Recupero time: The Lobster


Non sono molto esperta del cinema greco. Penso di non aver mai visto film greci se non questo, e se mai ne ho visto uno non ero al corrente del fatto che fosse greco. Questo un po' mi destabilizza perchè ti ritrovi spaesato. Parli di film americani, e sai cosa aspettarti, parli di film inglesi, e sai cosa aspettarti, parli di film italiani e, la maggior parte delle volte, purtroppo, sai cosa aspettarti, ma quando sento parlare di cinema greco mi si apre il vuoto nella mente. "Empty folder".
The Lobster era uno dei film che mi sono ripromessa di recuperare per primi perchè mi ha incuriosita col passare del tempo, e mi era anche sfuggito per la poca reperibilità nei cinema, ma gennaio serve anche a quello, no? Uno dei migliori auguri che si possa fare ad un cinefilo per inizio anno è: che tu riesca a recuperare più film possibile...maledette multisale!

In un universo dispotico ed ordinato, essere single fino ad una certa età è addirittura vietato, pena la reclusione in un albergo poco fuori città dove le persone hanno 45 giorni di tempo per trovare la propria anima gemella, in caso contrario verranno trasformate in un animale a loro scelta.
David, come tante altre persone, dovrà trovare la propria compagna durante la permanenza nell'hotel.


Inizio dicendo che sinceramente questo è il film che mi ha interdetta di più di tutto il 2015. Essendo abituati a trame che sembrano fatte con lo stampino, personaggi e regole sociali molto simili alla realtà, a volte anche troppo, appena ci si presenta davanti qualcosa di diverso veniamo frastornati dalla sua incoerenza.
Il mondo che ci viene presentato in questo film è un mondo prima di tutto senza identità; non sappiamo in quale parte del mondo ci troviamo, come mai il presente che viene raccontato sia così, non sappiamo chi sia il protagonista. Sappiamo solamente che questo mondo strano e senza colori è pieno di regole, le quali non a tutti piace rispettare.
L'anello di congiunzione della trama è l'amore che ognuno di noi dovrebbe saper trovare da solo durante il corso della propria vita, lo stesso amore che per alcuni di noi sta alla base della propria vita. Proprio quell'amore qui viene idealizzato come qualcosa di esanime, l'amore che anzichè portarti gioia sarà molto probabilmente la causa della tua morte.
Per quanto io mi sforzi, ripensando a questo film mi viene in mente un film in bianco e nero, anche se i colori ci sono, tenui, ma ci sono. E' talmente carente di emozioni come noi le intendiamo che il film appare più cupo, quasi tenebroso, e questo si ripercuote sul clima che trasmette al pubblico.
Spesso è stata più la fotografia ad attirare il mio sguardo piuttosto delle vicende raccontate, ed è un vero peccato anche se la fotografia è davvero particolare.


Sembra che il nuovo esperimento dei registi di oggi sia quello di impressionare il pubblico, più che con le immagini, con i dialoghi e le atmosfere. Questo film è riuscito a trasmettermi un immenso senso di irrequietudine praticamente solo esponendo dei fatti nello stile con cui si presenterebbe una commedia noir, senza quindi il pathos di un thriller. Eppure ci va molto vicino.
È l'ennesima spiegazione di come l'amore non lo si trova cercandolo, ma sempre quando meno ci si aspetta di trovarlo e nelle condizioni meno favorevoli.
Mi ha fatto molta impressione il modo in cui le persone appaiono senza sentimenti. Mi è rimasta impressa la figura di una donna che hanno descritto per tutto il film come "senza sentimenti", ma in fondo tutte le altre persone non traboccano di emozioni, anzi, sembra più di vedere dei droidi interagire tra loro.
Mi ha dato molto da pensare, perchè ad essere sincera me lo ero immaginato diverso. È assolutamente un esempio di cinema anticonvenzionale che manca nel panorama di oggi, c'è molta grinta dietro le intenzioni di Lanthimos, però a cominciare da questa assenza di emozioni, alcuni passaggi non del tutto chiari, per finire con un finale molto aperto, mi ha lasciata con molti dubbi e pensieri. E' di sicuro una prova molto coraggiosa, ma non è riuscito purtroppo ad emozionarmi quanto speravo e quindi da parte mia non può avere un giudizio più che sufficiente.
Ha molto potenziale, la trama è intrigante, ma o l'ho percepito io nel modo sbagliato, oppure non è riuscito ad esprimersi fino in fondo.

Commenti

  1. Non credo ci sia un modo giusto per parlarne, è un film così particolare che credo susciti a tutti delle emozioni diversi e contrastanti. A prescindere dall'effettiva riuscita, lo promuovo a priori per questo.

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    1. Assolutamente, è da promuovere questo genere di arte, diversa da molte altre. È molto complicato comunque riuscire a riassumere i sentimenti che mi ha trasmesso e sono confusa a riguardo.

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  2. Le emozioni sono una cosa del tutto personale, e quindi o ti vengono o non ti vengono... Per me, finora, The Lobster è il film più bello della stagione, una formidabile metafora del nostro tempo: quante coppie, oggi, stanno insieme solo per consuetudine, o per paura di restare sole? E, viceversa, quanti single vivono malissimo la loro condizione non per effettivo disagio ma per i costumi imposti dalla società, che stimolano in tutti modi all' "aggregazione" ad ogni costo? (pensiamo ai social network). La prima parte di "The Lobster", quella girata nell'albergo, è a dir poco strepitosa. Poi dopo il film si perde un po', tuttavia è impossibile non appassionarsi e trepidare per David e la sua compagna, che cercano di sfuggire a un destino ineluttabile... ho adorato questo film!

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    1. L'avevo letto il tuo commento a riguardo, ed il concetto che hai spiegato anche qui l'ho trovato interessante. Io avevo pensato solamente al fatto di trovare l'amore forzatamente, il che non è mai la scelta giusta, ma non l'avevo proiettato sul presente.
      Comunque sia, anche io ho preferito la prima parte, la seconda mi ha dato la sensazione che si distaccasse molto dall'atmosfera che si era creata nella prima. Si è perso un po' tutto, della seconda parte forse ho apprezzato solo il finale, che non ho trovato del tutto negativo.
      Non voglio precludermi la possibilità di riguardarlo un giorno con occhi diversi e provare a rivalutarlo.

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  3. Ho adorato tanto la prima parte, meno la seconda. Sul finale boh.
    Ci devo pensare ancora su!

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    1. Anche io, decisamente. Ma io sul finale ci sto ancora pensando, non credo che sia troppo negativo e soprattutto non credo che il regista avesse intenzione di dargli un significato molto profondo, finisce così e basta.

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