Mr. Robot - Seconda stagione
Rileggendo il mio stesso commento della prima stagione mi sono ricordata quanto ne fossi uscita entusiasta. Con il tempo, come sempre, l'entusiasmo adrenalinico della prima stagione ha lasciato spazio alla pigrizia, per questo motivo l'ho recuperata solo da poco, giusto in tempo per l'inizio della terza ad ottobre.
Sono finita a pensare alla prima stagione e a ridimensionare il mio giudizio proprio in seguito a questa seconda stagione perché, sorprendentemente, è ancora meglio della prima. Certamente, alla prima dobbiamo dare il vantaggio di catapultarci in un mondo realistico ma comunque nuovo, con la presentazione dettagliata di Elliot e di tutti i suoi viaggi mentali, mentre qui è tutto già fatto, conosciamo tutti i personaggi molto bene e probabilmente questo la rende una stagione migliore perché non c'è tempo per fare conoscenza, si passa immediatamente al dunque.
Dov'è finito Tyrell? Questo è il grande punto interrogativo al quale eravamo rimasti ma la seconda stagione non girerà tutto intorno a questo, gli attacchi vanno avanti, la F Society non si vuole accontentare del loro primo attacco ed i giochi si fanno ancora più seri e pericolosi, senza dimenticare l'agghiacciante scoperta sul finale riguardante la vera identità di Mr. Robot.
Ancora più che nella prima, Elliot, più che con i suoi reali avversari, dovrà combattere con se stesso, con la sua lenta discesa verso la pazzia molto alla Fight Club alla quale cercherà un rimedio, una sorta di quotidianità ripetitiva che lo tenga fuori dai guai, anche se il suo problema si rivelerà ancora più grave di ciò che ci immaginavamo.
Più ancora della stagione precedente, Mr. Robot ci fa tenere e temere per i nostri protagonisti ed è un continuo colpo di scena scritto e diretto magnificamente dal creatore Sam Esmail, a cui dovremmo dedicare una statua.
Coinvolgente ma spesso e volentieri non del tutto chiara, molti passaggi vengono dati per scontati quindi non aspettatevi che il ritmo rallenti per spiegarvi ogni singola sfumatura della vicenda. Anche questo, in un certo senso, gioca a favore dello stile della serie, il suo ritmo concitato coinvolge al punto giusto e trasmette un profondo senso di inquietudine, non si capisce fino a che punto i componenti della F Society, in cui ritroviamo tutti i personaggi della prima stagione, abbiano la situazione sotto controllo o siano sopraffatti dal passo più lungo della gamba che hanno ormai commesso.
In definitiva ho trovato questo secondo capitolo più bilanciato, più coerente anche se più piatto dal punto di vista visivo, purtroppo, ma ciò nonostante penso sia migliore del precedente, cosa che non succede quasi mai nelle serie tv. La terza stagione è ormai alle porte, in America uscirà il 12 ottobre e penso che questa volta non mi ci vorrà un anno per decidermi a guardarla.
Stessa cosa ho fatto anch'io, ovvero l'ho recuperata solo adesso :)
RispondiEliminaComunque al contrario di te invece l'ho trovata meno bella, seppur qualche spunto interessante c'è (soprattutto l'inizio della puntata 6 è qualcosa di bellissimo..) ma in ogni caso il giudizio è positivo, come presto vedrai nella mia recensione ;)
La puntata a cui ti riferisci l'ho trovata magnifica *.*. Si tratta sicuramente di una serie di ottimo livello, poi dal bello in su è tutta una questione personale, ovviamente.
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