Recupero time: Quando c'era Marnie


Sono davvero molto infastidita dalle nominations agli Oscar. A parte il fatto che non sia stato preso in considerazione nemmeno un film italiano per la categoria stranieri, e a parte il fatto che Tarantino non abbia nemmeno una nomina degna di nota, mi infastidisce moltissimo il fatto che ci siano, come anche l'anno scorso, nominati per il miglior film d'animazione un film firmato Disney e uno firmato Studio Ghibli.
Ma non è il fatto in sè che mi infastidisce, parliamo della trama e poi mi spiego meglio.

Anna è una bambina orfana affetta da asma che vive con la sua zia in città. Quando le sue condizioni iniziano a peggiorare vistosamente, la zia le propone di andare per qualche tempo fuori città, per guarire grazie alla buona aria del mare.
Anna quindi viene ospitata da due suoi zii alla lontana, in Hokkaido, in un villaggio marittimo, dove però non riesce a legare con nessuno dato il suo carattere indipendente e scontroso.
Un giorno, nei pressi di una maestosa villa che la incuriosiva molto, Anna conosce Marnie, una bambina bionda che sembra provenire da un'altra epoca.


Come ho avuto modo di dire già in altre occasioni, io sono cresciuta con Disney e non con lo Studio, questo "costringe" il mio cuore e la mia infanzia ad essere legati per l'eternità a quei meravigliosi cartoni che hanno fatto la storia. Adesso però si cambia piano, la moda del momento non è quasi più realizzare film d'animazione per il solo piacere dei più piccoli ma, anzi, principalmente degli adulti, con tutti i pro e i contro. Si sta parlando di due animazioni completamente diverse, e sono la prima a ricordarlo, ma non sono affatto contenta di vedere gli ultimi film Disney elogiati come se fossero delle scoperte sensazionali mentre invece lo Studio, che è di natura completamente diversa e di una realtà molto più piccola, non venga quasi mai preso in considerazione.
Parliamoci chiaro, l'anno scorso Frozen ha vinto l'Oscar come tutti si aspettavano, ma secondo voi se lo meritava davvero? Io penso sia uno dei film Disney peggio riusciti degli ultimi 20 anni, e ha vinto, non ci possiamo fare nulla. Inside Out invece, che ha strabiliato tutto il mondo con incassi pazzeschi, a prima vista sembra la scoperta del secolo, mentre invece a pensarci bene l'unica novità che ha apportato al concetto di animazione è stata la questione (meravigliosa) delle emozioni. Senza dubbio un'idea fantastica, ma tutto il resto? Vogliamo parlare di quanto era approssimativa e piatta la grafica?
Facciamo un passo avanti e mettiamolo a confronto con l'altro nominato Quando c'era Marnie. Questo film, ricordo, completamente realizzato a mano, è un sogno ad occhi aperti della durata di due ore. Si, forse in qualche passaggio rimane leggermente più macchinoso di quanto possa sembrare Inside Out, ma a livello di animazione, scenografie e contenuti è nettamente superiore al film della Disney.


L'errore di Disney è quello di puntare tutto sulla spettacolarità dell'evento, quando in realtà di sostanza ce n'è ben poca. Fa sempre molto rumore un nuovo film della Disney che esce (grazie ai grandi classici del passato) ma qui, agli Oscar, non sono i botteghini a parlare, e nemmeno i bambini, qui sono dei critici con molta esperienza, cultura e (si spera) un po' di testa per capire che alla fine dei conti Quando c'era Marnie preso nella sua totalità è un lavoro molto più accurato e ponderato, ricco di sentimento, con uno sviluppo del personaggio completo e una trama fuori dal normale. È vero, Studio Ghibli punta molto sull'interiorità, sui sentimenti e sulla passione dei personaggi, semplicemente perchè è parte fondamentale della cultura giapponese. Sarà anche perchè negli ultimi tempi mi sto avvicinando molto alla letteratura giapponese, ma trovo che il tatto ed i valori che si trovano nei film dello Studio siano ineguagliabili.
Ripeto, completamente diverso dalle storie della multinazionale americana che comunque sa il fatto suo, ma trovo completamente ingiusto che nella maggior parte dei casi in occasioni come queste si tenda a premiare un film per l'aspettativa del pubblico piuttosto che per un reale merito dal punto di vista cinematografico. Che dire, lo seguiamo come se fosse (e un po' lo è) l'evento dell'anno, anche se siamo a conoscenza delle tante ingiustizie che ha commesso negli anni.


In cuor mio, anche se i film dello Studio avranno sempre meno riconoscimenti di quelli che si meritano, conosco la profondità di quei lavori, la fatica e l'amore che ci sta dietro e che di sicuro una volta c'era anche nella Disney, alla sua nascita.
Di concreto so che Quando c'era Marnie è un'opera che mi ha incollato gli occhi allo schermo, per tutti i particolari di quei paesaggi così delicati che sembra di poterci entrare dentro, e dei personaggi così complessi anche nella loro giovane età da renderli quasi reali.
In cuor mio, l'Oscar quest'anno lo vince lo Studio, e questo mi basta.

Commenti

  1. A me Inside Out non ha convinto, guarderò anche questo - ma è grande l'attesa, piuttosto, per Anomalisa! Se fosse stato in lista, be', avrei sostenuto con tutto il cuore il magnifico Il piccolo principe. :)

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    1. Molto carino infatti mi sono stupita!
      Anomalisa non ha una grafica che mi attrae più di tanto, ma dicono sia bello quindi se capitasse lo guarderei di sicuro.

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  2. Mi ha sempre attratto molto meno degli altri film dello Studio Ghibli, ma ovviamente è anche questo in lista :)

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    1. Metti in lista, metti in lista ^^ non ispirava molto nemmeno me!

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  3. Film strano, questo, a livello di storia nulla di che ma è comunque trattato con una grande sensibilità.
    Discorso un po' particolare quello in merito ai film d'animazione (per me sempre snobbati agli Oscar e trattati con un certo pressapochismo), soprattutto per me che con la Disney ho avuto un rapporto sempre un poco ambivalente.

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    1. Io ho trovato particolare anche la trama, comunque ho dovuto esprimere quello c he pensavo, se no sarei esplosa senza poterne parlare con nessuno. Questo è un argomento che mi fa pensare ogni anno ma che alla fine capisco non conti piú di tanto per il premio in sè quanto più per il divario che c'è tra due case come Disney e lo Studio. In Giappone lo Studio è un'istituzione, noi i loro film li possiamo vedere in qualche sala due o tre giorni e lo chiamano evento. L'evento sarebbe che la gente iniziasse ad ampliare i suoi orizzonti.

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    2. I vecchi film della Disney erano bellissimi perché, pur essendo opere di 'consumo', esprimevano un vero e proprio senso dell'arte (basta pensare alla raffinatezza di cose come "Il gobbo di Notre Dame" e "Il re leone"), quelli dello Studio Ghibli hanno un livello qualitativo che li rende anche più difficili da smerciare.
      Non sai il fastidio di vedere al cinema "Si alza il vento" e sentire i mocciosi che si lamentavano di quanto fosse noioso.

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    3. Si certamente, su quello non c'è alcun dubbio. Dal pubto di vista commerciale ciò che non capisco è la difficoltà di portare nelle sale i film dello Studio esattamente come ci portano, non so, "Shaun vita da pecora" o qualsiasi altro film di animazione (a parte Dreamworks e Disney intendo).
      Io invece facevo un discorso che andava fuori da quello commerciale, ma di valutazione oggettiva di due opere messe a confronto sia quest'anno ma anche gli anni scorsi.
      Il problema dei bambini è terribile e lo conosco bene, ma non solo con i film dello Studio, a me infastidisce con qualsiasi film o animazione e succede troppo spesso. L'ultimo, Il viaggio di Arlo, è stata un'impresa.

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  4. Io so solo che Inside Out mi ha fatto cadere in coma irreversibile dopo una ventina di minuti, mentre quando sono andato a vedere questo, alla fine del film mi è scappato pure l'applauso. Un capolavoro. Spero che per una volta la "Mafietta" della Disney soccomba davanti tanta, oggettiva superiorità sia stilistica che narrativa.

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    1. Concordo in pieno, ma ho paura che rimarrà solo un sogno. Purtroppo sarebbe un enorme passo falso per loro, ed è un'ingiustizia.

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