Il film della domenica - La Teoria del Tutto


- Ospite: "Professor Hawking, lei ha detto di non credere in Dio, 
ha una filosofia di vita che la aiuta?"
- Stephen: "E' chiaro che noi siamo una razza evoluta di primati su un pianeta minore,
che orbita intorno ad una stella di medie dimensioni nell'estrema periferia di una fra
cento miliardi di galassie, ma fin dall'alba della civiltà, l'uomo si è sempre 
sforzato di arrivare alla comprensione dell'ordine che regola il mondo.
Dovrebbe esserci qualcosa di molto speciale nelle condizioni dei confini dell'universo.
E cosa può esserci di più speciale dell'assenza di confini? Non dovrebbero
esserci confini agli sforzi umani. Noi siamo tutti diversi, per quanto brutta possa
sembrarci la vita, c'è sempre qualcosa che uno può fare e con successo.
Perché finché c'è vita, c'è speranza!"

Non conoscere l'esistenza di quest'uomo è praticamente impossibile.
Come fan della serie tv The Big Bang Theory, assieme al tizio di fianco a me al cinema che prima dell'inizio disse "Sheldon ne sarebbe contento", non posso far altro che conoscerlo e già in passato mi informai sul suo contributo alla fisica e alla cosmologia, per quanto io possa intendere del settore, siccome non è esattamente il mio campo.
Stephen Hawking, assieme alla sua storia, ha la capacità di farti sentire minuscolo pur non essendo un marcantonio di ragazzo, anzi. Questo perché lui all'età di 20 anni (ovvero la mia) aveva già conseguito la laurea in Fisica a Cambridge esponendo una delle più brillanti tesi di sempre già basata su alcune sue teorie che cercano di spiegare i buchi neri e l'origine dell'universo.
Il resto della sua vita, assieme alla lotta contro la malattia, l'ha dedicata a cercare di confutare la teoria precedentemente supposta provando quindi a trovare l'equazione che spiega la nascita dell'universo e la sua futura morte, in relazione al tempo, un'altra grande tematica che lo ha appassionato profondamente.
La sua malattia, la malattia dei motoneuroni, si è abbattuta su di lui come un macigno e dalla quale è riuscito a trovare sollievo solo grazie a sua moglie Jane, incontrata non molto tempo prima della diagnosi della malattia. Questa malattia, col passare del tempo, privò il suo corpo dei movimenti di tutti i muscoli volontari; gambe, braccia, persino la parola benne compromessa, costringendolo alla sedia a rotelle per il resto della sua vita. Si pensa possa essere molto simile alla più diffusa sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come SLA.
Ma questa disgrazia non gli ha impedito di fare ciò che voleva e cercò di vivere il più possibile, entro i limiti, ovvio.


Già in precedenza, nel 2004 per essere precisi, Benedict Cumberbatch interpretò il fisico in un film per la televisione BBC intitolato Hawking, con un discreto successo direi, già allora sfoderava le sue doti il signorino. Adesso il testimone è passato ad Eddie Redmayne che lo rimpiazza con onore, insomma, la somiglianza fisica (impressionante) non si può imparare, ma tutto il resto è stato frutto del suo lavoro, che ha implicato la perdita di 15 chili, l'osservazione e lo studio del corpo di pazienti affetti da SLA e l'incontro con Stephen in persona che gli ha permesso di capire meglio l'espressione del viso e i movimenti del corpo che avrebbe dovuto riprodurre.
Questa è una valutazione di primissimo impatto, poiché ho visto il film solo ieri e mi sento tutt'ora coinvolta. Penso che sia un film talmente ben realizzato dai due attori principali (soprattutto Eddie) che la loro interpretazione di catapulta completamente all'interno della loro storia lasciando poco spazio per osservazioni di altro genere. Per questo credo ci sia bisogno di una seconda visione per avere un punto di vista più oggettivo.


C'è poco da dire ed è inutile girarci attorno, Eddie Redmayne (che lavorò in film come Les Miseràbles e nella nuova uscita del prossimo mese Jupiter - Il destino dell'Universo, ironia della sorte) è stupefacente. E non sono solo io a dirlo; lo stesso Stephen dopo aver visto il film e pianto qualche lacrima, ha ammesso di aver rivisto in alcune scene se stesso, e penso non ci sia ricompensa più importante di queste parole per Eddie.
Anche Felicity Jones è stata brava. Non riconosco in particolare modo sue grandi performance in precedenza a questa ma l'impressione che mi hanno dato è quella di essere per la prima volta due attori molto giovani e praticamente delle new entry oltremodo professionali, molto più di altri che per ingranare ci hanno impiegato molto più tempo. Sicuramente non è il loro punto di partenza, nessuno inizia da un film con due Golden Globes in mano, però per essere il loro primo film con due ruoli così importanti mi sembra che abbiano fatto un lavoro piuttosto certosino e apprezzabile.
Non so se sono io che mi sto rammollendo, ma mi sono commossa svariate volte durante la visione, per cui almeno nel mio caso hanno raggiunto il loro scopo xD
Il messaggio principale, e conclusivo, della pellicola è "Non arrendersi mai" e cercare in qualsiasi modo, qualunque siano le tue condizioni, di riuscire a coronare il tuo sogno e raggiungere il tuo obbiettivo. E sembra poco.
Rimane un biopic, non dimentichiamocelo. Sottile, profondo ma delicato è certamente uno dei più riusciti che abbia mai visto, assieme a Ray che vi consiglio caldamente.

Valutazione:


Commenti

  1. Film bellissimo e sottoscrivo ciò che hai detto!

    RispondiElimina
  2. Mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato. Redmayne bravissimo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aspetto volentieri la tua recensione ^^

      Elimina
    2. Non parlerò di questo film perché l'ho visto nel 2014 e ho anche inserito Redmayne nella mia classifica. Sto cercando di concentrarmi sulle visioni che mi mancano per arrivare preparato agli oscar, magari due parole sul film le spenderò in quel momento. :D

      Elimina
    3. Ma ma...tu bari! (Scherzo ovviamente xD)
      Allora sarà ben contenta di sentire la tua opinione in quell'occasione ^^

      Elimina
  3. Nessun rammollimento, il film commuove proprio. Io ero in lacrime e solitamente non piango proprio ogni 5 minuti (fortunatamente!). Commuove proprio in maniera sincera e pulita.

    RispondiElimina
  4. Non mi ispira molto, ma se dici che merita così tanto me lo devo vedere :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me ne vale la pena già solo per la peformance di Eddie. Per il resto sono gusti. Mi piacerebbe sentire anche il tuo parere ^^

      Elimina
  5. Io credo che "Shelly" si sarebbe alzato più volte e avrebbe inveito contro il grande schermo :P
    Scherzi a parte, un film che fa piangere "a tavolino", con attori bravissimi e una regia ispirata ma non mi è piaciuto tanto quanto avrei voluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. XD si, probabilmente se ne sarebbe anche andato!
      Comunque hai ragione, anche io probabilmente mi aspettavo di più, solo che tutto sommato l'ho trovato ben fatto.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Soul - E si torna a vivere

Notte Horror 2017: La zona morta

Le novità al cinema di aprile 2015