Sherlock - Quarta stagione


Siamo arrivati alla resa dei conti, al capitolo finale, alla fine di un'amicizia, perché quello con Sherlock era davvero un rapporto simile ad un'amicizia, a quello che c'è tra due persone che non si vedono spesso, magari vivono lontane, ma che quando si vedono e parlano è come se non si fossero mai lasciate. Non è mai stata una serie impeccabile, "la perfezione non esiste" e Sherlock era l'esempio perfetto di come nelle cose il cuore è sempre l'ingrediente vincente. Fonti non del tutto sicure dicono inoltre che che si possa sperare in una serie di episodi futuri, senza alcun tipo di programmazione definita, che andranno ad incastrarsi tra gli impegni lavorativi dei due attori protagonisti, ma io sono più il tipo che non si illude, in modo tale da avere una sorpresa nel caso le voci fossero fondate.


Questi tre episodi avevano una responsabilità non indifferente. La terza stagione risale al lontano 2014 ed è quindi stata un'attesa lunghissima per i fan della serie, interrotta solo da un contentino di Natale 2016 che ha solamente aizzato il fuoco della curiosità. Con tutta questa attesa è naturale che l'aspettativa cresca, dopotutto non è mai stata una serie di basso livello, e per questa (si vocifera) ultima stagione ci si aspettava uno sforzo in più. Qui è arrivata una mezza delusione; sarò sincera, il primo episodio è quello tra i tre mi è piaciuto di meno, vuoi per mancanza di originalità o perché, essendo proprio il primo, speravo in qualcosa di diverso e meno convenzionale, il secondo è di sicuro quello riuscito meglio e che ha saputo ricreare l'atmosfera a cui eravamo abituati, anche aiutato dalla splendida interpretazione di Toby Jones, e per finire il terzo, che, a parer mio, ha voluto strafare forse un po' troppo.


Possibile presenza di spoiler da qui in avanti!

Probabilmente perché si sono trovati a dover dare una sorta di fine a questa storia e quindi presi un po' dal panico hanno giocato sull'enorme seguito che avrebbe avuto in qualunque modo sarebbe andata la stagione, trascurandone un po' i dettagli. Primo tra tutti, un dettaglio decisamente rilevante, è stata la figura pressoché inutile di Moriarty, la cui apparizione è stata decisamente superflua e anche un po' stupida, passatemi il termine, il che mi ha fatto pensare che non si volessero lasciare cose in sospeso, mentre invece credo che sarebbe stato un buonissimo spunto per qualche futuro episodio, se mai ce ne saranno, ma la sua figura in questo modo è stata sprecata. E' stato proprio il terzo episodio a farmi torcere il naso più degli altri, con questa sua atmosfera un po' horror ed un finale decisamente affrettato e poco di classe.
Inoltre trovo che in questa stagione abbiano forzato l'immagine di ogni personaggio a parte forse quella di Sherlock; ognuno di loro ha dovuto cambiare personalità ed assumerne una molto più forte, quasi quasi come se l'intelligenza di Sherlock avesse contagiato tutte le persone che lo circondano, mostrando sempre di meno le loro fragilità ma che alla fine si rivelano tutti feriti nell'animo da qualche trauma del loro passato, e quindi completamente umani. Perlomeno, nelle scorse stagioni, la differenza che contraddistingueva ogni personaggio era ben marcata e qui, soprattutto per un obiettivo comico, si perde quasi del tutto.

Rimane una serie di alto livello, questo è certo, ma non nascondo che un po' di rammarico ci sia e che, dopo questa stagione, io non abbia tutta questa foga di vedere prossimi eventuali episodi, e nonostante tutto li vedrò comunque, se non altro per un amore nei confronti di Benedict e Martin.

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