Enemy


Adattamento cinematografico del romanzo di José Saramago, L'uomo duplicato, ormai del 2013 e che purtroppo non ha mai trovato una distribuzione italiana, perché noi siamo bambini cattivi e non ce lo meritiamo.

Adam è un professore di storia che conduce una vita tranquilla e monotona con la fidanzata Mary. Un giorno, incuriosito da un suo collega alla visione di un film, scopre l'esistenza di un attore di nome Anthony fisicamente identico a lui, ed inizia così a fare delle ricerche e ad avvicinarlo per provare a smascherare la causa della profonda inquietudine che inizia ad avvertire da quel momento.


Villeneuve ha da poco conquistato il pubblico con la sua rivisitazione del fantascientifico alieno, Arrival, ma prima di questo, che anticipa il suo remake di Blade Runner, è stato anche il regista di almeno altri due film bellissimi; uno è il claustrofobico thriller Prisoners, e l'altro è il thriller poliziesco Sicario. I suoi tre film in francese li ignoro del tutto, ma sempre facente parte della sua filmografia c'è La donna che canta, nella mia lista da tempo immemore ma che sto cercando il coraggio di guardare, visto che mi è stato detto essere tanto bello quanto triste. 
Quindi insomma, fino a qui non ci si può veramente lamentare e mi mancava Enemy, introvabile in Italia fino all'acquisto da parte di Sky, in parte per approfondire la sua regia, in parte perché me ne avevano parlato molto bene. 
E' venuto fuori che Enemy è un film più complesso di come me l'ero immaginato, un film che, come ogni film che si rispetti, andrebbe visto più di una volta, non solo per capirci qualcosa di più, ma anche per rivivere le atmosfere e la stupenda fotografia noir che vanta.


A dire la verità, credo che difficilmente un comune mortale che non sia minimamente preparato alla visione possa capirlo nei dettagli, in caso contrario fatevi vivi al più presto che vi stringo volentieri la mano. Personalmente, per quanto adori i thriller psicologici e non ci sia al mondo una definizione migliore per questo film, le mie capacità intuitive erano arrivate a svelare solo una piccola parte della concezione più ampia del film, ma prima di passare a parlare della malattia che sta dietro alla trama e ad eventuali spoiler, lasciatemi dire che questa è stata per me una delle visioni più WTF ed emozionanti degli ultimi tempi, per non parlare del lavoro d'adattamento compiuto da Villeneuve che per il caso di un romanzo di questo genere non è per niente scontato. Se da una parte non riuscivo a capire fino in fondo alcuni passaggi del film, limitandomi in principio a guardarlo dal mio punto di vista, ciò che giunge indiscriminatamente in modo equo a tutti gli spettatori è di certo il climax ascendente di tensione quasi paranoica che fa da padrona alla scena, un po' come in Prisoners, del resto. Aiutato da immagini altrettanto WTF e da atmosfere che rasentano l'orlo della follia, il film scorre senza intoppi fino ad una conclusione, come dire, WTF?


Da qui fino alla conclusione presenza di SPOILER!
Poi arrivi all'epifania, se sei un genio mentalmente instabile per gli affari tuoi, se invece sei, come me, un comune mortale, con qualche aiutino in più, ma alla fine ci si arriva, in un modo o nell'altro. Era praticamente palese, tanto per iniziare, il fatto che di Adam ce ne fosse solo uno, e fin qui ci sono arrivata anche io, e che molto probabilmente l'esistenza di questo misterioso Anthony dovesse essere una creazione della mente dello stesso Adam. Ma il bello arriva qui, perché il resto della storia spiega un particolare momento della vita di Adam e di come, lentamente, lo stia portando alla pazzia.
Anthony, infatti, si può dire che sia il suo alter-ego, o meglio una parte stessa di Adam, ma non una parte qualsiasi. Per spiegarlo meglio bisogna dire che Adam è sposato, sua moglie è incinta, ma la sta tradendo con la sua attuale amante. Prendendo coscienza di ciò, Adam si rende conto da una parte di essere una persona orribile (questo si spiega nel difficile rapporto tra Anthony e Sarah), e dall'altra di avere l'amante proprio per la paura più grande che lo sta divorando, ovvero la paura del figlio in arrivo da Sarah e delle conseguenti responsabilità che ne deriveranno. 
Adam quindi, schiacciato dalle sue più profonde paure, che possono essere la paura d'invecchiare, quella di non poter riuscire ad essere un bravo padre, di poter rispettare la propria moglie, decide di crearsi inconsciamente un doppione di sé, in particolar modo quella parte di sé più mondana e meno dedita alla vita di famiglia, che diventa reale. Da qui la storia che conosciamo noi assume tutt'altro significato; Adam, o meglio, il suo subconscio, ha deciso a sua insaputa di sbarazzarsi della sua parte mondana per tornare da sua moglie e "mettere la testa a posto", per cui l'incidente d'auto sul finale sta proprio a significare una morte simbolica sia dell'amante sia di quella parte di sé. 
Ma arriviamo ai ragni, perché qui ci sta un ulteriore tassello, se vogliamo più profondo, ed ulteriore chiave di lettura del film. Il ragno è una figura che compare dall'inizio alla fine del film in più sequenze ma dal significato allegorico un po' più complesso da decifrare. In realtà il ragno e la sua tela stanno a simboleggiare la frustrazione e l'angoscia dell'uomo moderno, schiacciato dalla società, infatti Adam sogna di essere un attore perché annoiato dalla monotonia della vita da professore ma non solo, perché Adam si sente succube delle donne, ed è qui che sta il vero significato del ragno. Adam si sente contemporaneamente soffocato dalla vita matrimoniale ma al contempo doveroso di attenzioni nei confronti della moglie, con cui poi cercherà di instaurare un rapporto sereno.
La scena finale è l'apoteosi della metafora. Adam, sbarazzatosi apparentemente della sua parte scostante e infedele, decide di volersi veramente impegnare nella sua relazione con Sarah, ma proprio in quel momento trova la chiave del sex club in cui era già stato e simbolo di peccato per eccellenza. A questa visione, la parte debole di sé ricade nella debolezza che contraddistingue l'uomo della società moderna, comunicando alla moglie che la sera stessa sarebbe uscito, ma mentre entra nella camera da letto per parlare con la moglie vede ben altro. Qui, più che in tutto il resto del film, il ragno è simbolo di oppressione per Adam, che oramai vede addirittura al posto della moglie e per cui si accorge di essere di nuovo caduto nel peccato.
Questa è la spiegazione a parole spicciole, visto che sotto ci sarebbe un ulteriore significato filosofico che ha a che fare con il Super-io ed Es freudiani.


Una volta che ci è chiara la trama, il film, come dicevo, assume un significato totalmente diverso e molto più interessante, banalmente parlando. E' di sicuro uno dei suoi film più particolari fino a questo momento, assolutamente da vedere se vi piace il genere e inspiegabilmente e ingiustamente senza distribuzione nel nostro paese.


Commenti

  1. Film che, anni fa, mi aveva molto molto affascinato. Strano, ma non indecifrabile. La simbologia del ragno - come avevo letto ai tempi, legata alle donne oppressive nella vita di Gyllenhaal - era azzeccatissima. Sempre sorprendente Villeneuve.

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    1. Concordo, davvero meritevole di nota. A questo punto aspetto con ansia e non poco timore Blade Runner.

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  2. l'ho visto ieri sera...
    non gli avrei mai attribuito un voto così alto, anzi...
    mi è piaciuto pochissimo, e l'ho trovato esasperantemente lento ed anche eccessivamente criptico

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    1. Io adoro il genere e l'ho trovato molto ben fatto, ha reso benissimo e, anche se è molto criptico, quello si, è comunque di grande impatto. Ovvio che quando capisci cosa voglia dire lo vedi con occhi diversi.

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  3. Lo vedrò a giorni credo, l'incipit è interessante vedremo la resa ;)

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  4. Anonimo6/29/2017

    Film fantastico, visto recentemente nel corso della fase "recupero tutto quello che ha fatto Villeneuve". Ho letto in giro varie interpretazioni altrettanto affascinanti, alcune legate al tema del controllo e delle dittature, e basate sul fatto che il film parli di una sorta di "invasione silenziosa" da parte di entità simili a quelle dei più famosi ultracorpi.

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    1. Ciao ^^ è la prima volta che leggo il tuo nome quindi sei il benvenuto/a!
      Ho letto anche io quell'interpretazione, ci sono varie scuole di pensiero ma questa mi sembrava la piú verosimile, oltre ad essere quella che mi è piaciuta di piú.

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