Il ricatto


Tom Selznick è uno dei migliori pianisti al mondo, ritiratosi cinque anni prima dei fatti raccontati nel film a causa di un attacco d'ansia da palcoscenico. Tutti aspettano il suo ritorno sul palco, e, tirando un sospiro, Tom inizia il concerto. Aprendo gli spartiti però su di essi legge "Sbaglia una nota e morirai", costretto quindi a suonare il concerto più lungo e pericoloso della sua vita.

Non ho mai sopportato Wood. Con il suo sguardo da pesce lesso e le doti recitative che probabilmente sono paragonabili a quelle di Ben Affleck. E penso di non essere nemmeno l'unica, dato che molte persone mi dicono spesso la stessa cosa, condividendo con me questo sentimento. Eppure, in poche, pochissime occasioni, mi è capitato di trovarlo anche vagamente interessante in alcuni film come Sin City e questo, appunto.
Diciamo che non avrei voluto essere al suo posto; esattamente come me, odia dover dare prova di sé davanti ad un vasto pubblico, ma d'altronde, il mestiere del pianista se lo sarà bene scelto lui. 
A questo proposito, ho trovato interessante l'inizio del film, quando, avvicinandosi in limousine al teatro, Tom scambiava due piacevoli parole con una speaker radiofonica che aveva tutte le intenzioni di distruggere la sua figura. Questo continuo accanimento da parte di terze persone nel giudicare aspramente una persona e volerla mettere a tutti i costi a disagio (oltretutto in un momento così palesemente critico) lo si trova nella vita di tutti i giorni. Perché ci si trova continuamente a doversi scornare con persone che pur di sentirsi migliori di te girano il coltello nella piaga di un tuo male. Mondo crudele.


Davanti a questi giudizi Tom non si sa bene come difendere, impanicatissimo per il suo vicinissimo concerto molto atteso. Se la sa cavare decisamente meglio quando, sul palco durante il concerto, viene letteralmente minacciato di morte da un cecchino dalle improbabili intenzioni.
Di sicuro non è una trama rivoluzionaria, ma ha trovati i suoi bei punti di svolta proprio perché, dal momento in cui il ricattatore entra in gioco, non si sa bene come potrebbero andare a finire le cose. 
Da una parte sei curioso di vedere come va a finire, dall'altra, più passa il tempo e più ti accorgi che a parte due o tre punti interessanti è un po' tutto scontato e rischia spesso e volentieri di annoiare. 
Perciò, ben lontano dall'essere un thriller come si deve. Molto vicino, dall'altra parte, a qualcosa di interessante ma che probabilmente aveva bisogno di essere lavorato un po' di più. Alla conclusione della visione non capisci bene cosa sia a stonare. Mi ha ricordato molto la serie Scream parlando dei passaggi un pochino più emozionanti, ma anche quelli, risultano un mix tra "paura" e uccisioni varie che non reggono proprio il peso del genere cinematografico al quale aspirano.
A parer mio, un'occasione sprecata sul quale si poteva creare qualcosa di veramente interessante.

Valutazione:


Commenti

  1. Non l'ho approvato nemmeno io, neanche per sbaglio...

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  2. Nonostante "Buried" mi fosse piaciuto, questo non mi ha mai molto interessato :/ e dopo le mille recensioni negative ho deciso di bypassarlo. A quanto pare ho fatto bene...

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    1. Buried devo dire che ha impressionato anche me ma probabilmente perchè sono claustrofobica xD direi che ne puoi fare tranquillamente a meno!

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  3. direi che stiamo sul ridicolo andante...

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  4. Inizio interessantissimo, prosecuzione ammorbante e finale WTF: tutto 'sto casino per nulla, povero killer-Piton XD
    Dimenticabile e concordo con te, Wood è espressivo quanto il mio zerbino ma in Sin Sity fa la sua porca figura!

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    1. Hahaha Piton! Tesoro! Ma poi c'è da dire; chi è che non fa un'ottima figura in Sin City?? XD

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    2. No aspetta, perchè Piton? Non era Alan quello?

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