Le avventure acquatiche di Steve Zissou - Per la serie "Le 50 sfumature di Anderson"


Così, dopo un viaggio possiamo dire lungo ma non abbastanza, mi ritrovo a parlare dell'ultimo film di Wes mancante alla mia lista, e non ultimo in ordine di successione, in quanto questo in realtà sarebbe il quarto. Già mi mancherà quella sensazione di sedermi sul divano quando avevo un momento libero e poter dire"ok, adesso mi rilasso e posso continuare con la scoperta di Wes". Sapevo che andavo sempre sul sicuro e non sprecavo mai tempo. Purtroppo non avrò più questa certezza.

Steve è un oceanografo in piena crisi esistenziale e professionale il quale, all'inizio della pellicola, mostra al pubblico il suo primo documentario. Durante la spedizione effettuata per girare il film un animale mai visto prima dalle dimensioni inimmaginabili, che Steve chiamò "squalo-giaguaro" ha ucciso un componente della squadra. Nessuno, nel pubblico, crede a questo avvenimento e nessuno è disposto a finanziare la seconda parte del suo viaggio ed il suo secondo film, finché Steve non incontra Ned, un ragazzo che sostiene di essere suo figlio e che, come gesto di fiducia, si propone di finanziare il film.


Dovrete scusarmi, ma oggi mi sento piuttosto sentimentalista, se non altro più del solito. La scoperta dei suoi film mi ha dimostrato che nel mondo del cinema ci sono sempre dei geni incompresi da scoprire e che ti fanno emozionare, e soprattutto, che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Terminare questa scoperta mi fa sentire già più lontana dal suo mondo, singolare e un po' stralunato.
Quest'ultima pellicola, girata rigorosamente in Italia tra l'Isola di Ponza, Napoli e Roma, per pura sorte, ha sottolineato ancora di più quel senso di smarrimento che spesso ognuno di noi prova, parlando di certe tematiche e mostrando avvenimenti che Wes riesce sempre a mascherare da commedia ma che, se visti in una luce più reale, riconosciamo molto meno spiritosi di molti altri.
La figura di Steve è una figura che ritroviamo molto spesso nei personaggi dei suoi film; un uomo di mezza età smarrito, senza punti di riferimento, sull'orlo del baratro morale ed economico. Tutte caratteristiche che ritroviamo anche in personaggi come Herman in Rushmore, Royal in I Tenenbaum, o ancora Sharp in Moonrise Kingdom


Ho trovato molto intimo il rapporto padre-figlio che si è sviluppato tra Steve e Ned, quel rapporto sempre un po' celato, come quando i padri non vogliono mai, per orgoglio, del tutto esprimere i propri sentimenti ad un figlio. Qui, Steve incontra suo figlio di cui era a malapena a conoscenza, eppure sente in sé crescere quel senso di protezione innato per un padre. Il finale, che non sto a spoilerarvi nel caso non l'abbiate ancora visto, è l'apoteosi della vittoria di Steve, un modo come un altro per rivendicare la morte del suo compagno di squadra ed il ricordo di suo figlio Ned. Ed è qui che si vede davvero l'animo distrutto di Steve, in quella scena in cui la solidarietà di un gesto così semplice come l'appoggiare la mano sulla sua spalla possa essergli di estremo conforto.
Eppure Wes, tutto questo, te lo fa recepire con estrema leggerezza. Solamente dopo, riflettendoci, ti    rendi conto di quanto in realtà ci sia di triste in ciò che ha raccontato. Questo è il più importante dei suoi superpoteri.
Non potrò mai dimenticare (e passatemi la descrizione ben poco professionale) la sua regia che sprizza avanguardia da tutti i pori. Le riprese orizzontali della sezione della nave sono fenomenali per non parlare dei suoi classici colori da pugno in un occhio, per non parlare della colonna sonora.
Non ci sono vie di mezzo: Wes o lo si ama o lo so odia. Arrivati a questo punto, credo proprio che non mi stancherò mai di vedere cos'avrà di nuovo da proporci.

Valutazione:



Commenti

  1. Ecco questo è forse il suo film che mi è piaciuto meno. Dove "mi è piaciuto meno" si deve intendere come "geniale, ma ero troppo giovane per capirlo, potevo solo piangere ammirata davanti all'utilizzo delle canzoni di David Bowie e alle scarpe di Steve. Ah, ho chiamato un gatto Marmellata per colpa sua".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco benissimo, anche io il "mi è piaciuto meno" l'ho affibbiato a Rushmore, ma li amo tutti incondizionatamente. Marmellata comunque è il top! E direi che non puoi lamentarti, dato che i miei si chiamano Gino e Ugo xD

      Elimina
  2. Wes si ama. Si ama eccome. E lo si ama anche per questo film. Bellissimo.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Soul - E si torna a vivere

Notte Horror 2017: La zona morta

Le novità al cinema di aprile 2015