Inside out


L'animazione, se ci pensiamo un attimo, negli ultimi 20 anni ha subito un cambiamento drastico.
Ai tempi, seppure con delle morali forti e delle gravi perdite, erano soprattutto pensati per un pubblico di piccoli, in modo tale da insegnare e al contempo divertire, e nei quali le scene allegre prevalevano su quelle tristi.
Cosa sono diventati oggi? Dei piccoli capolavori, assolutamente in grado di essere messi al livello degli altri film ma che continuano a far parte del grande cerchio dell'animazione per una semplice questione etica. Ma sono in tutto e per tutto dei film come gli altri, creati con l'accortezza di puntare ANCHE su un pubblico di più piccoli. E anzi, spesso sono qualcosa di più di molti altri film, perchè dietro una buona animazione oltre al regista ci sono centinaia di persone che si occupano della componente puramente tecnica. Dei veri e propri geni.


Riley è una bambina di 12 anni divisa tra famiglia, amicizie e nuove scoperte. Un giorno, improvvisamente, per questioni di forza maggiore, Riley è costretta a trasferirsi a San Francisco (città che deve piacere davvero molto alla Disney) insieme alla sua famiglia, dove dovrà venire a contatto con una realtà completamente diversa da quella del Minnesota e con una terribile nostalgia di casa.
Ad aiutarla in questo periodo burrascoso però c'è un simpatico team di emozioni che da dentro la sua testa controlla qualsiasi decisione.

Alla base di questo film Pixar (e ci terrei a sottolineare Pixar) c'è una caratteristica di fondo che molti spesso sottovalutano; la genialità.
Prima ancora della grafica, delle battute, dei dettagli, viene l'idea primordiale che c'è stata alla base di tutto questo enorme lavoro e che ha potuto rendere questo film rivoluzionario.
E' stata la prima volta in cui non riuscivo ad immaginarmi la possibile trama di un'animazione, e questo perchè l'idea di rappresentare le emozioni come il motore delle nostre decisioni in modo tanto realistico è un'idea che non ha precedenti, e su questo non c'è ombra di dubbio.
Il mondo si sta interrogando su una grande domanda però ultimamente; capolavoro o no?
E' da Cannes che si vocifera che questo sia effettivamente il film dell'anno, sopra qualsiasi altro titolo, anno tra l'altro al quale mancano ancora 4 mesi alla fine.


Come anticipavo prima, Inside Out è indirizzato ai bambini solo per il design dei personaggi ed i colori sgargianti, ma si divertiranno ben poco i vostri figli guardando questo film, piuttosto che guardando per esempio un recentissimo Big Hero 6. E' piuttosto diretto ai genitori e agli adulti in generale con frecciatine esplicite e frasi agghiaccianti come "effettivamente fatti e opinioni tendono sempre a confondersi", quasi volendo arrivare alla mente degli adulti attraverso il nostro subconscio.
Il superpotere protagonista di questo film è però la capacità che hanno avuto gli ideatori di rappresentare tutto ciò di astratto nei più piccoli particolari, tanto da impressionare i più attenti spesso e volentieri. Infatti la grafica questa volta non supera se stessa, rimane invece nello standard della Pixar, già comunque alle stelle. 
Si toccano tematiche tra le più importanti nella vita di un bambino sulla strada per l'adolescenza, come il distacco dal luogo di nascita, le prime delusioni in amicizia, il vedere allontanarsi piano piano il proprio essere bambino per andare in contro ad un nuovo capitolo della propria vita, ma soprattutto l'importanza di imparare a convivere con la tristezza, che è poi la chiave per diventare grandi, il tutto immagazzinando ogni singolo ricordo in un organizzatissimo archivio della memoria a lungo termine. 
E' tutto pensato nei minimi dettagli, quasi maniacali, ed è stato questo a far di Inside Out un capolavoro. Per non parlare della brillante idea che tutti i cinefili come me adoreranno sul modo in cui hanno deciso di rappresentare i sogni, insomma, usciretedalla sala con il cuore stracolmo di invidia e ammirazione nei confronti delle teste che ci stanno dietro. Parola mia.
Un capolavoro? ormai mi è già scappato, si lo è. Il migliore film dell'anno? Su questo non ne sono del tutto sicura, ma di certo si becca un posto sul mio podio della classifica annuale, oltre che quello dell'Academy, ma decisamente meno importante xD. 
Ho però un lato negativo con il quale concludere. A differenza di moltissimi altri film di Pixar, o della Disney, non ha acceso in me la voglia irrefrenabile di rivederlo. Io questo lo considero un enorme svantaggio, perché significa che non è riuscito a fare presa in modo tanto forte come in altre occasioni (ad esempio un Monsters & Co. che so a memoria). Questo è il motivo per cui non sarà un voto pieno, gli manca qualcosa, riesce pur essendo un ottimo e commovente film, leggermente freddo.

Dedico poi una parentesi al magnifico (mmmhh...strano) corto che precede il film, dal titolo "Lava". Non il più bello che la Pixar abbia mai fatto ma comunque molto coinvolgente ed armonioso con la magnifica voce di Malika Ayane che vi rapirà. 


Commenti

  1. Film stupendo.
    Un racconto legato alla fine dell'infanzia e dell'innocenza straordinario.
    E sì, uno dei migliori dell'anno. Se non il migliore.

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  2. Non ve l'ora di vederlo!
    Fra poco andrò :D

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  3. Non sono riuscito a vederlo e quindi ho voglia di piangere. Dovrò attendere l'uscita in home video, quindi se va bene parliamo del periodo natalizio. P.S: la voce di Malika Ayane la trovo insopportabile!

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    Risposte
    1. Caaaavolo a me invece piace un sacco! La trovo rivoluzionaria in confronto agli altri cantanti italiani!!
      Comunque fammi sapere!

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