White Bird


Kat Connors è una diciassettenne che conduce una vita normale finche un giorno sua madre scompare improvvisamente senza lasciare alcuna traccia. Quasi tre anni dopo Kat studia al college, lontano da casa, e quando un giorno torna nel suo paesino per rivedere il padre in pausa dagli esami è costretta a fare i conti col passato che sembra non aver completamente accettato.

White Bird è uno di quei classici film poco distribuiti all'uscita in sala e che per curiosità recuperi in home video. Di questo in particolar modo ho sentito parlare poco qui in Italia e un po' più all'estero, soprattutto per le interpretazioni di Shailene Woodley e di Eva Green.
La prima impressione che mi ha dato è stata quella che il film stesso non sapesse bene quale direzione prendere, a metà film non mi era chiaro il fine della vicenda, come se non arrivasse mai al punto. Pare mischiare più generi, passando da momenti espressivamente impegnativi, a lunghe sequenze il cui unico obiettivo era quello di sviare lo spettatore dalla trama principale. In particolar modo tutto il viaggio introspettivo adolescenziale di Kat pare allungare non di poco il brodo del nodo principale della trama, che verso la fine sembra concludersi precipitosamente, più che per voler effettivamente entrare in contatto con il suo personaggio.


E' come se non conoscesse bene la propria identità e, nel dubbio, parlare di un po' di tutto, le idee sono spesso confuse e questo non aiuta nello svolgimento della narrazione, spesso e volentieri poco coinvolgente ma mai particolarmente lenta. Lo stesso rapporto con i personaggi è asettico; l'unico personaggio che sarebbe stato carino conoscere meglio è quello interpretato da Eva Green, la madre della Woodley, ma che per ovvi motivi ha una parte molto piccola. La sua interpretazione è ciò che rimane impresso del film, forse un po' fuori luogo, la sua bravura sembra sempre non appartenere mai del tutto al contesto in cui si trova, stonando tanto arriva chiara allo spettatore. Shailene Woodley invece fa tenerezza, e con la sua sensualità un po' ingenua, innocente e trasognante rende nel complesso questo film se non altro piacevole.


I risvolti della trama tendono ad essere abbastanza prevedibili, ma ammetto che un paio di assi nella manica li ha, anche se sarebbe potuto essere stilisticamente più intrigante, mentre invece credo che volesse mettere d'accordo un po' tutto il pubblico, ma al contempo lanciarsi in qualcosa di vagamente virtuoso e dal risultato discutibile. In generale pare essere un progetto non completamente riuscito, molto confuso, ma comunque sia una visione che sul proprio divano potrebbe avere risvolti anche divertenti.

Commenti

  1. Araki, qui in Italia, purtroppo passa sempre in sordina.
    Il film, visto più di qualche anno fa, mi era piaciuto ma con qualche dubbio. L'amore per Eva Green e la sorpresa per le grazie della Woodley - l'ho sempre trovata strana come ragazza, mai messa a fuoco, pure negli episodi Big Little Lies - mi sono rimaste impresse. Compreso quel tocco gaio, sul finale, che scommetto che nel romanzo è assente. Se non ci mette del suo, quello, Araki non è Araki. :-D

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    1. Quel tocco gaio è proprio ciò che non mi aspettavo, per il resto avevo più o meno intuito e le possibilità non erano poi tante. Le gioie della Woodley le ho notate anche io, e anche l'amica che lo ha visto con me xD anche se non siamo di questa sponda. E comunque a me non dispiace, credo solo che debba trovare ancora un ruolo che la contraddistingui.
      Eva tutta la vita, comunque.

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    2. Ma che c'entra, le grazie si apprezzano sempre, soprattutto se come me qualcuno la ricordava odiosa e bruttina in Vita segreta di una teenager americana (che telefilm orrido, gesù). :-P Io l'ho sempre poco tollerata ma da Colpa delle stelle in poi, complici le tante lacrime, le voglio bene un po'.

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    3. Io quella l'ho evitata con accuratezza xD Su Colpa delle stelle non ci avrei mai scommesso, e infine si è rivelato carino e, ahimé, dolorosissimo.

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  2. Hai detto bene, al massimo se capita lo recupero in tv ;)

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