Captain Fantastic


C'era una volta un'allegra famiglia che un giorno decise di vivere nel bosco. Perché? direte voi, per scappare dal marcio quotidiano della nostra complessa, estrema ed ignorante società. Naturalmente a noi le loro scelte potranno sembrare estreme, ma è tutta una questione di punti di vista e questa, di certo, non è una favola.
Fatto sta che quel fragile paradiso di sussistenza che si sono costruiti col tempo in mezzo ai boschi verrà temporaneamente abbandonato quando, dopo un lungo periodo di malattia, la madre, ricoverata in ospedale, si suicida. Qui Ben, Bodevan, Kielyr, Vespyr, Rellian, Zaja e Nai dovranno vedersela con la civiltà e tutto ciò dal quale il padre, Ben, voleva proteggerli.

Come si inizia un post sull'educazione? Essere genitore è un'esperienza a me non ancora familiare e al momento non saprei da che parte cominciare, ma sono stata una figlia, lo sono ancora, e questo è un buon punto di partenza. I bambini assorbono tutto ciò che fa parte del loro ambiente di crescita, si sa, sono come spugne, e imparano in base all'esempio che viene mostrato. Io sono stata una figlia molto tranquilla, da ciò che mi viene detto, molto critica fin da piccola, che ha sempre pesato il valore delle cose, e se sono così noiosa lo devo solo ai miei, che hanno saputo prendere per me le decisioni migliori. Credo comunque che il peso dell'ambiente di crescita in qualche modo in America sia più pressante che in Europa, probabilmente il "lavaggio del cervello" è più sentito fin dalla più tenera età, almeno questa è la sensazione che ho, e in base a questo la decisione di crescere i figli lontano da quella forma mentis e da quello stile di vita frenetico non la trovo del tutto sbagliata. 
Logicamente ci sono anche le vie di mezzo, e questo è pur sempre un film da prendere con le dovute premesse, ma il punto cruciale del film per me è il messaggio, ovvero quello di dover tornare ad un tipo di educazione che mette al primo posto i valori, quelli che lentamente si stanno perdendo, e non si parla solo di chiedere "per favore" o dire "grazie", ma sono regole di base a partire da quella del rispetto reciproco, di una specie di "gerarchia" familiare naturale e non dittatoriale, ad un nucleo familiare aperto, reciproco, senza tabù, in cui non ci sono vincoli di pensiero o parola, ogni concetto viene spiegato con la massima sicurezza e naturalezza e non "al momento giusto". 
Questo stile di vita non è utopico quanto il film vuol far credere, ma richiede molta volontà e impegno.


"Potere al popolo, abbasso il sistema!"
Senza cadere nell'estremo, il film nasconde una critica spietata alla società che non riesce più a pensare autonomamente ed è influenzata da tutti gli impulsi che essa stessa lancia.
Ma forse ciò che più mi è piaciuto è che, pur conoscendo come vanno le cose oggi, tornando ad uno stile di vita se vogliamo più "arretrato", ma possiamo dire anche semplice, rimane la speranza in un domani migliore, magari non immediato e per tutto il mondo, ma questo è di sicuro un buon punto di partenza per portare del buono nel mondo, per iniziare ad arginare tutto il male che stagna. Ognuno quotidianamente fa quel che può nel suo piccolo, e credo che questo sia il miglior consiglio per vivere al meglio ogni giorno, dando l'esempio.
Di contenuti, quindi, il film ne ha da vendere e la cosa più interessante è che porta a ragionamenti complessi e genuini, alla pura riflessione, ma diversa da quella isterica per esempio dei telegiornali.
Tutto ciò risulta ancora più piacevole se si combina ad una scenografia semplice ma d'impatto, con una ciurma di ragazzini a cui non ci si può non affezionare e a Viggo Mortensen, che per me l'Oscar lo meriterebbe.


Quando parlo di cinema fatto col cuore parlo di film come questo, che sanno parlare del mondo, di noi, del futuro senza dimenticare le radici, dei valori ritrovati, perché senza di loro non siamo niente.
Vi lascio a questa splendida versione di "Sweet Child o' Mine", che trovate nel film e che ne coglie tutto lo spirito.



Commenti

  1. Adorabile fonte di mille riflessioni: evidentemente questo è l'anno dei film gradevoli ma profondi, capaci di raccontare aspetti della vita per nulla banali e di far discutere per settimane. Un bell'Oscar a Mortensen ce lo vedrei anche io!! :)

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    1. Come si dice, pochi ma buoni, no? Se quei pochi belli che usciranno saranno a questo livello o come Arrival, a seconda del genere, non potremmo proprio lamentarci.
      Questo è proprio un fulmine a ciel sereno, non me lo facevo tanto profondo.

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  2. Bello, bello!
    Non speravo nella nomination di Viggo, e mi fa molto piacere. :)

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    1. E dire che non ha nemmeno così tanta concorrenza, ha buone possibilità.
      A preoccuparmi è un po' Gosling, dato che adesso è proprio nel film più quotato dell'anno, ma non so quanto effettivamente se lo meriti. Non ho ancora visto il film, ma di film con lui ne ho visti parecchi. È tanto bello, ma dal punto di vista recitativo è un po' limitato.

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    2. Io, invece, lo trovo bello e pure bravo. In Blue Valentine la candidatura era doverosa.
      Io direi che vince Casey Affleck a scatola chiusa, anche se sono usciti degli scandali sessuali ultimamente e gli americani, si sa, non sanno che un ottimo attore non per forza (sempre che sia vero, eh, di questi tempi metto tutto in dubbio) debba essere una brava persona.

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    3. Io non so nulla di ció che riguarda Casey Affleck, andró ad informarmi, ma non é che mi piaccia tanto, é proprio il cognome che a me da sui nervi xD
      Manchester by the sea comunque non l'ho ancora visto, quindi valuterò.
      Gosling comunque a me piace, lo adoro in Drive anche se naturalmente lì è ben ermetico, ma ancora di più in Come un tuono, è solo che credo non tenga il confronto con altri attori nominati.

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  3. Sentito e di cuore, l'ho amato tantissimo, ancor di più in quanto padre.
    Per me il film dell'anno duemilasedici.

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    1. Di sicuro é entrato nella mia classifica, anche se l'ho visto solo adesso.

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  4. Film furbetto e ruffiano, molto meno "indie" di come appare... però adorabile, concordo. E per Viggo un Oscar ci starebbe proprio bene!

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    1. Sará che in generale mi sono informata poco prima di vederlo, non avevo la sensazione che fosse forzatamente "indie", mi è sembrato cinema indipendente come altri, niente piú e niente meno, anche se di quelli di maggior spicco economico.

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  5. Lo considero un ottimo erede di "Little Miss Sunshine". Captain Fantastic l'ho letteralmente adorato!

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  6. Ne ho sentito pareri contrastanti :/ i più che ho letto lo hanno etichettato come "il film dove per contratto Viggo recita nudo"...

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    1. Hahaha bé insomma, non si parla di Tom Hardy, ma è pur sempre un bel vedere xD

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