La battaglia di Hacksaw Ridge


Con ben 6 candidature agli Oscar, la storia vera di Desmond T. Doss diretta da Mel Gibson.
Desmond all'età di 23 anni decide di arruolarsi per servire il suo paese durante la Seconda Guerra Mondiale, ma rifiutandosi di toccare armi, andando sul campo come medico con l'obiettivo di salvare vite.


A Mel Gibson piacciono i film socialmente impegnati e questo ha un meraviglioso messaggio antibellico, che acquisisce un significato completamente diverso quando si tratta di una storia vera. Non capisco molto bene come mai questa moda di fare i film che vanno dalle due ore alle due ore e mezza, ormai trovare un film da due ore è diventato un lusso. Per carità, non deve per forza essere breve se ha da raccontare, ma sono dell'idea che in alcuni casi se i film durassero quei quindici minuti in meno sarebbero valorizzati.
Personalmente non ho mai apprezzato molto i film di guerra, un classico per una donna, lo so, ma riesco comunque a sopportarli quando parlano di eroi occasionali realmente esistiti, a quel punto acquisiscono lo scopo di portare alla luce piccole storie di cui diversamente non saremmo a conoscenza, un po' com'è successo con Hidden Figures, che poi è una delle cose che preferisco del cinema.
Nonostante la sua durata non tardi a farsi sentire, è un film che scorre abbastanza in fretta, senza punti morti e che non ci risparmia alcuni lati scabrosi della guerra.


In generale è un film che non stona affatto nel contesto degli Oscar, anche se non so con precisione quanti premi porterà a casa. Andrew Garfield ce la mette tutta in qualsiasi ruolo egli accetti, anche qui non stona affatto ma c'è qualcosa nel suo perenne ghigno che non mi convince del tutto. Dubito fortemente che potrà prevalere nella sua categoria, ma nessuno può dire che non ce l'abbia messa tutta quest'anno.
Non ho mai valutato Mel Gibson come regista, non ci ho mai pensato su più di tanto, ma una cosa è sicura è salta subito all'occhio: a Mel piacciono le immagini forti, particolarmente evocative e che possibilmente possano rimanere a lungo nella memoria di chi le guarda, qualità che sinceramente apprezzo.
Tra tutti i film di guerra che ho visto in vita mia questo è uno di quelli che forse rivedrei. Di sicuro è un film che centra il punto e che ha un messaggio chiaro ed importantissimo, praticamente in ognuno di noi dovrebbe esserci un piccolo Desmond perché il mondo sia un posto migliore, che sia egli religioso oppure no, ma sicuramente dall'animo nobile.


Di sicuro un prodotto cinematografico ben riuscito, che non vuole fare nulla di nuovo se non raccontare una storia come si deve, il che non è poco. Certo, patriottico, americano, semplice, senza particolari giri di parole o manierismi, semplicemente un buon film di guerra e nulla più.

Commenti

  1. Solito e solido. Bravo Garfield, che mi piace sempre, e Gibson resta uno che ci sa fare, decisamente. Qualche premio tecnico, uno di quelli che non capisco, potrebbe guadagnarselo. :)

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  2. No, qui proprio non concordo. Film macabro e fascista, retorico fino alla nausea, ipocrita nello sbandierare un pacifismo di facciata che crolla alla resa dei fatti, e che rispecchia in pieno lo stile di un regista fanatico e macellaio. Su questa vicenda aveva già detto tutto Clint Eastwood, altra classe e altro spessore...

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    1. Sinceramente io non sono mai riuscita molto a intravedere questi sfondi politici nei film, in questo caso soprattutto perché non conosco Mel Gibson fino a questo punto. Però apprezzo moltissimo una critica attenta come la tua, e non nascondo che il lato macabro lo abbia accusato anche io, ma nel contesto non l'ho trovato pesantissimo.

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  3. Ciò che non mi piace di Gibson è il tendere a spettacolizzare, inconsciamente forse, l'orrore che sta mostrando e sui cui vorrebbe accendere delle riflessioni (motivo per cui avevo odiato alla morte "La passione di Cristo").
    Almeno qui non c'è un Gesù meccanico sulla croce, ma un Andrew Garfield abbastanza in parte e una storia banalotta ma girata con buona tecnica.
    Concordo sul voto.

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    1. Secondo me è del tutto voluto, mi è sempre sembrato uno a cui piace essere al centro dell'attenzione. Anche io ho odiato "La passione di Cristo", ma probabilmente già la tematica ed il fatto che lo vidi da troppo piccola non ha aiutato.

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  4. Nonostante tutto, pensavo peggio... Peccato che non a molti sia piaciuto. Penso che Mel sia sempre criticato a priori (ovviamente alcune critiche se l'è meritate, eh)...

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    1. Io l'ho valutato per quello che ho visto, non per Mel, che sinceramente poco mi interessa. Anche io pensavo peggio, lo credevo fatto peggio.

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