True Detective - Seconda stagione


Vinci, in California, non è una città piena di stinchi di santo.
Uno dei nomi più popolari della città, Ben Caspere, scompare poco prima dell'inaugurazione di una linea ferroviaria ad alta velocità, ed il suo socio, Frank Semyon, Contemporaneamente il detective Raymond Velcoro lotta per riprendersi la tutela del figlio, mentre la detective Antigone Bezzerides trova sua sorella in una casa per cam-girl.
Il fato riunisce i tre detective sul luogo dove fu lasciato il cadavere di Caspere.

In realtà non è colpa nostra, è colpa di chi produce le serie tv. E' inutile aprire dibattiti sulla qualità di questa seconda stagione in confronto alla prima, perché è colpa dei produttori se hanno abituato bene il pubblico. Sta tutto lì; se abitui il pubblico ad un livello molto alto, professionale si potrebbe dire, di serie tv (dato l'elevato numero di serie tv indecenti), è naturale che si aspetti sempre lo stesso livello anche nelle stagioni successive, a maggior ragione se si inizia con una stagione come quella che fu la prima.


Chiariamo subito, mentre ci sono dico anche la mia. Non posso negare di esserci un po' rimasta male vedendo i primi due episodi, non avevo mai visto due episodi tanto insignificanti e confusi in 20 anni. Andando avanti poi mi sono dovuta ricredere per forza di cose; non la si può definire una brutta stagione, ma una cosa è certa, è impossibile fare dei paragoni con quella precedente principalmente per due motivi: il primo è che sono due tipologie di poliziesco completamente diversi, il primo punta tutto (e intendo tutto) sui due personaggi principali dimenticandosi un po' di tutto il resto, mentre la seconda è un classico poliziesco, fatto bene, ma è un classico poliziesco. Il secondo invece è che qui si instaura un po' quel meccanismo "saga", il primo è una novità, e se ti piace automaticamente la ami, il secondo, per quante cose possano cambiare o rimanere tali e quali a prima, non sarà mai al livello del primo. Perciò lo ripeto, come ho dovuto fare anche con me stessa, è impossibile fare paragoni del genere, la si deve prendere come una serie tv a parte, e partire da zero.


E vabbè. Mettiamo di aver appena finito di vedere La grande Novità dell'autunno anziché la sua seconda stagione, mi è piaciuta?
Sei episodi non sono bastati a farmi ricredere del tutto, e per quanto mi riguarda ci voleva qualcosina in più. Come poliziesco ha tutte le carte in regola, ma ci sono state troppe imprecisioni per reputarla anche solo lontanamente all'altezza di un noir come Fargo. Fin dall'inizio cerca di buttare fumo negli occhi, per confondere lo spettatore e farti credere che ci sia più carne al fuoco di quella che c'è realmente, e su questo sono fermamente convinta, ma cosa ancora più agghiacciante è la quantità abnorme di personaggi che dobbiamo tenerci tutti a mente, ognuno con mille problematiche personali che cercano di risolvere contemporaneamente al caso, insomma un pappone senza senso, troppe storielle per coordinarle tutte e dare a tutti un giusto peso, facendo sembrare il tutto ancora meno lineare. Solo tre, se vogliamo, i personaggi davvero degni di nota (Velcoro, Bezzerides e Semyon), che comunque sia devono tutto a tre grandi interpreti, tutta la stagione deve tutto a questi tre grandi interpreti, senza i quali questi 8 lunghissimi episodi sarebbero sembrati peggio di una telenovela spagnola. L'intrigo c'è, senz'altro, il ritmo viaggia sostenuto per (più o meno) tutti gli episodi.
Sicuramente non se ne vedono tutti i giorni di serie poliziesche di questa portata, ma dato che i papà si divertono ad alzare il livello, anche noi andiamo sempre più vicini a pretendere la perfezione, e bene o male la prima stagione si avvicinava molto.


Commenti

  1. Non l'ho vista neanche un mese fa e, pensa un po', finale tragico a parte, non la ricordo nemmeno più.
    Troppo dispersiva, troppo chiacchierata, troppo monotona. Si salva ovviamente il cast - tranne Kitsch e la Riley, belli e cani - e la McAdams "tosta" si fa amare sempre di più. :)

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    1. Ma non si può non amare Rachel qui *.*
      Concordo su tutto, un pastrocchio bello e buono.

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  2. Per me, invece, una seconda stagione intensa e densissima.
    Diversa dalla prima, ma ugualmente potente, e forse più umana.

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    1. È vero, è intensa, ma dal quarto episodio in poi e forse anche troppo. Insomma non c'è una via di mezzo.
      È sicuramente di alto livello ed il potenziale ce l'aveva ma hanno voluto inserire troppi dettagli e alla fine l'hanno fatto sembrare un polpettone.
      La componente umana l'ho sentita anche io e l'ho apprezzata, i personaggi erano molto ben delineati, ma mancava qualcosa.

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  3. L'unica cosa buona è stata Rachel, la migliore di tutti ;)

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    1. Assolutamente, ma anche gli altri due non scherzavano.

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  4. Oddio, Kitsch come attore per me rimane peggio del proprio cognome XD Farrell invece mi ha stupito, vuoi vedere che magari in quasi tutta la sua carriera ha semplicemente sbagliato ruolo?
    Come ben sai, anche se con riserve, a me come stagione è piaciuta. Ha i suoi difetti ed è troppo classica, ma sa farsi amare alla sua maniera.

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    1. Il suo è stato il personaggio peggiore, peggio del sindaco credo xD
      Per Farrell ha ragione, solo che a me non piace a pelle in generale, sai come sono fatta, un po' come l'amico Ben, come lui ha un po' sempre la stessa espressione.
      La McAdams mi ha sconvolta invece, anche se sapevo già che era brava.
      Assolutamente si fa piacere, infatti è comunque più che sufficiente per me, ma manca un qualcosina e ha molti difetti.

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