dona moltissimo all'aspetto orrorifico del film, perché non c'è niente da lasciare all'immaginazione ma è una semplicità che invece gela il sangue nelle vene.


Come se non bastasse c'è anche un ottimo cast; tutti i ragazzini della banda dei Perdenti sono completamente in parte e credibili, io personalmente ho un debole per Finn Wolfhard, ben noto al pubblico per Strangers Things, ma ad aver fatto un lavoro straordinario è Bill Skargård, il giovane svedese che dopo questo ruolo avrà le porte aperte nel mondo del cinema ed è uscito dal mezzo stato d'anonimato nel quale viaggiava, senza contare la possibile ed eventualmente meritatissima candidatura agli Oscar. Non mi capacito di come un ragazzo tanto giovane (27 anni) abbia potuto realizzare un Pennywise tanto perfetto nei movimenti e nella mimica facciale, non so quanto personale ma che sicuramente funziona.
Ho dovuto sacrificare la visione in versione originale per godermelo sul grande schermo del cinema vicino a casa, ma sono sicura che per molti versi, soprattutto per il lavoro fatto da Skargård su Pennywise, il doppiaggio non doni al film, ma anche a questo rimedierò prestissimo.


Fa paura o no? Non risponderò a questa domanda perché non è questo il caso, sono domande da lasciare a colleghi del genere horror di ben altro livello. Certo, il fatto che il film abbia un cuore non significa che non sia violento, e la sua particolarità sta proprio qui, ovvero nel riuscire a fondere in un unico film due generi diversi, dove il primo è tranquillamente riconducibile al film d'avventura come il cult The Goonies, e da qui tutta la sua incredibile presa emotiva sul pubblico. La sua parte horror è tanto violenta da essere profondamente disturbante, ma siamo ben lontani dallo spavento da bubu-settete.
I miei complimenti e ringraziamenti, quindi, all'argentino Andrés (Andy) Muschietti per questo meraviglioso lavoro, solamente il secondo della sua carriera che spero sarà ricca di soddisfazioni simili. Non ci resta che aspettare il 2019 per il secondo capitolo, che vedrà i Perdenti da adulti, lo aspetterò con ansia.


Commenti

  1. Felicissimo che It abbia fatto galleggiare anche te.
    Paura non me ne ha fatta ma, da fan del romanzo e dei Perdenti, mi ha emozionato molto.

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    1. Più che paura io ho avvertito una scossa dentro di me, una repulsione incredibile per delle questioni appartenenti al mondo reale, e la violenza sui bambini che non ho mai visto tanto esplicita, ma non da saltare sul posto.

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  2. Il vedere che un film così bello stia raccogliendo tutti questi consensi mi rende speranzoso 😍

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    1. Idem, è la prova del fatto che qualche gioia ogni tanto arriva.

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  3. Buongiorno, nuova follower, complimenti per il blog e i post, qui la mia ultima recensione appena pubblicata: https://ioamoilibrieleserietv.blogspot.it/2017/11/una-grande-famiglia-serie-tv-recensione.html


    ti aspetto da me come lettrice fissa (trovi il blog anche su instagram come: ioamoilibrieleserietv)

    grazie

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