Mamma o Papà?


Valeria e Nicola sono ad un passo dal divorzio. Da quando hanno preso questa decisione la loro relazione è diventata molto pacifica e si preparano a dare la notizia ai tre figli adolescenti. Non riuscendo a decidere con chi dei due dovranno stare i figli, questi ultimi insopportabili, l'avvocato divorzista li informa che dovranno essere i figli stessi a decidere, e da questo momento i coniugi faranno carte false pur di convincere i figli a scegliere l'altro.


Di nuovo il divorzio, dell'ironia su una questione da tempo e purtroppo all'ordine del giorno che spesso viene sottovalutata perché tanto cosa vuoi che sia, ciò che cambierà è solo il fatto di avere due case, forse nuovi compagni dei genitori. Invece, come si è soliti dire, chi ci va in mezzo sono i figli, spesso adolescenti, nella fare più critica della crescita di ogni individuo, quella fase in cui si odia tutto e tutti, in cui non si sa che ruolo occupare nel mondo, in cui si richiedono le attenzioni dei genitori. 
Ci sono divorzi e divorzi, genitori e genitori, ma anche figli e figli, eh sì, perché ricordiamoci sempre che i figli crescono secondo agli ideali e la disciplina che è stata impartita dai genitori, insieme ad una giusta componente genetica. Se nella maggior parte delle volte durante i divorzi i figli rischiano di rimetterci, probabilmente in questo film grazie al divorzio i figli riescono ad aprire gli occhi, ad abbandonare molte delle cattive abitudini insegnategli dai loro stessi genitori o dalla loro incompetenza come tali e quindi a crescere.


Naturalmente si parla di un caso limite, è pur sempre una commedia, una commedia che ha scelto un linguaggio poco ortodosso, in alcuni casi secondo me anche eccessivamente volgare, quasi a voler estremizzare la situazione ma creando, volontariamente o meno, un tipo di comicità che non sempre apprezzo. Il film è condito da una miriade di luoghi comuni, molti anche veritieri, come la figura della madre lavoratrice che pare debba sacrificare la propria carriera per i figli perché "lei è la mamma", l'uomo padrone che sul posto di lavoro cerca ogni pretesto per intraprendere delle relazioni frivole con le donne che lavorano per lui. Insomma, si tratta di un film comico ma, come spesso succede con i film in cui lavora la Cortellesi, un film con molte frecciatine femministe che fanno riflettere ma anche incazzare.
Rimanendo sul tema dei film con la Cortellesi, riesco ad apprezzare di più i contenuti dei film a cui lavora, sempre ironici, taglienti e veri, che sembrano voler fare commedia ma tenendo sempre un piede ben saldo a terra, facendo ridere i più piccoli (ma, attenzione, non troppo piccoli) e riflettere i grandi. Ciò che invece proprio non sopporto è la sua recitazione, troppo forzata, teatrale, sempre uguale, pare che ogni volta interpreti lo stesso personaggio e per i miei gusti mai credibile, è troppo concentrata sull'interpretazione, sull'accento sempre troppo marcato piuttosto che sul sembrare naturale. Albanese, invece, si rivela versatile e del tutto credibile.


Non amo quest tipo di commedia, la trovo completamente inutile, superata. Questa in particolare non da nulla di nuovo, ma raggiunge la sufficienza grazie a due o tre battute ben assestate, quelle meno volgari, che mi hanno rubato una sincera risata, e grazie a quegli spunti di riflessione qua e là nella trama.


Commenti

  1. Visto e scordato qualche mese fa.
    Però avevo adorato e riso delle note di politicamente scorretto qui e lì: non me le aspettavo. :)

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    1. Nemmeno io, e probabilmente è l'unico aspetto che non me lo ha fatto odiare.

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  2. Niente di cui io abbia già visto, ma come spesso succede, se capita lo vedo altrimenti fa niente ;)

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  3. l'ho visto al cinema qualche mese fa, personalmente pensavo di trovarmi di fronte ad una commediola molto più leggere, ed invece, complice la bravura eccelsa dei due protagonisti, ha avuto un impatto decisamente di maggior peso

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    1. Anche io me lo immaginavo diverso, ma comunque sia non ha cambiato il fatto che non sopporti questo genere.

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