Tutto può cambiare


E' stata una pessima, pessimissima idea quella di guardare questo film dopo Grand Budapest Hotel, in quanto quest'ultimo raggiunge un livello davvero alto e, probabilmente, la maggior parte dei film in circolazione paragonato a quello possono risultare "banali".
Come al solito, le impressioni che mi creo dei film sono sempre sbagliate, e dal trailer avevo capito che fosse un bel film, non un capolavoro, ma comunque ci contavo. E poi c'è Adam Levine, un motivo in più per convincere le signorine a vederlo.

Molto brevemente. Greta (Keira Knightley) è una cantante/musicista che una sera, esibendosi per caso sul palco di un locale di New York, viene notata da Dan (Mark Ruffalo). Costui è in un momento un po' difficile della sua vita perché separato dalla moglie, con un pessimo rapporto con la figlia zoccolante e senza lavoro, il quale era quello di scovare musicisti/cantanti per poi produrli.
Greta, dal canto suo, sta con Dave (Adam Levine, e beata lei), rapporto che però non sembra proseguire troppo bene. A questo punto accetta la proposta di Dan ed iniziano un percorso musicale, e non, assieme.


Di base non è malvagio, il vero problema è stata la regia, secondo me. John Carney, infatti, famoso per il film Once, l'ha tenuto un po' troppo lineare, quasi fiacco. Ci sono alcuni dialoghi che non mi hanno convinta per niente, sono tanto da americanata, quei dialoghi che dicono tante parole e non esprimono nessun concetto facendolo sembrare uno di quei film per ragazzini in cui i due fidanzati che litigano non riescono a mandarsi a quel paese e ci girano intorno. Spero di aver reso l'idea.
D'altro canto, ho apprezzato il fatto che ci sia il tema base della musica e della stessa passione per la musica ma che in un secondo momento si scopre non essere il vero tema del film quanto invece le storie e i rapporti che si creano, si ri-creano e si distruggono tra i personaggi.
Ho odiato le lunghe scene in cui suonano e cantano, non perché mi annoiassero ma semplicemente perché erano...troppo! In certi momenti sembrava davvero uno spot pubblicitario dei Maroon 5!
Il punto forte del film è Mark Ruffalo, che da quando faceva Hulk è cambiato radicalmente ed è cresciuto come attore, vederlo in ruoli impegnativi come in The Normal Heart mi ha fatto capire che sotto quel bestione verde ed incazzoso c'era davvero un bravo attore, che ho sempre snobbato. 
Anche in questa occasione è riuscito a fare un gran bel lavoro. Keira, non me ne vogliate, ma non mi ha mai fatta impazzire. La preferisco sicuramente in ruoli come questo anziché in The Imitation Game, dove l'ho trovata proprio un po' fuori posto. Qua invece, anche se continuo a dire che è troppo magra, non mi è dispiaciuta. Non che dovesse interpretare una parte estremamente difficile, ma in certe scene l'ho trovata brava ed in pieno contesto.
Adam Levine, è un cantante. In pochi casi ho apprezzato questo tipo di "scambi", giusto nel caso di Jared Leto, ma perché secondo me farebbe meglio a lasciare stare la carriera musicale e dedicarsi completamente al cinema, visto l'enorme potenziale che si ritrova. Adam, invece, può continuare a cantare che forse è molto meglio.
In conclusione, poche cose positive e tanti strafalcioni. Tiro un sospiro di sollievo per non aver speso 8 euro per vederlo al cinema, perché probabilmente non li vale. Guardatelo se vi capita a tiro ma semplicemente per Mark, perché ne vale la pena.

Valutazione:


Commenti

  1. Per me il problema principale del film è il cast, escluso il sempre bravissimo Ruffalo, gli altri non hanno brillato, Keira in primis.

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    1. Si, infatti senza Mark sarebbe stato pure peggio. Però non credo che aggiungendoci chissà quali attori il risultato sarebbe cambiato di molto. D'altronde la storia è quella che è.

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    2. eh sai, al posto di Keira, un'attrice più credibile nel ruolo della cantautrice indie non avrebbe guastato! :P

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    3. Ma credo che nella maggior parte dei casi si può pensare a delle alternative, purtroppo così stanno le cose xD

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