Solo gli amanti sopravvivono
L'eterna storia d'amore di chi è immortale. Adam ed Eve sono due vampiri, lui vive in America e lei in Marocco, ma sono legati da un sentimento più potente della lontananza che li divide.
Solo gli amanti sopravvivono è la visione di come sarebbe la coppia primordiale in una realtà surreale, nella quale convivono umani e vampiri. A caratterizzarlo è la scelta di raccontare la loro esistenza, così diversa da quella che conduciamo noi, in modo verosimile.
I vampiri, essendo creature immortali, hanno prima di tutto una diversa concezione del tempo e dello spazio in confronto a quella dell'uomo, ma nonostante l'uomo abbia molto meno tempo da vivere sulla Terra, il film ritrae una tipologia di uomo vana, intenta a sprecare il poco tempo a loro disposizione, mentre i vampiri, con alle spalle e di fronte secoli che li attendono, oltre a presentare una conoscenza generale del mondo umanamente quasi impossibile, hanno imparato a godere di ogni attimo della loro esistenza.
Nonostante questo, quella eterna è una vita complicata da gestire, e l'amore infinito che i due provano reciprocamente dovrà presto avere a che fare con la stanchezza del sopravvivere, con la solitudine in un mondo pieno di persone e dei rischi e complicanze che inevitabilmente porta l'essere dei vampiri nel XXI secolo.
E' l'essenza stessa del romanticismo, dell'essenziale amore che spinge due persone a vivere e a non poter fare a meno l'uno per l'altra in un'atmosfera lugubre ma non fredda, nell'importanza dei piccoli momenti, della musica rock e della nostalgia per i begli anni (o secoli) ormai andati.
E' una favola dark che inizia con una scena stupenda, quasi ipnotizzante, come poi è il resto del film, e che ti isola nel deprimente pensiero di un mondo ormai denaturalizzato, reso sterile da noi abitanti che stiamo distruggendo i pochi e buoni motivi per cui vivere e tutti i nostri secoli di eredità culturale. Solo chi ama, quindi, che sia una persona, che sia una passione o la vita stessa, può continuare a vivere, ed i due protagonisti devono lottare con questo momento di depressione, per poi decidere se abbracciare finalmente la morte o soccombere alla propria natura e, forse egoisticamente, continuare a vivere.
Immagini glaciali, stupende, in cui non avrei visto nessuno meglio dell'unica ed inimitabile Tilda Swinton, il cui personaggio sembra esserle stato cucito addosso, e dell'azzeccato compagno Tom Hiddleston.
Una visione piacevole e psichedelica, il cui ritmo non molto incalzante va ulteriormente a sottolineare un'esistenza sempre più lenta e difficoltosa, ma della quale non si può fare ameno che rimanere affascinati e rapiti.
Ho apprezzato come Jarmisch abbia raccontato questo amore tormentato... Quasi da condanna eterna
RispondiEliminaCredo sia la sua particolarità più bella!
Elimina